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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02082012-115533


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
GALIERO, ALESSIA
URN
etd-02082012-115533
Titolo
Sviluppo di una Real Time PCR duplex per la determinazione della carica virale di due stipiti di Small Ruminant Lentiviruses
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Dott. Mazzei, Maurizio
correlatore Dott. Carrozza, Maria Luisa
controrelatore Prof. Tolari, Francesco
Parole chiave
  • capre Roccaverano
  • Small Ruminant Lentiviruses
  • Real Time PCR duplex.
Data inizio appello
09/03/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/03/2052
Riassunto
I lentivirus dei piccoli ruminanti (SRLV) vengono classificati in 5 genotipi (A, B, C, D, E). Il genotipo E, recentemente identificato in capre di razza Roccaverano, è caratterizzato da due delezioni nel genoma, corrispondenti alla subunità dUTPasi del gene pol e del gene VPR-like, le quali gli conferiscono una minore virulenza.
Gli animali appartenenti alla razza Roccaverano sono sempre stati considerati resistenti alle infezioni da SRLV, in particolare verso i ceppi artritici appartenenti al genotipo B (CAEV-like), introdotti nella langa astigiana negli anni ottanta con l’importazione di animali dalla Francia.
Questa considerazione ha suggerito l'ipotesi che una precedente esposizione al ceppo Roccaverano possa conferire una resistenza su base immunologica verso stipiti eterologhi.
Per meglio complendere questi meccanismi può risultare importante sviluppare un protocollo diagnostico in grado di evidenziare e quantificare la carica virale di target virali diversi (stipite Roccaverano e stipite artritico CAEV-Co) contemporaneamente e nello stesso templato di animali infettati con entrambe gli stipiti virali.
L’obiettivo di questa ricerca è stato quello di creare un saggio di duplex Real Time PCR, basato sul sistema Taqman, il quale permetta di quantificare contemporaneamente la carica provirale del ceppo CAEV-Co e del ceppo Roccaverano all’interno di uno stesso campione, utilizzando due sistemi primer-sonda indipendenti.
La metodica sviluppata è stata successivamente applicata al DNA provirale estratto da animali con duplice infezione ed ha evidenziato come gli animali precedentemente infettati con il ceppo virale di Roccaverano presentino un numero di copie del provirus CAEV-Co significativamente inferiore rispetto ai soggetti non vaccinati.
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