logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02092020-140249


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BENVENUTI, ELENA
URN
etd-02092020-140249
Titolo
Fattori diagnostici e prognostici in corso di immunosuppressant-responsive enteropathy (IRE) nel cane
Settore scientifico disciplinare
VET/08
Corso di studi
SCIENZE VETERINARIE
Relatori
tutor Prof.ssa Marchetti, Veronica
Parole chiave
  • cane
  • enteropatia nel cane (IRE)
  • prognosi
  • diagnosi
  • immunosuppressant-responsive enteropathy (IRE)
Data inizio appello
19/02/2020
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’Immunosuppressant-responsive enteropathy (IRE) descrive l’infiammazione intestinale ad eziologia multifattoriale che necessita di terapia immunomodulante e che comporta una complicata gestione clinica, soprattutto per la sua imprevedibilità di risposta alla terapia e di andamento nel lungo termine.
Da qui il presupposto del nostro lavoro mirato a identificare dei fattori prognostici al momento della diagnosi che possano dare indicazioni sull’andamento clinico di questi pazienti.
A nostra conoscenza, attualmente sono descritti in letteratura solo studi retrospettivi incentrati prevalentemente sulle PLE, finalizzati a caratterizzare alcuni fattori prognostici clinico-patologici che possano predire la mortalità o mancata risposta alla terapia a breve e medio termine. Nei pazienti con IRE sono attualmente presenti solo due lavori in cui è stato valutato in modo prospettico il follow-up dei pazienti con casistica limitata o follow-up a breve termine.
Un primo obbiettivo del nostro studio è stato quello di analizzare in modo prospettico i pazienti con IRE, valutando se parametri clinici, clinico-patologici, endoscopici e istopatologici valutati alla presentazione potessero essere associati alla mortalità, alla risposta o alla recidiva, nel breve e nel lungo periodo. Secondariamente, abbiamo cercato di identificare nuovi parametri clinico-patologici utilizzabili come ausilio diagnostico, nell’inquadramento clinico nei pazienti con IRE e valutarne l’eventuale associazione con un follow-up a lungo termine.
File