Tesi etd-02242014-043326 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GAROFALO, MICHELE
URN
etd-02242014-043326
Titolo
Genesi, evoluzione e metafisica del complottismo: dalle persecuzioni delle streghe ai populismi dell'era moderna.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA
Relatori
relatore Ampola, Massimo
Parole chiave
- autocrazia
- cospirazione
- illuminismo
- massoneria
- movimento a 5 stelle
- protocolli sion
- rivoluzione francese
- teismo
Data inizio appello
10/03/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Immaginate un paesaggio verdeggiante e idilliaco, sovrastato da un manto cristallino le cui uniche screziature sono date da qualche cirro vagabondo. Immaginate di essere sdraiati sul prato, intenti a gustarvi un panino e la compagnia della vostra dolce metà, con lo sguardo piacevolmente proiettato verso il veleggiare delle nuvole. L’aria è fitta di profumi inebrianti e una brezza squisita rende l’atmosfera ancora più amena e carezzevole. Il flebile boato di qualche aereo – che sfreccia in lontananza fino a diventare un puntino impercettibile nell’oceano di azzurro – è l’unico rumore umano udibile in chilometri e chilometri di placida quiete bucolica. Nulla potrebbe perturbare l’assoluto riserbo d’ un’oasi paradisiaca del genere,¬ pensate, quando all’improvviso dei tizi visibilmente agitati emergono dalla macchia boscosa, urlando come ossessi. Hanno un’aria piuttosto anonima, insignificante, e indicano qualcosa di terribile nel cielo, sfoderando una serie di sguardi tra lo sgomento e l’inquisitorio. Li sentite farfugliare incomprensibili astrusità come “geoingegneria clandestina” e “aerosolterapia”, mentre ¬– ancora mezzi rintronati dal sonno, dalla sorpresa e dal tepore – vi sforzate di capire il motivo di tanto apparentemente ingiustificato allarmismo. Se fate notare ai misteriosi figuri che ciò che si scorge nel cielo, dal vostro punto di vista, sono solo normalissime nuvole o al limite innocue scie di condensazione, la reazione è brusca e apocalittica: i vostri interlocutori si fanno beffe di voi, sostengono che quelle che appaiono nubi sono in realtà il sostrato di venefiche sostanze sparse nel cielo da infidi aerei militari, pilotati da diaboliche quanto famigerate organizzazioni occulte volte alla distruzione del genere umano. In tutto ciò, voi siete i complici inconsapevoli e acquiescenti di una abominevole macchinazione caldeggiata dal silenzio criminale delle principali istituzioni statali e dai media di regime.
La grottesca situazione che ho appena descritto, indubbiamente inverosimile se trasposta nel mondo reale, rispecchia in modo fedele quanto succede quotidianamente su migliaia di blog e pagine di social network. Senza tregua, una massa spropositata e crescente di individui produce e immette a ritmi verti-ginosi, sui principali circuiti informativi odierni e in particolar modo su internet, un’impressionante quantità di materiale fotografico amatoriale riguardante cieli e formazioni nuvolose, al fine di sostenere e fomentare una teoria – la cosiddetta teoria delle scie chimiche – che se fosse attribuita ad una singola mente o a un gruppo ristretto di individui verrebbe bollata senza troppi tentennamenti come psicotica. Parlerò diffusamente di questa e di altre teorie del complotto, figlie o meno della modernità, nel corso della mia tesi. Quanto mi preme sottolineare in quest’introduzione è che viviamo in un momento storico che ha del prodigioso. Sguazziamo in un sistema socioeconomico il cui transito di beni materiali, servizi e informazioni è teso verso un’irresistibile liquefazione, con conseguente sovrabbondanza e dispersione degli output, eppure una considerevole percentuale d’utenti dei maggiori mezzi di comunicazione di massa si può ritenere alla stregua d’un esercito di analfabeti semantici, incapace di cogliere e decodificare in maniera corretta la sconfinata ricchezza di immagini, simboli e segni più o meno manifesti da cui siamo subissati incessantemente. Nell’ambito di una società tecnocratica improntata alla sistematica soppressione di qualsiasi elemento sia intriso di misticismo, magia e superstizione, germogliano epidemiche e inarrestabili delle forme relativamente nuove di pensiero magico: le teorie complottistiche.
