Tesi etd-02232023-125004 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RAKOCEVIC, SARA
URN
etd-02232023-125004
Titolo
L'eresia Titina e la frattura del blocco socialista 1948 - 1956.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Prof. Giannotti, Andrea
Parole chiave
- conflitto
- Informbiro
- Iosif Stalin
- Josip Broz Tito
- Jugoslavia
- risoluzione
Data inizio appello
02/03/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/03/2093
Riassunto
Il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, e dal 1929 il Regno di Jugoslavia, nacque dal desiderio degli slavi meridionali di vivere in un paese che è stato un passo coraggioso per popoli che praticamente non si conoscevano nemmeno, che vivevano nell’ambito di grandi monarchie e che dovevano imparare a convivere.
In tempi burrascosi all’inizio del XX secolo, il Partito Comunista di Jugoslavia emerse come un forte partito politico nel Regno di Jugoslavia, affrontò coraggiosamente tutti i problemi e riuscì a condurre il popolo della Jugoslavia alla vittoria nella seconda guerra mondiale, guidato da Josip Broz Tito, e portare al termine con successo una rivoluzione socialista durante quella guerra. Per molti, Tito è ancora tra la leggenda e la realtà, è celebrato come il più grande figlio del popolo jugoslavo, un leggendario comandante e politico che condusse una politica diversa dagli altri leader comunisti e che riuscì a soppesare tra l'Oriente e l’Occidente. Quando la seconda guerra mondiale volgeva al termine, si stavano perdendo anche i simboli dello stato del Regno di Jugoslavia e sul suo territorio stava emergendo una nuova Jugoslavia con una struttura sociale completamente diversa. Il Partito Comunista di Jugoslavia con Josip Broz Tito a capo vinse la guerra, basandosi ideologicamente sull’Unione Sovietica come il primo paese del socialismo, e dopo la fine della guerra il sostegno fu assoluto in tutte le aree dello sviluppo sociale ed economico.
I sovietici hanno sfruttato tutte le circostanze per tenere sotto controllo la Jugoslavia e, indipendentemente dalla vicinanza e dalla cooperazione del partito, hanno fatto di tutto per renderla solo un’altra repubblica sovietica. Il nuovo stato jugoslavo e il suo ordine sociale dovevano essere costruiti sulle basi teoriche e pratiche del marxismo-leninismo, come ideologicamente plasmato da Stalin, perchè non c’era un’altro modello di riferimento al mondo che il sistema sociale dell’Unione Sovietica. Allo stesso modo, lo sviluppo di un esercito moderno e l’acquisizione di armi moderne erano tutti legati all’Unione Sovietica.Tuttavia, la nuova società jugoslava aveva le caratteristiche e le peculiarità del proprio sviluppo, a tutti gli effetti, che si riveleranno decisive per i rapporti reciproci. Gli alleati della guerra non riuscirono a concordare lo sviluppo del dopoguerra e le relazioni o le questioni d’interesse, e la base dei conflitti reciproci furono le opposte posizioni ideologiche dei sovietici e dell’Occidente.
L’inizio della Guerra Fredda ha trovato la Jugoslavia in una situazione molto sfavorevole, in contrasto nelle relazioni politiche e militari internazionali, al crocevia tra gli interessi dell’Est e dell’Ovest. Riluttanza a condurre la politica estera e sotto la forte pressione dell’Unione Sovietica, la Jugoslavia fu la prima in Europa a rifiutarsi di partecipare all’attuazione del “Piano Marsal”.
La consultazione dei rappresentanti dei partiti comunisti europei in Polonia nel 1947 mirava a collegare gli stati con il governo comunista sotto gli auspici, ideologicamente e politicamente, dell’Unione Sovietica e di Stalin. L’idealizzazione del rapporto tra la Jugoslavia e l’Unione Sovietica era così evidente e sembrava che non ci fosse la fine. Del trapasso di Belgrado e Mosca non si è potuto parlare ed è stato accuratamente insabbiato, anche se la rottura era così chiara e se ne parlava apertamente all’Occidente, che credeva che la Jugoslavia non avesse alcuna possibilità contro l’URSS e avrebbe ceduto immediatamente. Il conflitto tra il Partito Comunista di Jugoslavia e il partito comunista dell’URSS, tra Tito e Stalin, diventa pubblico scambiando i messaggi duri e ostili da entrambe le parti, in cui la parte opposta viene chiamata all’ostilità.
L’Unione Sovietica usava l'Informbjuro nella lotta contro la Jugoslavia e il suo partito comunista e ha adottato una risoluzione a tale scopo nel 1948. L’attacco alla Jugoslavia è stato effettuato con l’obiettivo di cambiare la leadership del suo partito comunista, i suoi dirigenti, al fine di influenzarne più facilmente lo sviluppo e il lavoro sul piano interno ed esterno.
