• erbicidi naturali
• controllo infestanti

La Viticoltura biologica negli ultimi anni è in forte espansione. Uno dei maggiori problemi agronomici è rappresentato dal contenimento delle erbe infestanti. La ricerca di metodi alternativi al controllo chimico delle malerbe è dunque fondamentale. La convenzionalità fortemente centrata sulla distribuzione del glifosate (erbicida sistemico di post-emergenza) sulla fila e manca un prodotto naturale con simile azione agronomica. Il seguente lavoro è effettuato per testare l’efficacia dell’aceto come erbicida naturare. La sperimentazione è stata effettuata presso tre aziende, in tre areali differenti della toscana per avere una rappresentazione delle diversificate situazioni pedoclimatiche. Le aziende interessate sono circoscritte nel comprensorio delle provincie di Pisa e Livorno: Azienda Eucaliptus (Castagneto Carducci, LI.), Marchesi Ginori Lisci (Montecatini Val di Cecina PI.) e Azienda San Gervasio (San Gervasio PI.). In primo luogo, sono state eseguite una serie d’indagini floristiche volte a fornire indicazioni sia sulla struttura delle varie fitocenosi che della loro dinamica di persistenza nel tempo. Dopo di che sono state eseguite delle prove sperimentali in tre diverse località in tre momenti distinti nel corso dello scorso anno. La flora è stata caratterizzata e rappresentata in termini botanici nonché biologici in termini di perennanza e annualità.
Sono stati eseguiti ben tre trattamenti in tre periodi diversi: primavera, estate e autunno con il prodotto testato a base di aceto gentilmente fornito da Acetificio Scaligero (VR). La flora è stata campionata tramite lanci di un rettangolo di dimensioni note sia prima che dopo il trattamento (1-2 settimane).
La ricerca ha fatto emergere che il prodotto è interessante sotto molti aspetti soprattutto in termini di rapidità di azione e spettro di azione risultato pressoché totale. La criticità emersa è stata la resilienza delle specie a ciclo perenne (ad esempio Cynodon dactylon Cirsium arvense e Convolvolus arvensis) anche se i sistemi di gestione biologica dell’infestazione necessitano di essere “integrati” con altre pratiche agronomiche in grado di ottimizzare la risposta agronomica del prodotto naturale.