Tesi etd-02082008-130126 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PRATESI, LAURA
URN
etd-02082008-130126
Titolo
Trattamento delle lesioni del tendine flessore superficiale nel cavallo: utilizzo del trapianto di midollo osseo autologo e di cellule staminali coltivate
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
Relatore Prof. Carlucci, Fabio
Relatore Dott. Ricardi, Giorgio
Relatore Dott. Melanie, Pierre
Relatore Dott. Ricardi, Giorgio
Relatore Dott. Melanie, Pierre
Parole chiave
- cellule staminali
- midollo osseo concentrato
- lesioni del tendine
- tendine flessore superficiale
Data inizio appello
14/03/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le lesioni a livello delle strutture teno-legamentose degli arti sono frequenti tra i cavalli atleti e spesso provocano il ritiro dell’animale dall’attività sportiva, per i lunghi tempi di guarigione, la frequenza con cui si manifestano recidive e la difficoltà oggettiva dell’animale a tornare ai livelli agonistici precedenti.
Le terapie fino ad oggi usate hanno solo effetti marginali sulla risoluzione della patologia tendinea visto che il loro successo è influenzato dalla gravità della lesione e dalla tempestività dell’intervento, provocando in tutti i casi la formazione di tessuto cicatriziale. Proprio per questi motivi si stanno cercando nuove tecniche terapeutiche che favoriscano la rigenerazione del tessuto tendineo lesionato.
Un forte interesse è rivolto al trapianto intralesionale di cellule staminali autologhe, coltivate in laboratorio, e di midollo osseo autologo concentrato. Con questo studio abbiamo voluto valutare l’efficacia di queste due tecniche.
Le cellule staminali mesenchimali hanno la capacità di trasformarsi in diversi tessuti a seconda dell’ambiente in cui crescono, e nel caso specifico in tenociti.
Il loro utilizzo è complicato dalla necessità di avere a disposizione un laboratorio altamente specializzato, dai lunghi tempi necessari per ottenerle e dagli elevati costi del trattamento.
Per ovviare a questi problemi abbiamo voluto indagare gli effetti del trapianto di midollo osseo autologo concentrato nelle lesioni teno-legamentose. Nel midollo osseo sono infatti presenti cellule staminali mesenchimali e alte concentrazioni di fattori di crescita.
Il nostro campione si compone di 12 cavalli, diversi per sesso, età, razza, attività agonistica, intensità di allenamento a cui è stata diagnosticata ecograficamente una lesione a carico del tendine flessore superficiale delle falangi.
In tutti i soggetti è stato prelevato un campione di midollo osseo dalle sternebre. Sei di questi prelievi sono stati purificati in laboratorio in modo da isolare le cellule mononucleate presenti, tra le quali ritroviamo anche le cellule staminali mesenchimali. Le cellule ricavate sono state messe in coltura in termostato fino al raggiungimento della confluenza. Previa diluizione in siero autologo o commerciale sono state trapiantate sotto guida ecografica a livello della lesione.
Gli altri sei prelievi rimasti sono stati purificati in laboratorio in modo da isolare le cellule mononucleate che, sospese in siero autologo o commerciale, sono state immediatamente trapiantate a livello della lesione tendinea.
I cavalli dei due gruppi sono stati sottoposti a un periodo di riabilitazione controllata e monitorati ecograficamente nel periodo post trapianto.
Tutti i soggetti sottoposti a trapianto di cellule staminali hanno mostrato ecograficamente una scomparsa o comunque una consistente diminuzione dell’estensione della lesione tendinea. Due di essi sono tornati in attività, gareggiando ai precedenti livelli agonistici, mentre uno ha avuto un incidente durante il periodo di riabilitazione; degli altri non è stato possibile reperire ulteriori informazioni.
I sei soggetti sottoposti a trapianto di midollo osseo autologo concentrato hanno mostrato una buona risposta alla terapia, permettendo a tre di questi di tornare agli stessi livelli dell’attività agonistica, mentre due hanno subito un nuovo trauma con formazione di una recidiva; dei restanti non si hanno ulteriori informazioni dopo i primi controlli.