I cosiddetti complottisti hanno una spiccata tendenza ad attribuire a specifici avvenimenti, a sfondo microsociale o perfino mondiale, una determinazione – o una concatenazione di determinazioni fra loro interconnesse – che presenta una scarsissima aderenza ai fatti o alla logica. Si potrebbe essere portati a pensare che costoro siano individui paranoici, dotati di scarsa cultura e magro intelletto e privi di quegli strumenti scientifico\cognitivi che permettano di discernere criticamente una spiegazione attendibile di un fenomeno da un’altra strampalata e insussistente, ma non è così. L’intero percorso dell’umanità è costellato di visioni del mondo di carattere onnicomprensivo, paranoide e irrazionale, indipendentemente dalle latitudini, dalla eterogeneità delle culture e dalle epoche storiche di riferimento. Con ciò non si vuole destituire di fondamento qualsiasi visione della realtà e della sua inesauribile complessità che esuli dal senso comune o dalle tanto vituperate “versioni ufficiali”, ma solo porre l’accento sulle degenerazioni più macroscopiche e perverse d’un trend potenzialmente dannoso per la stessa tenuta del tessuto sociale. E’ un dato di fatto che mai come negli ultimi 50 anni ci sia stata una proliferazione così accentuata di questa tendenza a elaborare spiegazioni “alternative” dei fenomeni mondiali, in alcuni casi tanto assurde quanto straordinariamente pittoresche e fantasiose. Da queste considerazioni si può dedurre che nella natura umana esista una qualche tendenza innata, o per meglio dire archetipale, a costruire mitologie basate su un’idea strisciante di macchinazioni occulte e oscuri e indecifrabili intrecci, attribuiti a enti o soggetti sempre diversi ma in ogni caso finalizzati allo sradicamento di un sistema di valori o un regime istituzionale ben consolidati. Allo stesso modo, però, ci si deve chiedere quali siano state le condizioni specifiche, intervenute nell’arco dell’ultimo secolo, tali da favorire e amplificare quei fattori psicosociali da cui scaturisce la genesi e la diffusione incontrollata delle idealizzazioni cospirazioniste.
Ciò che mi propongo di fare con la stesura di questa tesi è fornire un’analisi esaustiva del fenomeno complottista in tutte le sue declinazioni – storiche e attuali – per poi pervenire successivamente a un modello interpretativo che fornisca allo studio dell’argomento una prospettiva multisfaccettata. Partendo da un ambito storico\sociologico, che ritengo possa afferrare solo alcune dimensioni del problema, intendo abbracciare altre discipline maggiormente idonee a decodificarne i meccanismi più radicati e ricorsivi.
Nel primo capitolo mi occuperò di presentare un lungo excursus storico-culturale sul complottismo in occidente, isolando e analizzando quelli che ritengo dei prototipi di molte teorie cospirazioniste venute alla ribalta nella modernità e nella post-modernità: dal complottismo di orbita intellettuale cattolica (la caccia alle streghe) ai complottismi di contrapposto orientamento politico sorti contestualmente alla Rivoluzione Francese (il complotto massonico per scardinare le monarchie e il complotto cristiano-monarchico per restaurare l’ancien régime). Qualche pagina sarà spesa nello studio della massoneria, intesa in una duplice dimensione:
1) storico\culturale: come agenzia di potere clandestina opposta tradizional-mente al Vaticano e artefice di occulte macchinazioni verso il regime economico e il potere costituito.
