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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02082020-100212


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MILIANTI, AIDA
URN
etd-02082020-100212
Titolo
Effetti psicologici della pillola anticoncezionale in giovani donne
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Dott.ssa Ghicopulos, Irene
Parole chiave
  • pillola anticoncezionale
  • umore
  • depressione
  • insonnia
  • effetti
  • contraccezione ormonale
  • combined oral contraceptive
  • depression
  • sleep
Data inizio appello
26/02/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Circa il 16,2 % della popolazione femminile italiana utilizza la pillola anticoncezionale e circa il 30% delle donne interrompe dopo un anno la sua assunzione a causa dei suoi effetti collaterali. Tra questi effetti collaterali vi è anche un malessere psicologico riportato dalle donne facenti uso; in certi casi tali modificazioni somatiche e psicologiche non sono di così forte entità da interrompere l’assunzione del farmaco ma nel lungo periodo, in soggetti vulnerabili, possono essere un fattore precipitante per patologie psichiatriche di vario tipo. Interesse di noi psicologi clinici è quello, non solo di andare a informare dei possibili effetti collaterali, ma anche di tener di conto del loro peso relativo in un possibile quadro di sofferenza psicologica.L’obiettivo primario del nostro studio è stato quello di comprendere se vi è una correlazione tra Il l’assunzione della pillola anticoncezionale e la deflessione dell’umore, utilizzando come gruppo di controllo donne che non hanno mai fatto uso della pillola anticoncezionale.
Come elemento innovativo è stato indagato se tali possibili modificazioni perdurassero anche una volta sospesa l’assunzione di OC. L’obiettivo secondario dello studio è stato quello di valutare l’aspetto della qualità del sonno: l’insorgenza di insonnia come possibile causa o prodromo di patologie dello spettro depressivo. Tale ricerca si pone quindi come un aiuto nell'identificazione delle possibili conseguenze dannose di tale farmaco, giacché la prevenzione in primis garantisce un aiuto verso la popolazione a tutelare il proprio stato di benessere.

In conclusione il nostro studio trasversale ci suggerisce che gli effetti indesiderati psicologici della pillola anticoncezionale sembrano essere degni d’ attenzione. Anche se nel campione totale di donne OC non vi è una chiara correlazione tra l’assunzione di OC, deflessione dell’umore e l’insonnia, questa correlazione emerge in modo marcato nelle donne che fanno uso di OC da meno di un anno. In tutti i gruppi dello studio trasversale emerge una chiaro rapporto tra sonno e depressione: ad alti punteggi di PSQI corrispondono sempre alti punteggi di ZUNG, mentre nei primi mesi d’assunzione tale correlazione sembra essere del tutto assente. Lo studio longitudinale ci suggerisce dunque un ipotetico ruolo cruciale dell’insonnia che aumentando drasticamente dopo 2 mesi dalla prima assunzione, può essere una potenziale causa della deflessione dell’umore in soggetti con vulnerabilità alla depressione o responsabile di una slatentizzazione di episodi depressivi già avvenuti in passato. I dati emergenti dallo studio longitudinale si possono dire in linea con quanto affermato per i risultati dello studio trasversale: in un primo utilizzo del farmaco sembrano esserci alterazioni sia nel tono dell’umore che nella qualità del sonno, contrariamente ad un utilizzo di OC per un arco di tempo maggiore (>1 anno).
In conclusione, con il presente studio non intendiamo in nessun modo scoraggiare l’assunzione della pillola anticoncezionale, in quanto quest’ultima si pone come una buona alleata nelle donne, prevenendo il rischio di gravidanze indesiderate, consentendo di vivere la sessualità in libertà e permettendo di gestire la fertilità in modo responsabile e consapevole.
Alla luce della nostra ricerca e dei numerosi studi a riguardo, risulta invece come nostra sola intenzione la sensibilizzazione del personale sanitario, non solo agli effetti avversi fisici di tale farmaco, ma anche ai possibili effetti psicologici, soprattutto laddove ci troviamo davanti un paziente con alta vulnerabilità a disturbi psichiatrici.

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