Josip Broz Tito, ha vinto anche questa battaglia con Stalin. Tutta la tragedia di questo conflitto, per i comunisti jugoslavi, è nascosta dal campo di “Goli Otok” per i cosiddetti “Ibeovci”, persone che erano dalla parte dell’Unione Sovietica e di Stalin.
Tito ha sviluppato con successo un concetto unico di socialismo in Jugoslavia fino alla sua morte nel 1980.
In tempi burrascosi all’inizio del XX secolo, il Partito Comunista di Jugoslavia emerse come un forte partito politico nel Regno di Jugoslavia, affrontò coraggiosamente tutti i problemi e riuscì a condurre il popolo della Jugoslavia alla vittoria nella seconda guerra mondiale, guidato da Josip Broz Tito, e portare al termine con successo una rivoluzione socialista durante quella guerra. Per molti, Tito è ancora tra la leggenda e la realtà, è celebrato come il più grande figlio del popolo jugoslavo, un leggendario comandante e politico che condusse una politica diversa dagli altri leader comunisti e che riuscì a soppesare tra l'Oriente e l’Occidente. Quando la seconda guerra mondiale volgeva al termine, si stavano perdendo anche i simboli dello stato del Regno di Jugoslavia e sul suo territorio stava emergendo una nuova Jugoslavia con una struttura sociale completamente diversa. Il Partito Comunista di Jugoslavia con Josip Broz Tito a capo vinse la guerra, basandosi ideologicamente sull’Unione Sovietica come il primo paese del socialismo, e dopo la fine della guerra il sostegno fu assoluto in tutte le aree dello sviluppo sociale ed economico.
I sovietici hanno sfruttato tutte le circostanze per tenere sotto controllo la Jugoslavia e, indipendentemente dalla vicinanza e dalla cooperazione del partito, hanno fatto di tutto per renderla solo un’altra repubblica sovietica. Il nuovo stato jugoslavo e il suo ordine sociale dovevano essere costruiti sulle basi teoriche e pratiche del marxismo-leninismo, come ideologicamente plasmato da Stalin, perchè non c’era un’altro modello di riferimento al mondo che il sistema sociale dell’Unione Sovietica. Allo stesso modo, lo sviluppo di un esercito moderno e l’acquisizione di armi moderne erano tutti legati all’Unione Sovietica.Tuttavia, la nuova società jugoslava aveva le caratteristiche e le peculiarità del proprio sviluppo, a tutti gli effetti, che si riveleranno decisive per i rapporti reciproci. Gli alleati della guerra non riuscirono a concordare lo sviluppo del dopoguerra e le relazioni o le questioni d’interesse, e la base dei conflitti reciproci furono le opposte posizioni ideologiche dei sovietici e dell’Occidente.
L’inizio della Guerra Fredda ha trovato la Jugoslavia in una situazione molto sfavorevole, in contrasto nelle relazioni politiche e militari internazionali, al crocevia tra gli interessi dell’Est e dell’Ovest. Riluttanza a condurre la politica estera e sotto la forte pressione dell’Unione Sovietica, la Jugoslavia fu la prima in Europa a rifiutarsi di partecipare all’attuazione del “Piano Marsal”.
La consultazione dei rappresentanti dei partiti comunisti europei in Polonia nel 1947 mirava a collegare gli stati con il governo comunista sotto gli auspici, ideologicamente e politicamente, dell’Unione Sovietica e di Stalin. L’idealizzazione del rapporto tra la Jugoslavia e l’Unione Sovietica era così evidente e sembrava che non ci fosse la fine. Del trapasso di Belgrado e Mosca non si è potuto parlare ed è stato accuratamente insabbiato, anche se la rottura era così chiara e se ne parlava apertamente all’Occidente, che credeva che la Jugoslavia non avesse alcuna possibilità contro l’URSS e avrebbe ceduto immediatamente. Il conflitto tra il Partito Comunista di Jugoslavia e il partito comunista dell’URSS, tra Tito e Stalin, diventa pubblico scambiando i messaggi duri e ostili da entrambe le parti, in cui la parte opposta viene chiamata all’ostilità.
L’Unione Sovietica usava l'Informbjuro nella lotta contro la Jugoslavia e il suo partito comunista e ha adottato una risoluzione a tale scopo nel 1948. L’attacco alla Jugoslavia è stato effettuato con l’obiettivo di cambiare la leadership del suo partito comunista, i suoi dirigenti, al fine di influenzarne più facilmente lo sviluppo e il lavoro sul piano interno ed esterno.
Josip Broz Tito, ha vinto anche questa battaglia con Stalin. Tutta la tragedia di questo conflitto, per i comunisti jugoslavi, è nascosta dal campo di “Goli Otok” per i cosiddetti “Ibeovci”, persone che erano dalla parte dell’Unione Sovietica e di Stalin.
Tito ha sviluppato con successo un concetto unico di socialismo in Jugoslavia fino alla sua morte nel 1980.
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