2) mitologico\funzionale: come ente ad altissimo tasso evocativo accorpato –nell’immaginario comune e non solo – alle più disparate teorie del complotto, a causa della sua ambigua natura esoterica o per mere ragioni ideologiche e stru-mentali.
E’ impossibile separare le intricate vicende che hanno determinato uno dei principali nodi della modernità, la Rivoluzione Francese, dall’azione – spesso sotterranea – di quelle società di liberi pensatori, intellettuali e philosophes d’ispirazione o natura massonica.
In seguito focalizzerò la mia analisi su quella che può esser letta come la pri-ma vera teoria complottistica moderna: i Protocolli dei savi anziani di Sion. Sebbene si tratti di un falso storico oramai incontestabile, elaborato dall’autocrazia russa in funzione antiebraica, esso ha ottenuto una diffusione talmente capillare da acquistare una vita propria in ciascuno dei contesti nazionali in cui ha attecchito, al punto da costituire anche oggi l’ossatura di molteplici teorie del complotto d’impronta ideologica trasversale. Per spiegare questo formidabile successo, analizzerò i suoi caratteri avveniristicamente “moderni”, come ad esempio la visione del mondo totalitaria\distopica e il riferimento ai popoli come “masse” suscettibili di divenire una risorsa politica se adeguatamente manipolate. In seguito cercherò di evidenziare, parlando delle logiche strutturali del totalitarismo, quanto di religioso e dogmatico vi sia nella visione del mondo complottista in seno ad essi e quanto di ideologico, al contrario, sussista nei complottismi d’ispirazione religiosa.
Nel terzo capitolo cercherò d’inquadrare concettualmente e storicamente il fenomeno del populismo, evidenziandone le caratteristiche precipue, mettendolo in relazione col substrato culturale italiano e infine estrapolandone quegli elementi strutturali che ne fanno un perfetto complemento, o un humus favorevole, al dilagare del complottismo. Come referente attuale e pragmatico della mia analisi prenderò in considerazione un prodotto relativamente nuovo del laboratorio politico italiano: il Movimento a 5 stelle, con particolare enfasi sul suo marcato accento personalistico (il cosiddetto “grillismo”). Vista l’impossibilità di scindere l’analisi del grillismo da uno studio sui nuovi mezzi di comunicazione di massa, intorno ai quali il movimento è stato edificato e ha proliferato, mi sforzerò di relazionare il populismo alle nuove prospettive multimediali e interazionali offerte dal web 2.0 e 3.0, al fine di soppesarne pro e contro ed eventuali effetti collaterali nella nascita e diffusione incontrollata di letture complottistiche della realtà. L'obiettivo che mi prefiggo con questa tesi è quello di dimostrare una mia intuizione:l’inclinazione alla mentalità cospiratoria - di qualsiasi segno, orientamento, epoca storica sia - si può sempre ricondurre a una forma, spesso dissimulata, di teismo. L’anti-scientismo tornato in auge negli ultimi decenni, il riproporsi di forme arcaiche di pensiero magico pagano e pre-pagano e la diffusione di teorizzazioni new age e nostalgie primitivistiche sempre più accentuate, sono altre sfaccettature di questo fenomeno, inscindibili l’una dall’altra e necessarie per comprendere l’inarrestabile vena complottista e irrazionalistica che pervade il nostro tempo.
