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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02232017-021837


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CRAVCENCO, CRISTINA
URN
etd-02232017-021837
Titolo
Studio dei biomarcatori di stress ossidativo correlati alla leucoaraiosi
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bonuccelli, Ubaldo
Parole chiave
  • oxidative stress
  • malattia dei piccoli vasi cerebrali
  • biomarkers
  • biomarcatori
  • stress ossidativo
Data inizio appello
14/03/2017
Consultabilità
Tesi non consultabile
Data di rilascio
14/03/2087
Riassunto
Marcatori di stress ossidativo nella leucoaraiosi
Background
“Leucoaraiosi” è un termine radiologico che descrive l’aspetto delle lesioni dovute alla malattia dei piccoli vasi cerebrali (CSVD – Cerebral Small Vessels DIsease). Letteralmente, dal greco, “rarefazioni della sostanza bianca”, che sono un comune riscontro nelle indagini neuroradiologiche di pazienti anziani. La presenza di leucoaraiosi può essere del tutto asintomatica oppure associata ad un ampio spettro di manifestazioni cliniche, tra cui declino cognitivo, disturbi della deambulazione e vertigini. I complessi meccanismi patogenetici della CSVD non sono ancora del tutto delineati e riconoscono un’eziologia multifattoriale. A tal proposito numerosi studi suggeriscono un ruolo predominante dello stress ossidativo e della disfunzione endoteliale.
Metodo
È stata studiata una coorte di 41 pazienti con reperto di leucoaraiosi in esami di RMN e TC. Il carico lesionale è stato misurato mediante la scala Fazekas, mentre Lo stress ossidativo è stato valutato attraverso il dosaggio plasmatico dei prodotti di ossidazione avanzata delle proteine (AOPP), dell’attività ferroriducente plasmatica (FRAP) e dei tioli plasmatici. La sintomatologia clinica è stata misurata attraverso la scala clinica I-DHI (Italian Dizziness Handicap Inventory).
Risultati
Il nostro studio ha permesso di evidenziare un aumento del carico di stress ossidativo nei pazienti esaminati rispetto ad una popolazione di controlli sani. Non è stata osservata alcuna correlazione tra gravità della leucoaraiosi, scale cliniche e biomarcatori plasmatici. È tuttavia interessante sottolineare un trend in diminuzione dei valori di AOPP con l’aumento dello score DHI e della scala Fazekas.
Conclusioni
Un incremento dello stress ossidativo nei pazienti con leucoaraiosi è stato confermato dall’indagine effettuata indipendentemente dalla presenza o meno di manifestazioni cliniche. La tendenza alla diminuzione del valore di AOPP con l’aumentare del carico radiologico di malattia e della sintomaticità, suggerisce una maggiore importanza dello stress ossidativo nelle fasi iniziali della CSVD e durante la progressione del danno microvascolare.
La quantificazione plasmatica dello stress ossidativo potrebbe essere utile per una migliore stratificazione del rischio individuale e, soprattutto, per un precoce riconoscimento di un’eventuale progressione clinica e/o radiologica del danno microvascolare. Questo permetterebbe altresì di selezionare i pazienti che possano beneficiare di eventuali interventi preventivi.
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