Tesi etd-02222009-224600 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
QUIRICI, BARBARA
URN
etd-02222009-224600
Titolo
VARIAZIONI GIORNALIERE DEI LIVELLI PLASMATICI DEL BDNF E DEL CORTISOLO IN DONNE FERTILI NORMOMESTRUATE, IN DONNE IN TERAPIA CONTRACCETTIVA ORALE ED IN POSTMENOPAUSA
Settore scientifico disciplinare
MED/40
Corso di studi
FISIOPATOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE E SESSUOLOGIA
Relatori
Relatore Prof. Genazzani, Andrea R.
Parole chiave
- età fertile
- fattori neurotrofici
- menopausa
- terapia orale
Data inizio appello
26/02/2009
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il brain derived neurotrophic factor (BDNF) fa parte della famiglia delle neurotrofine a cui appartengono anche il fattore di crescita neuronale (GNF), la neurotrofina-3 (NT-3) e la neurotrofina-4/5 (NT 4-5). E’ una proteina omodimerica di 25 KDa abbondantemente presente nel sistema nervoso centrale e periferico, soprattutto al livello dell’ipotalamo, dell’ippocampo, della corteccia cerebrale (in particolare nel lobo temporale e occipitale, nell’insula e nella corteccia sensitiva e motoria) e dell’amigdala. Agisce mediante l'attivazione dei recettori p75NGFR e TrkB, e svolge una vasta gamma di funzioni. Durante lo sviluppo gioca un ruolo fondamentale nella sopravvivenza, migrazione, differenziazione fenotipica neuronale nonché nella crescita degli assoni e dei dendriti e nella formazione delle sinapsi. Nella vita adulta la sua funzione principale è quella di regolare la plasticità sinaptica ed è implicato nei processi di apprendimento, nella memoria e nel comportamento. Diversi studi hanno dimostrato un’alterata produzione e secrezione di questa neurotrofina in patologie correlate allo stress e nelle malattie neurodegenerative. Infatti nella sindrome di Alzheimer e in quella di Parkinson sono stati riscontrati ridotti livelli di BDNF; lo stesso dicasi per patologie psichiatriche quali la depressione maggiore, la schizofrenia e i disturbi dell’alimentazione.
Sebbene il BDNF sia presente prevalentemente nel sistema nervoso centrale e periferico, è stato riscontrato anche nel siero con concentrazioni dieci volte più alte di quelle plasmatiche, nelle cellule endoteliali e muscolari lisce e nel liquido follicolare.
Recentemente si è visto che esiste una stretta correlazione tra livelli di estrogeni e di BDNF: infatti i livelli di neurotrofina seguono l’andamento estrogenico nelle varie fasi del ciclo ovarico e si riducono in menopausa. Anche i glucocorticoidi sembrano coinvolti nella regolazione del BDNF. Inoltre diversi studi hanno indicato variazioni cicliche nell’espressione del rec trkB e nel BDNF durante le 24 h. Recentemente è stato ipotizzato che il BDNF possa essere coinvolto nella regolazione dell’attività del nucleo soprachiasmatico. Il NSC rappresenta l’oscillatore endogeno e il primordiale orologio biologico nei mammiferi. Più specificatamente il NSC è il pacemaker centrale che genera e controlla le oscillazioni circadiane endogene di ormoni come il cortisolo e le gonadotropine. In un precedente studio è stata evidenziata una correlazione tra il BDNF e le variazioni circadiane del cortisolo negli uomini avendo dimostrato un profilo di secrezione del BDNF simile a quello del cortisolo.
Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare:
• se il BDNF nelle donne possiede oppure no un ritmo circadiano
• se questo sia correlato con quello del cortisolo.
• se lo stato ormonale influenzi le variazioni diurne del BDNF
Hanno partecipato allo studio 30 donne afferite all’ ambulatorio ginecologico della nostra clinica che sono state suddivise in 3 gruppi: 1° gruppo (N°10 donne fertili) , 2° gruppo (N°10 donne in terapia con EP) e 3° gruppo (N°10 donne in postmenopausa). Abbiamo valutato i livelli basali di BDNF e cortisolo dopo digiuno notturno in tutti i soggetti ad intervalli regolari di 4 ore (8:00, 12:00, 16:00, 20:00, 24:00). BDNF e estradiolo sono stati campionati durante la fase follicolare e luteale nelle donne fertili ed una volta al mese nelle donne in terapia con EP ed in postmenopausa. I valori plasmatici di BDNF sono stai valutati con metodo ELISA mentre quelli di E2 e di cortisolo, sono stati valutati con metodo RIA.