La grottesca situazione che ho appena descritto, indubbiamente inverosimile se trasposta nel mondo reale, rispecchia in modo fedele quanto succede quotidianamente su migliaia di blog e pagine di social network. Senza tregua, una massa spropositata e crescente di individui produce e immette a ritmi verti-ginosi, sui principali circuiti informativi odierni e in particolar modo su internet, un’impressionante quantità di materiale fotografico amatoriale riguardante cieli e formazioni nuvolose, al fine di sostenere e fomentare una teoria – la cosiddetta teoria delle scie chimiche – che se fosse attribuita ad una singola mente o a un gruppo ristretto di individui verrebbe bollata senza troppi tentennamenti come psicotica. Parlerò diffusamente di questa e di altre teorie del complotto, figlie o meno della modernità, nel corso della mia tesi. Quanto mi preme sottolineare in quest’introduzione è che viviamo in un momento storico che ha del prodigioso. Sguazziamo in un sistema socioeconomico il cui transito di beni materiali, servizi e informazioni è teso verso un’irresistibile liquefazione, con conseguente sovrabbondanza e dispersione degli output, eppure una considerevole percentuale d’utenti dei maggiori mezzi di comunicazione di massa si può ritenere alla stregua d’un esercito di analfabeti semantici, incapace di cogliere e decodificare in maniera corretta la sconfinata ricchezza di immagini, simboli e segni più o meno manifesti da cui siamo subissati incessantemente. Nell’ambito di una società tecnocratica improntata alla sistematica soppressione di qualsiasi elemento sia intriso di misticismo, magia e superstizione, germogliano epidemiche e inarrestabili delle forme relativamente nuove di pensiero magico: le teorie complottistiche.
I cosiddetti complottisti hanno una spiccata tendenza ad attribuire a specifici avvenimenti, a sfondo microsociale o perfino mondiale, una determinazione – o una concatenazione di determinazioni fra loro interconnesse – che presenta una scarsissima aderenza ai fatti o alla logica. Si potrebbe essere portati a pensare che costoro siano individui paranoici, dotati di scarsa cultura e magro intelletto e privi di quegli strumenti scientifico\cognitivi che permettano di discernere criticamente una spiegazione attendibile di un fenomeno da un’altra strampalata e insussistente, ma non è così. L’intero percorso dell’umanità è costellato di visioni del mondo di carattere onnicomprensivo, paranoide e irrazionale, indipendentemente dalle latitudini, dalla eterogeneità delle culture e dalle epoche storiche di riferimento. Con ciò non si vuole destituire di fondamento qualsiasi visione della realtà e della sua inesauribile complessità che esuli dal senso comune o dalle tanto vituperate “versioni ufficiali”, ma solo porre l’accento sulle degenerazioni più macroscopiche e perverse d’un trend potenzialmente dannoso per la stessa tenuta del tessuto sociale. E’ un dato di fatto che mai come negli ultimi 50 anni ci sia stata una proliferazione così accentuata di questa tendenza a elaborare spiegazioni “alternative” dei fenomeni mondiali, in alcuni casi tanto assurde quanto straordinariamente pittoresche e fantasiose. Da queste considerazioni si può dedurre che nella natura umana esista una qualche tendenza innata, o per meglio dire archetipale, a costruire mitologie basate su un’idea strisciante di macchinazioni occulte e oscuri e indecifrabili intrecci, attribuiti a enti o soggetti sempre diversi ma in ogni caso finalizzati allo sradicamento di un sistema di valori o un regime istituzionale ben consolidati. Allo stesso modo, però, ci si deve chiedere quali siano state le condizioni specifiche, intervenute nell’arco dell’ultimo secolo, tali da favorire e amplificare quei fattori psicosociali da cui scaturisce la genesi e la diffusione incontrollata delle idealizzazioni cospirazioniste.
Ciò che mi propongo di fare con la stesura di questa tesi è fornire un’analisi esaustiva del fenomeno complottista in tutte le sue declinazioni – storiche e attuali – per poi pervenire successivamente a un modello interpretativo che fornisca allo studio dell’argomento una prospettiva multisfaccettata. Partendo da un ambito storico\sociologico, che ritengo possa afferrare solo alcune dimensioni del problema, intendo abbracciare altre discipline maggiormente idonee a decodificarne i meccanismi più radicati e ricorsivi.