In conclusione, anche se i tempi di riabilitazione sono sovrapponibili a quelli necessari con altre tecniche terapeutiche, la qualità del tessuto che si forma post trapianto è ecograficamente migliore, mostrando la stessa ecogenicità del tessuto sano circostante. Sebbene siano necessari ulteriori studi sembra che entrambe le tecniche abbiano buone potenzialità nel trattamento delle teniti.
Le terapie fino ad oggi usate hanno solo effetti marginali sulla risoluzione della patologia tendinea visto che il loro successo è influenzato dalla gravità della lesione e dalla tempestività dell’intervento, provocando in tutti i casi la formazione di tessuto cicatriziale. Proprio per questi motivi si stanno cercando nuove tecniche terapeutiche che favoriscano la rigenerazione del tessuto tendineo lesionato.
Un forte interesse è rivolto al trapianto intralesionale di cellule staminali autologhe, coltivate in laboratorio, e di midollo osseo autologo concentrato. Con questo studio abbiamo voluto valutare l’efficacia di queste due tecniche.
Le cellule staminali mesenchimali hanno la capacità di trasformarsi in diversi tessuti a seconda dell’ambiente in cui crescono, e nel caso specifico in tenociti.
Il loro utilizzo è complicato dalla necessità di avere a disposizione un laboratorio altamente specializzato, dai lunghi tempi necessari per ottenerle e dagli elevati costi del trattamento.
Per ovviare a questi problemi abbiamo voluto indagare gli effetti del trapianto di midollo osseo autologo concentrato nelle lesioni teno-legamentose. Nel midollo osseo sono infatti presenti cellule staminali mesenchimali e alte concentrazioni di fattori di crescita.
Il nostro campione si compone di 12 cavalli, diversi per sesso, età, razza, attività agonistica, intensità di allenamento a cui è stata diagnosticata ecograficamente una lesione a carico del tendine flessore superficiale delle falangi.
In tutti i soggetti è stato prelevato un campione di midollo osseo dalle sternebre. Sei di questi prelievi sono stati purificati in laboratorio in modo da isolare le cellule mononucleate presenti, tra le quali ritroviamo anche le cellule staminali mesenchimali. Le cellule ricavate sono state messe in coltura in termostato fino al raggiungimento della confluenza. Previa diluizione in siero autologo o commerciale sono state trapiantate sotto guida ecografica a livello della lesione.
Gli altri sei prelievi rimasti sono stati purificati in laboratorio in modo da isolare le cellule mononucleate che, sospese in siero autologo o commerciale, sono state immediatamente trapiantate a livello della lesione tendinea.
I cavalli dei due gruppi sono stati sottoposti a un periodo di riabilitazione controllata e monitorati ecograficamente nel periodo post trapianto.
Tutti i soggetti sottoposti a trapianto di cellule staminali hanno mostrato ecograficamente una scomparsa o comunque una consistente diminuzione dell’estensione della lesione tendinea. Due di essi sono tornati in attività, gareggiando ai precedenti livelli agonistici, mentre uno ha avuto un incidente durante il periodo di riabilitazione; degli altri non è stato possibile reperire ulteriori informazioni.
I sei soggetti sottoposti a trapianto di midollo osseo autologo concentrato hanno mostrato una buona risposta alla terapia, permettendo a tre di questi di tornare agli stessi livelli dell’attività agonistica, mentre due hanno subito un nuovo trauma con formazione di una recidiva; dei restanti non si hanno ulteriori informazioni dopo i primi controlli.
In conclusione, anche se i tempi di riabilitazione sono sovrapponibili a quelli necessari con altre tecniche terapeutiche, la qualità del tessuto che si forma post trapianto è ecograficamente migliore, mostrando la stessa ecogenicità del tessuto sano circostante. Sebbene siano necessari ulteriori studi sembra che entrambe le tecniche abbiano buone potenzialità nel trattamento delle teniti.
File
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