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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02272014-150906


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BERNINI, MARTA
URN
etd-02272014-150906
Titolo
Autoregolazione cerebrale e sue alterazioni nel paziente critico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Palombo, Carlo
Parole chiave
  • mannitolo
  • ipertonica
  • amine
  • trauma cranico
Data inizio appello
18/03/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
EFFETTI DEL MANNITOLO SILL’EMODINAMICA CEREBRALE DEL GRAVE TRAUMATIZZATO CRANICO.


INTRODUZIONE.

Il Mannitolo appartiene alla classe dei diuretici osmotici.
Questi vengono liberamente filtrati a livello del glomerulo , vanno incontro ad un limitato riassorbimento da parte del tubulo renale e sono relativamente inerti da un punti di vista farmacologico. I diuretici osmotici vengono somministrati in dosi sufficientemente grandi da incrementare in maniera significativa l’osmolarità del plasma e del liquido tubulare .
Non essendo riassorbibili aumentano l’escrezione dell ‘acqua , con un aumento relativamente minore di escrezione di Na+. Perciò non sono utili nel trattamento di condizioni come l’insufficienza cardiaca associata alla ritenzione dell’Na+, ma trovano applicazioni terapeutiche molto più limitate , come per esempio il trattamento dell’aumento acuto della pressione endocranica o della pressione endooculare. ( 1 Humphrey P.Rang, farmacologia).

Ricordiamo a questo punto anche il concetto di autoregolazione a livello cerebrale .
Con questo termine si intende la risposta fisiologica per cui il flusso ematico cerebrale rimane relativamente costante grazie ad una alterazione delle resistenze cerebrovascolari a livello delle piccole arterie anche in seguito ad ampia oscillazione delle pressione arteriosa in modo da non far aumentare la PIC( 7-15 mmgh). Infatti in caso di una riduzione della Pressione arteriosa sistemica la perfusione cerebrale viene assicurata dalla vasodilatazione delle arteriole dell’encefalo, mentre si ha una vasocostrizione arteriolare in caso di aumentati valori pressori sistemici in modo da prevenire una iperperfusione. Ricordiamo che il flusso ematico cerebrale è influenzato anche dal Ph e dalla PCO2: Aumenta in corso di ipercapnia e acidosi e diminuisce con l’ipocapnia e alcalosi; è in base a questo fenomeno che si utilizza l’iperventilazione per diminuire la PIC, poiché tale effetto viene mediato da una diminuzione del volume ematico intracranico.( 2 harrison)



COME FUNZONA IL MANNITOLO SULL’ EMODINAMICA.

Da tempo è ormai entrato nella pratica clinica l’uso del mannitolo per ridurre la pressione intracranica cerebrale nel grave traumatizzato cranico . Tale situazione comporta tutta una sequela di conseguenze dannose come l’ischemia , ernie cerebrali e idrocefalo . Per tanto per monitorizzare al meglio tali pazienti vengono valutati oltre ai parametri ematochimici (emocromo , ematocrito, elettroliti, pressione osmotica ematica) ,anche il bilancio idrosalino , la pressione arteriosa mediante cateterismo di arteria periferica (radiale o brachiale), PIC mediante trasduttore parenchimale Camino, Pressione di perfusione cerebrale CPP (PAM-PIC =maggiore di 70 mmhg) e la saturazione giugulare di ossigeno (SJO2- indice di metabolismo cerebrale). Inoltre si è visto da tempo anche l’utilità di monitorizzare la velocità di flusso ematico a livello dell’arteria cerebrale media ,il correlato Indice di pulsatilità e l’autoregolazione mediante TCD .
L’efficacia del mannitolo sul controllo dell’ ipertensione endocranica nei pazienti traumatizzati appare legata a un doppio meccanismo: osmotico e reologico.
Osmotico per la riduzione dell’edema del parenchima cerebrale.
L’effetto Reologico appare legato alla riduzione della viscosità ematica; in conseguenza di ciò abbiamo una riduzione delle resistenze vascolari che provoca un aumento del flusso cerebrale ( questo lo possiamo misurare con l’aumento della velocità sull’arteria cerebrale media e con una riduzione del PI).
Successivamente abbiamo una vasocostrizione compensatoria permessa dall’autoregolazione e come conseguenza di ciò abbiamo una riduzione della PIC.

IPOTESI DI STUDIO
La variazione nel tempo di PI( prima , durate e dopo infusione di mannitolo) ci può permettere di controllare che l’autoregolazione sia mantenuta e di conseguenza la prognosi in questi paziento è migliore. Come controllo l’autoregolazione è stata valutata con il THRT.

COME AFFRONTARE L’ACQUISIZIONE.

Per fare una valutazione abbastanza specifica è auspicale che le misurazioni avvengano almeno su 10 pazienti .
La registrazione con TCD avverrà in condizioni basali ,durante l’infusione di mannitolo( 0,25 g/kg in 15 minuti ) e al termine di questa.
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