Per quello che riguarda i risultati i livelli di BDNF in fase luteale sono risultati significativamente piu' elevati rispetto a quelli in fase follicolare nelle donne fertili (p<0.001). Nelle donne in terapia con EP, i livelli basali di BDNF erano simili ai livelli di BDNF in fase follicolare, mentre nelle donne in postmenopausa, erano significativamente piu' bassi (p<0.001).
Il BDNF ha mostrato un ritmo diurno nelle donne fertili in fase follicolare e nelle donne in terapia con EP, così come in postmenopausa mentre tale ritmo non è presente in fase luteale. L’andamento dei livelli giornalieri del BDNF ricalca il ritmo circadiano del cortisolo con valori significativamente più alti alle 8 del mattino che decrescono in maniera significativa durante il giorno.
In conclusione il BDNF subisce delle variazioni diurne nelle donne in modo analogo a quanto osservato per il cortisolo. L'ampiezza della variazione dei livelli plasmatici di BDNF sembra essere influenzata dalla funzione ovarica. Interazioni tra il BDNF, l' asse ipotalamo-ipofisi-surrene e gli steroidi sessuali sembrano giocare un ruolo critico nella biologia dell'omeostasi e dell’adattamento nell’uomo.
Sebbene il BDNF sia presente prevalentemente nel sistema nervoso centrale e periferico, è stato riscontrato anche nel siero con concentrazioni dieci volte più alte di quelle plasmatiche, nelle cellule endoteliali e muscolari lisce e nel liquido follicolare.
Recentemente si è visto che esiste una stretta correlazione tra livelli di estrogeni e di BDNF: infatti i livelli di neurotrofina seguono l’andamento estrogenico nelle varie fasi del ciclo ovarico e si riducono in menopausa. Anche i glucocorticoidi sembrano coinvolti nella regolazione del BDNF. Inoltre diversi studi hanno indicato variazioni cicliche nell’espressione del rec trkB e nel BDNF durante le 24 h. Recentemente è stato ipotizzato che il BDNF possa essere coinvolto nella regolazione dell’attività del nucleo soprachiasmatico. Il NSC rappresenta l’oscillatore endogeno e il primordiale orologio biologico nei mammiferi. Più specificatamente il NSC è il pacemaker centrale che genera e controlla le oscillazioni circadiane endogene di ormoni come il cortisolo e le gonadotropine. In un precedente studio è stata evidenziata una correlazione tra il BDNF e le variazioni circadiane del cortisolo negli uomini avendo dimostrato un profilo di secrezione del BDNF simile a quello del cortisolo.
Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare:
• se il BDNF nelle donne possiede oppure no un ritmo circadiano
• se questo sia correlato con quello del cortisolo.
• se lo stato ormonale influenzi le variazioni diurne del BDNF
Hanno partecipato allo studio 30 donne afferite all’ ambulatorio ginecologico della nostra clinica che sono state suddivise in 3 gruppi: 1° gruppo (N°10 donne fertili) , 2° gruppo (N°10 donne in terapia con EP) e 3° gruppo (N°10 donne in postmenopausa). Abbiamo valutato i livelli basali di BDNF e cortisolo dopo digiuno notturno in tutti i soggetti ad intervalli regolari di 4 ore (8:00, 12:00, 16:00, 20:00, 24:00). BDNF e estradiolo sono stati campionati durante la fase follicolare e luteale nelle donne fertili ed una volta al mese nelle donne in terapia con EP ed in postmenopausa. I valori plasmatici di BDNF sono stai valutati con metodo ELISA mentre quelli di E2 e di cortisolo, sono stati valutati con metodo RIA.
Per quello che riguarda i risultati i livelli di BDNF in fase luteale sono risultati significativamente piu' elevati rispetto a quelli in fase follicolare nelle donne fertili (p<0.001). Nelle donne in terapia con EP, i livelli basali di BDNF erano simili ai livelli di BDNF in fase follicolare, mentre nelle donne in postmenopausa, erano significativamente piu' bassi (p<0.001).
Il BDNF ha mostrato un ritmo diurno nelle donne fertili in fase follicolare e nelle donne in terapia con EP, così come in postmenopausa mentre tale ritmo non è presente in fase luteale. L’andamento dei livelli giornalieri del BDNF ricalca il ritmo circadiano del cortisolo con valori significativamente più alti alle 8 del mattino che decrescono in maniera significativa durante il giorno.
In conclusione il BDNF subisce delle variazioni diurne nelle donne in modo analogo a quanto osservato per il cortisolo. L'ampiezza della variazione dei livelli plasmatici di BDNF sembra essere influenzata dalla funzione ovarica. Interazioni tra il BDNF, l' asse ipotalamo-ipofisi-surrene e gli steroidi sessuali sembrano giocare un ruolo critico nella biologia dell'omeostasi e dell’adattamento nell’uomo.
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