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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02082014-173736


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RIGOLI, VINCENZO
URN
etd-02082014-173736
Titolo
Yersinia enterocolitica nella filiera suinicola
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOSICUREZZA E QUALITA DEGLI ALIMENTI
Relatori
relatore Prof. Cerri, Domenico
correlatore Dott. Bertelloni, Fabrizio
Parole chiave
  • PFGE
  • ruolo del suino
  • filiera suinicola
  • CR-MOX
  • fattori virulenza
  • bio-sierotipi patogeni
  • Yersinia spp.
Data inizio appello
10/03/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Negli ultimi decenni l’importanza di Yersinia enterocolitica, quale agente di tossinfezioni alimentari, è in costante aumento. Negli ultimi vent’anni infatti, Y. enterocolitica è divenuto il terzo patogeno di origine alimentare dopo Campylobacter e Salmonella a causare infezioni nell’uomo per via alimentare. Alla specie Y. enterocolitica appartengono stipiti caratterizzati da una notevole variabilità negli attributi di virulenza e solo alcuni bio-sierotipi sono risultati patogeni per l’uomo e gli animali. Quindi si è ritenuto opportuno investigare la sua presenza in campioni alimentari e non della filiera suinicola di due allevamenti del territorio toscano. In questo lavoro sono stati analizzati i campioni di due allevamenti suinicoli, denominati A e B, per verificare mediante l’isolamento e l’identificazione i principali bio-sierotipi di Y. enterocolitica circolanti nelle due filiere produttive. I campioni sono stati dapprima sottoposti ad arricchimento con terreni specifici, in seguito seminati su terreni di coltura selettivi. Dopo aver verificato la corrispondenza a Y. enterocolitica degli isolati tramite le analisi con TSI agar e Urea broth, si è poi proseguito con le analisi fenotipiche e genetiche per stabilire il bio-sierotipo ed i fattori di virulenza di ogni isolato e constatare quindi un’eventuale patogenicità degli stessi. I risultati ottenuti hanno permesso di mettere in evidenza non solo i principali stipiti patogeni circolanti all’interno delle due filiere produttive, ma di valutare altresì l’adozione delle buone pratiche di lavorazione nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.
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