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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02132017-143826


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
CARUNGU, JONIDA
URN
etd-02132017-143826
Titolo
Reforming the IASB Conceptual Framework: A study on the documents through the content analysis method
Settore scientifico disciplinare
SECS-P/07
Corso di studi
ECONOMIA AZIENDALE E MANAGEMENT
Relatori
tutor Prof. Di Pietra, Roberto
commissario Prof. Antonelli, Valerio
commissario Prof. Pisani, Michele
commissario Prof.ssa Kudo, Hiroko
Parole chiave
  • IASB Conceptual Framework
  • Definition of asset
Data inizio appello
23/02/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/02/2020
Riassunto
This dissertation analyses the International Accounting Standards Board’s (IASB) work in developing a new conceptual framework, with the publication of a Discussion Paper (DP) in July, 2013. We explore the content of the 1989 IASC Framework, the revised version of the IASB-FASB joint project, in 2010, the Discussion Paper of the 2013 (DP/2013/1), and the Exposure Draft issued in May, 2015 (ED/2015/1).
The research question is exploratory and, first, it focuses on the evolution of the element’s definition (assets and liabilities) of the financial statements and their recognition criteria. Second, it also consists in the examination of the reporting entity concept.
The methodology used for the analysis could be considered as a mixed approach. First, we apply a content analysis approach to examine the content of the Comment Letters. Content analysis is implemented with the use of Nvivo’s software, and, then, also manually. Second, we code all the qualitative data in quantitative one and we collect them in a dataset.
The total sample for the analysis of assets and liabilities consists in 473 Comment Letters and a total of 5,988 pages.
For this part, we conclude that the majority of respondents approve the proposed definitions. Some of them debate on the removing of the “probability threshold” in the recognition of assets and liabilities. On the contrary, they are strongly in favour of maintaining a probability’s criterion as a first determinant to valuate assets, before becoming part of the balance sheet.
Then, more recommendations are related to the concept of “economic resource” introduced in the asset’s definition. The respondents note that an “economic resource” may not include all the resources that the entity use to create value. In general, they are sceptical with the premise that an asset could exist without the expectation of “future economic benefits”.
In the draft’s document of 2015, respondents underline the need to clarify the distinction between liabilities and equity, inviting the IASB’s board to put this point in the agenda for providing a more detailed guidance.
The second part of the analysis treats the reporting entity definition and the sample is composed by 671 Comment Letters (6,958 pages), submitted to the DPs and EDs, and available in the project’s website. Following Nobes’s classification (showed in the seventh chapter), we identify two type of accounting systems: strongly conservative countries, which apply more conservative attitudes of accounting as Continental European countries, and less conservative countries diffused in the Anglo-American countries.
We can conclude that the definition of the reporting entity proposed by the IASB is consistent with a more flexible accounting system (Gray, 1988), typical of an Anglo culture.

Il presente elaborato analizza l’impegno dell’Organismo Internazionale di Contabilità (International Accounting Standards Board), noto con l’acronimo di IASB, sviluppando un quadro concettuale di riferimento per la stesura del Bilancio d’Esercizio e per l’emanazione dei Principi Contabili Internazionali (IFRS).
Con la pubblicazione del documento di Discussion Paper a Luglio del 2013 ha avvio il processo di revisione, il quale ha come risultato la pubblicazione a Maggio del 2015 la bozza del nuovo quadro concettuale (Exposure Draft-Conceptual Framework for Financial Reporting). La domanda di ricerca è di tipo esplorativo e si focalizza nell’evoluzione del contenuto nelle definizioni degli elementi del bilancio, in particolare le definizioni di attività e passività, dei loro principi di riconoscimento e dell’esame del concetto di entità di bilancio.
In particolare, questo lavoro si sviluppa comparando il contenuto del quadro concettuale emanato nel 1989 dallo IASC (International Accounting Standard Committee), predecessore dello IASB, la versione del 2010, frutto del lavoro congiunto con il FASB americano, e la versione revisionata durante gli ultimi tre anni.
La metodologia utilizzata consiste in un approccio misto, costituito in primis, dall’applicazione di un’analisi di contenuto per esaminare le lettere di commento ricevute durante le consultazioni pubbliche dello IASB ed, in secondo luogo, dalla traduzione delle parti descrittive in dati numerici per la compilazione di un dataset collection. Per la parte dell’analisi dei concetti di attività e passività, il campione è costituito dalle 473 lettere inviate allo IASB, che costituiscono un totale di 5.988 pagine analizzate. Tra le conclusioni più rilevanti, si menziona l’approvazione delle definizioni proposte dalla maggior parte dei rispondenti. Tuttavia, alcuni di loro esprimono dissenso sulla rimozione di una soglia di probabilità relativamente ai criteri di riconoscimento di attività e passività. D’altra parte, i rispondenti sono fortemente a favore della conservazione di criteri della probabilità, da considerarsi la prima determinante per valutare le attività, prima di diventare parte del bilancio. Inoltre, molte raccomandazioni sono relative al concetto di “risorsa economica”, introdotta con la definizione di attività. I rispondenti hanno notato che, difatti, una “risorsa economica” potrebbe non includere tutte le risorse che l’entità che redige il bilancio utilizza per creare valore. In generale, i rispondenti si mostrano dubbiosi sulla premessa che una attività possa esistere senza l’aspettativa di un beneficio economico futuro. Nella bozza del documento pubblicato nel 2015, i rispondenti sottolineano, inoltre, la necessità di chiarire la distinzione tra passività e patrimonio netto, invitando lo IASB ad inserire anche questo punto nell’agenda dei futuri lavori per fornire una guida più dettagliata.
Nella seconda parte, l’analisi tratta della definizione di entità di bilancio ed il campione oggetto dell’analisi è composto da 671 lettere di commento (6.958 pagine), proposte in risposta ai documenti di Discussion Paper del 2013 e dell’ Exposure Draft del 2015. Sulla base della classifica proposta da Nobes (mostrata nel settimo capitolo), si identificano due tipi di sistemi contabili: Paesi più conservativi, i quali sono caratterizzati da una cultura contabile meno flessibile, tipica dei paesi dell’Europa Continentale, e Paesi contabilmente meno conservativi, come ad esempio quelli Anglo-Americani.
In conclusione, la definizione del concetto di entità del bilancio così come viene ridefinito dallo IASB, sembra più coerente con un sistema contabile più flessibile (Gray, 1988), riconducibile ad una cultura di tipo anglosassone.
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