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La tesi si propone di analizzare il panorama turistico del paese di Orgosolo, attraverso l’immagine che il film di De Seta ritrae della società orgolese. Il film porta alla luce degli elementi caratterizzanti la cultura del luogo e la sua eco, soprattutto in campo internazionale, ha suscitato un vivo interesse per questa particolare zona dell’entroterra sardo da parte di un consistente numero di visitatori, che ogni anno la visita. Attraverso questa rappresentazione Orgosolo diventa emblema di arcaicità e antichità, ricoprendo il ruolo di “vera Sardegna” in netta contrapposizione con l’immagine falsata che le coste propongono. Così il marchio di Orgosolo, si propone come una garanzia, per soddisfare quella ricerca di autenticità e veridicità, che caratterizza il “viaggiare” della modernità. In un mondo tendente alla globalizzazione e alla spersonalizzazione, l’uomo cerca di riportare lo sguardo su se stesso e per trovare sicurezza si rifugia in dimensioni “altre” dove può ristabilire un contatto, seppur costruito, con i propri avi. Il “locale” prende il sopravvento e supera ogni confine, innescando meccanismi di auto rappresentazione, da parte dei locali, e di completa immedesimazione, da parte dei turisti; che vivono la loro esperienza in maniera profonda, nonostante sappiano che si tratta di una messa in scena.