Nel primo capitolo mi occuperò di presentare un lungo excursus storico-culturale sul complottismo in occidente, isolando e analizzando quelli che ritengo dei prototipi di molte teorie cospirazioniste venute alla ribalta nella modernità e nella post-modernità: dal complottismo di orbita intellettuale cattolica (la caccia alle streghe) ai complottismi di contrapposto orientamento politico sorti contestualmente alla Rivoluzione Francese (il complotto massonico per scardinare le monarchie e il complotto cristiano-monarchico per restaurare l’ancien régime). Qualche pagina sarà spesa nello studio della massoneria, intesa in una duplice dimensione:
1) storico\culturale: come agenzia di potere clandestina opposta tradizional-mente al Vaticano e artefice di occulte macchinazioni verso il regime economico e il potere costituito.
2) mitologico\funzionale: come ente ad altissimo tasso evocativo accorpato –nell’immaginario comune e non solo – alle più disparate teorie del complotto, a causa della sua ambigua natura esoterica o per mere ragioni ideologiche e stru-mentali.
E’ impossibile separare le intricate vicende che hanno determinato uno dei principali nodi della modernità, la Rivoluzione Francese, dall’azione – spesso sotterranea – di quelle società di liberi pensatori, intellettuali e philosophes d’ispirazione o natura massonica.
In seguito focalizzerò la mia analisi su quella che può esser letta come la pri-ma vera teoria complottistica moderna: i Protocolli dei savi anziani di Sion. Sebbene si tratti di un falso storico oramai incontestabile, elaborato dall’autocrazia russa in funzione antiebraica, esso ha ottenuto una diffusione talmente capillare da acquistare una vita propria in ciascuno dei contesti nazionali in cui ha attecchito, al punto da costituire anche oggi l’ossatura di molteplici teorie del complotto d’impronta ideologica trasversale. Per spiegare questo formidabile successo, analizzerò i suoi caratteri avveniristicamente “moderni”, come ad esempio la visione del mondo totalitaria\distopica e il riferimento ai popoli come “masse” suscettibili di divenire una risorsa politica se adeguatamente manipolate. In seguito cercherò di evidenziare, parlando delle logiche strutturali del totalitarismo, quanto di religioso e dogmatico vi sia nella visione del mondo complottista in seno ad essi e quanto di ideologico, al contrario, sussista nei complottismi d’ispirazione religiosa.
Nel terzo capitolo cercherò d’inquadrare concettualmente e storicamente il fenomeno del populismo, evidenziandone le caratteristiche precipue, mettendolo in relazione col substrato culturale italiano e infine estrapolandone quegli elementi strutturali che ne fanno un perfetto complemento, o un humus favorevole, al dilagare del complottismo. Come referente attuale e pragmatico della mia analisi prenderò in considerazione un prodotto relativamente nuovo del laboratorio politico italiano: il Movimento a 5 stelle, con particolare enfasi sul suo marcato accento personalistico (il cosiddetto “grillismo”). Vista l’impossibilità di scindere l’analisi del grillismo da uno studio sui nuovi mezzi di comunicazione di massa, intorno ai quali il movimento è stato edificato e ha proliferato, mi sforzerò di relazionare il populismo alle nuove prospettive multimediali e interazionali offerte dal web 2.0 e 3.0, al fine di soppesarne pro e contro ed eventuali effetti collaterali nella nascita e diffusione incontrollata di letture complottistiche della realtà. L'obiettivo che mi prefiggo con questa tesi è quello di dimostrare una mia intuizione:l’inclinazione alla mentalità cospiratoria - di qualsiasi segno, orientamento, epoca storica sia - si può sempre ricondurre a una forma, spesso dissimulata, di teismo. L’anti-scientismo tornato in auge negli ultimi decenni, il riproporsi di forme arcaiche di pensiero magico pagano e pre-pagano e la diffusione di teorizzazioni new age e nostalgie primitivistiche sempre più accentuate, sono altre sfaccettature di questo fenomeno, inscindibili l’una dall’altra e necessarie per comprendere l’inarrestabile vena complottista e irrazionalistica che pervade il nostro tempo.
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