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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02252011-132956


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MONTEFIORI, LORENZO
URN
etd-02252011-132956
Titolo
Bilancio dell'azoto nella consociazione orzo-favino
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE AGRO-FORESTALE
Relatori
relatore Prof. Masoni, Alessandro
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
14/03/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/03/2051
Riassunto
Con il termine “lisciviazione” si definisce il processo di estrazione mediante acqua, soluzioni saline, acide o alcaline, di uno o più componenti solubili da una miscela solida.
Nel terreno, la lisciviazione è il trasporto di elementi chimici e molecole veicolati dall’acqua di percolazione al di sotto dello strato di terreno interessato dall’assorbimento radicale delle piante. E’ una delle prime voci del bilancio degli elementi nutritivi nel terreno, e riveste un’importanza particolare nella valutazione dell’inquinamento da nitrati delle falde idriche.
Infatti lo ione nitrico (NO3-) appartiene ad un gruppo di ioni adsorbiti non specificamente e pertanto, se si eccettua il raro caso di terreni acidi e molto ricchi di superfici elettropositive, è soggetto a fenomeni di repulsione anionica da parte della fase solida. Ciò significa che la lisciviazione dei nitrati è rapida e praticamente automatica se la soluzione del terreno migra verso gli orizzonti inferiori, e se l’azoto trasportato verso il basso raggiunge le acque di falda può renderle non potabili.
I fattori che influenzano la lisciviazione dell’azoto sono tutti quelli in grado di aumentare la concentrazione di N-NO3 nella soluzione circolante del terreno e la quantità di acqua percolata, dato che senza percolazione non ci può essere lisciviazione. Di conseguenza le perdite di azoto per lisciviazione maggiori si avranno in periodi con intense precipitazioni e ridotta evaporazione, ossia in autunno-inverno, durante il periodo di crescita dei cereali autunno-vernini.
Molti dei problemi associati con i sistemi di colture pure possono essere quantomeno ridimensionati con la adozione della consociazione che – opportunamente gestita in un contesto che ne valorizzi le possibilità applicative – rappresenta una soluzione alternativa tra quelle proponibili per la conduzione di sistemi agricoli compatibili con la salute ambientale.
Viene definita consociazione agraria la tecnica colturale che – in una articolata serie di varianti – associa pluralità genotipicamente distinguibili di individui in maniera sufficientemente stretta da determinare il manifestarsi tra esse di interazioni di un qualche rilievo agronomico. Le singole pluralità vengono definite “componenti”, che possono appartenere o meno alla stessa specie. Il termine “interazione” rappresenta in questo contesto un qualunque condizionamento di una componente ad opera di un’altra, senza per questo che si debba necessariamente supporre l’instaurarsi di un rapporto di competizione.
Nella presente ricerca sono state misurate le perdite di azoto per lisciviazione da diversi sistemi colturali formati da una specie graminacea e una leguminosa coltivate in coltura pura e in consociazione.
La ricerca descritta in questa tesi è stata realizzata allo scopo di stimare la quantità di azoto fissato e reso disponibile dalle diverse consociazioni, e di verificare se queste possano essere una soluzione ai problemi legati alla lisciviazione dell'azoto dagli agroecosistemi che prevedono nel piano colturale l'introduzione di cereali autunno-vernini da destinare all’insilamento. Inoltre la ricerca si prefiggeva lo scopo di valutare l'effetto residuo della consociazione sulla coltura successiva, che è stata identificata nella loiessa in quanto è una specie con un elevato grado di assorbimento dell’azoto.
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