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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02202019-124548


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MANFREDINI, GIULIA
URN
etd-02202019-124548
Titolo
Diagnosi su saliva dei tumori benigni delle ghiandole salivari maggiori tramite analisi proteomica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Casani, Augusto Pietro
Parole chiave
  • tumore di Warthin
  • parotide
  • saliva
  • ghiandole salivari maggiori
  • analisi proteomica
Data inizio appello
12/03/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/03/2089
Riassunto
I tumori benigni delle ghiandole salivari maggiori comprendono numerosi istotipi a causa dei quali la diagnosi differenziale, effettuata con le classiche metodiche di indagine, può essere complessa. Oltre a ciò l’accuratezza diagnostica non è ottimale, portando a diagnosi di falsa positività o, più frequentemente, di falsa negatività e conducendo di conseguenza a una valutazione non corretta di quello che potrebbe essere il miglior trattamento per il paziente e peggiorando così la sua prognosi.
Un approccio che preveda l’utilizzo dell’analisi proteomica permetterebbe una diagnosi più accurata grazie all’identificazione di marker proteici espressi da ciascun istotipo tumorale in modo specifico.
Uno studio condotto presso la nostra AOUP nel 2013 ha studiato il proteoma espresso dai fluidi di agoaspirato di pazienti con adenoma pleomorfo e tumore di Warthin, riuscendo a analizzare l’espressione proteica nei due diversi istotipi e valutandone la differenza in termini qualitativi e quantitativi. L’obiettivo di questo studio è di validare sul campione saliva la presenza di quattro proteine ritenute biologicamente significative e che, qualora risultassero sovraespresse, ci permetterebbero di diagnosticare con maggiore accuratezza il tumore di Warthin; infatti, a differenza dell’adenoma pleomorfo, il tumore di Warthin può essere gestito in modo conservativo, evitando così il ricorso alla chirurgia. Siamo riusciti a validare la sovraespressione su saliva di tre delle quattro proteine studiate (S100A9, IGKC e IGLC2), identificando potenziali biomarcatori che potrebbero facilitare la diagnosi del tumore di Warthin e la diagnosi differenziale con altre neoplasie salivari, anche maligne. L’analisi proteomica, soprattutto se eseguita su un campione di facile reperibilità quale la saliva, ci consentirà di porre diagnosi in modo più preciso, di comprendere le basi patologiche sottostanti il tumore e infine di garantire la migliore opzione terapeutica per il paziente, tutto ciò attraverso la scoperta e la validazione di accurati marker diagnostici.
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