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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02262018-174952


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CURATOLA, JESSICA
URN
etd-02262018-174952
Titolo
Peculiarità dell'attività di outplacement: il caso dell'Italsider di Bagnoli
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof. Giannini, Marco
Parole chiave
  • outplacement
  • mercato del lavoro
  • ammortizzatori sociali
  • politiche attive
Data inizio appello
19/03/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/03/2088
Riassunto
Il presente lavoro di tesi nasce dalla volontà di analizzare un tema come l’attività di outplacement, di cui oggi si torna a parlare con forza, ma il cui significato è ancora poco noto nel nostro Paese, così come il servizio che esso svolge per ricollocare le persone.
Partendo da questi presupposti, l’elaborato cerca di enfatizzare la peculiarità di tale strumento che, sebbene abbia fatto la sua comparsa nel nostro Paese per la prima volta negli anni Ottanta per la dismissione di grandi aziende, come il caso dell’Italsider di Bagnoli, fatica ancora a raggiungere quella diffusione registrata nel resto dell’Unione Europea.Tra i fattori che frenano il suo sviluppo vi è senza dubbio la scarsa conoscenza dello strumento da parte dei lavoratori, che spesso propendono per una sostanziosa uscita monetaria; il disinteresse di aziende e sindacati per tale servizio, che lo avvertono come uno strumento ancora troppo farraginoso, che richiede tempo, soldi e soprattutto tanta burocrazia. Tuttavia, nel nuovo contesto del mondo del lavoro, nel quale i cambiamenti organizzativi e le nuove strategie imprenditoriali volgono verso un'elevata flessibilità,l’outplacement si atteggia ad essere un valido strumento destinato ad offrire uno spazio di tutela a tutti quei lavoratori che hanno la necessità di trovare una loro collocazione professionale, a patto di farlo conoscere meglio e spingere soprattutto le imprese ad adottarlo.
Ma ancora oggi in Italia, nonostante i cambiamenti oggettivi avvenuti, le aziende continuano a preferire una gestione degli esuberi basata unicamente sull’ammortizzatore sociale passivo e sull’incentivo economico.
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