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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02132019-131050


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DONATI, ANTONIO
URN
etd-02132019-131050
Titolo
Le Rivoluzioni Colorate in Georgia, Ucraina e Kirghizistan. La strada verso la democrazia.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof.ssa Dundovich, Elena
Parole chiave
  • rivoluzioni colorate
  • Rivoluzione delle Rose
  • Rivoluzione dei Tulipani
  • Rivoluzione Arancione
  • protesta popolare
  • Kirghizistan
  • Georgia
  • democrazia
  • Ucraina
Data inizio appello
04/03/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questo lavoro di tesi, diviso in tre capitoli, ho preso in esame le cosiddette “rivoluzioni colorate” che sono scoppiate tra il 2003 e il 2005 in Georgia, Ucraina e Kirghizistan, note rispettivamente come Rivoluzione delle Rose, Rivoluzione Arancione e Rivoluzione dei Tulipani. Nel primo capitolo, viene ricostruita a grandi linee la storia di ciascuno di questi tre paesi, dalle origini, passando attraverso il periodo della dominazione prima russa e poi sovietica fino al momento della loro indipendenza. In questa prima parte si è cercato soprattutto di comprendere l’identità etnica, sociale e culturale di questi tre attori per meglio comprendere come questa abbia giocato un ruolo fondamentale nelle dinamiche delle tre rivoluzioni in oggetto. Nel secondo capitolo si è analizzata ciascuna delle tre rivoluzioni: quella delle Rose, iniziata in Georgia il 22 novembre 2003 per contestare il risultato delle elezioni dalle quali era uscito vincitore il partito di Eduard Shevardnadze, il quale fu costretto dopo settimane di protesta, a dimettersi; quella arancione, iniziata in Ucraina un anno dopo, nel 2004, quando a Kiev le urne dichiararono la vittoria di Victor Yanukovich il quale, accusato di brogli elettorali, dovette accettare il ripetersi delle elezioni nelle quali fu sconfitto da Victor Yushchenko; infine la rivoluzione dei Tulipani, iniziata nel 2005 in Kirghizistan, anche questa per contestare il presidente Askar Akayev che lasciò il paese rifugiandosi a Mosca. In questo secondo capitolo, sono state prese in considerazione analogie e differenze fra le tre rivoluzioni accumunate dalla presenza di una forte e continuata protesta popolare e, nello stesso tempo, dalla mancanza di un violento ed effettivo cambiamento di sistema: in tutti e tre i paesi, infatti, il regime al potere fu sì rovesciato ma senza che a questo succedesse un governo realmente democratico e soprattutto privo di legami con il passato. Nel terzo capitolo la riflessione si è infine concentrata sul periodo successivo alle rivoluzioni fino ai giorni nostri alla scopo di capire se i miglioramenti auspicati nella transizione alla democrazia siano stati effettivamente realizzati e come nei tre casi in oggetto. In questa prospettiva sicuramente determinante è stato il modo diverso in cui Georgia, Ucraina e Kirghizistan hanno guardato ai paesi europei e agli Stati Uniti anche se in tutti e tre i paesi si può nell’insieme affermare che le rivoluzioni colorate non siano effettivamente riuscite a cogliere in pieno tutte le opportunità per garantire un passaggio a un vero e proprio sistema democratico.
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