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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02072013-165347


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
STEFANINI, ALESSIA
URN
etd-02072013-165347
Titolo
Evoluzione del profilo cognitivo in pazienti affetti da Malattia di Parkinson.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Bonuccelli, Ubaldo
correlatore Dott.ssa Pagni, Cristina
Parole chiave
  • Malattia di Parkinson
  • valutazione neuropsicologica
  • decadimento cognitivo lieve
Data inizio appello
05/03/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/03/2053
Riassunto
Lo scopo di questo studio è stato quello di descrivere l'evoluzione del profilo cognitivo e la prevalenza del Mild Cognitive Impairment (MCI) in una coorte di soggetti con Malattia di Parkinson (MP) in fase iniziale, drug-naïve.
Sono stati arruolati 33 pazienti affetti da MP (età media 67,1, UPDRS II / III: 4.42/15.06) a cui è stata somministrata una batteria neuropsicologica estesa, al momento della diagnosi (T0), prima di iniziare la terapia farmacologica, e dopo un anno di trattamento (T1).
Sulla base della Unified Parkinson Disease Rating Scale II, III (UPDRS) i pazienti sono stati classificati in fenotipi motori secondo la classificazione di Jancovic (1990).
Due dei 3 soggetti con diagnosi di Mild Cognitive Impairment (MCI) al T0, hanno mostrato lo stesso profilo neuropsicologico al T1, mentre 1 paziente è rientrato nella normalità al follow-up. Sette pazienti cognitivamente integri al T0 sono stati identificati come MCI al T1.
Tutti i pazienti, sia MCI converters che non converters, hanno avuto significativi miglioramenti nel punteggio alla UPDRS III. Il fenotipo “Non tremor-dominant” ha mostrato una percentuale elevata di MCI-converters (50%).
I nostri risultati suggeriscono che i pazienti con recente diagnosi di malattia di Parkinson, in particolare quelli con il fenotipo “non-tremor dominant”, presentano un più alto rischio di MCI in accordo con la letteratura. Inoltre, la risposta ai farmaci antiparkinsoniani per quanto riguarda la performance motoria non è indicativa di un buon funzionamento cognitivo.
Ulteriori studi di follow-up e con campioni di pazienti più ampi saranno necessari per chiarire il rapporto fra aspetti cognitivi e motori nella MP.
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