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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02142018-121722


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MOTTINI, SILVIA
URN
etd-02142018-121722
Titolo
Crithmum maritimum L.: VALUTAZIONE DEL POTENZIALE EFFETTO NUTRACEUTICO MEDIANTE ANALISI BIOCHIMICHE E TEST IN SACCHAROMYCES CEREVISIAE
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Dott.ssa Pucci, Laura
correlatore Dott.ssa Della Croce, Clara Maria
Parole chiave
  • saccharomyces cerevisiae
  • test a breve termine
  • mutagenesi
  • antimutagenesi
  • polifenoli
  • acido clorogenico
  • finocchio marino
  • Crithmum maritimum
Data inizio appello
07/03/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/03/2088
Riassunto
Crithmum maritimum L. è una pianta spontanea alofita che si sviluppa nelle zone costiere, soprattutto in quelle del Mediterraneo e dell'Oceano Atlantico. In queste zone, è consumata principalmente come spezia in infusi e tisane o come verdura a foglia per insalate e conserve in aceto. In Italia, è poco diffusa ed utilizzata soprattutto nel Sud.
La natura estremofila di questa specie, ha catturato l’attenzione di molti ricercatori per sfruttarla come possibile coltura in agricoltura biosalina; infatti, la sua capacità di svilupparsi in terreni salini e poveri di risorse idriche, può essere utile per valorizzare la produzione di piante benefiche per la salute dell’uomo. Questa pianta si caratterizza, infatti, per la presenza di sostanze bioattive all’interno delle porzioni aeree, in particolare nelle foglie. Lo stress abiotico influenza molto il profilo fitochimico della pianta, che sviluppa pertanto una resistenza maggiore allo stress ossidativo, rispondendo con una aumentata produzione di composti bioattivi, nello specifico di acidi idrossicinnamici, quale l’acido clorogenico.
In questa tesi sperimentale sono stati utilizzati campioni di foglie di Crithmum maritimum L. su cui, mediante test biochimici in vitro, è stato determinato il contenuto di antiossidanti totali, applicando protocolli sperimentali diversi.
L’estratto etanolico, risultato il più ricco in antiossidanti, è stato poi utilizzato per effettuare test di tossicità ed antimutagenesi, in cellule di Saccharomyces cerevisiae, come sistema modello. In particolare, è stato valutato l’effetto protettivo in risposta ai danni cellullari causati da due diversi tipi di sostanze ossidanti, perossido d’idrogeno e menadione. I risultati ottenuti, hanno evidenziato un’azione protettiva e preventiva di questa pianta sulla genotossicità in lievito, particolarmente evidente quando aggiunta durante la crescita delle cellule, successivamente trattate con gli ossidanti.
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