logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02062009-133828


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
NIERI, DARIO
URN
etd-02062009-133828
Titolo
Effetti della terapia broncodilatatrice sulla tolleranza allo sforzo nel paziente con broncopneumopatia cronica ostruttiva
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Paggiaro, Pierluigi
Parole chiave
  • BPCO
  • broncodilatatori
  • insufflazione dinamica
  • test di endurance
  • tolleranza all'esercizio
Data inizio appello
24/02/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/02/2049
Riassunto
La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è una malattia dell’apparato respiratorio caratterizzata dalla presenza di dispnea, deterioramento della qualità della vita e ridotta tolleranza all’esercizio, che si può valutare con il test da sforzo cardiopolmonare incrementale e con il test da sforzo cardiopolmonare a carico costante. La terapia broncodilatatrice può aumentare la capacità all’esercizio in questi pazienti.

Scopo della tesi.
Lo scopo di questa tesi è valutare, mediante uno studio in crossover in singolo cieco, l’efficacia di un pretrattamento in acuto con broncodilatatatori nebulizzati (anticolinergici e β2agonisti) associati a cortisonici inalatori (CSI), in confronto con placebo (soluzione fisiologica) sul tempo di endurance (endurance time, ET), sul consumo massimo di ossigeno (VO2/kg), sulla frequenza cardiaca massima (FC) e sulla capacità inspiratoria (IC) valutata nel test cardiopolmonare a carico costante in pazienti affetti da BPCO.

Soggetti e metodi.
Sono stati studiati 17 soggetti (15 maschi e 2 femmine, età: 68,35  5,85 anni, fumatori o ex-fumatori con 57  41 pack-years) affetti da BPCO di grado moderato (FEV1: 53,5%  16,7% pred), in fase di stabilità clinica e sottoposti a regolare terapia farmacologica. Tutti hanno eseguito inizialmente: test da sforzo cardiopolmonare incrementale a rampa, Prove di Funzionalità Respiratoria (PFR e DLCO), EGA a riposo, valutazione della qualità della vita mediante Saint George’s Respiratory Questionnaire, test del cammino in 6 minuti (6MWT). Successivamente, in due giorni diversi, i soggetti hanno eseguito un test cardiopolmonare a carico costante (pari all’80% del wattaggio massimo raggiunto nel test incrementale) preceduto da inalazione di una combinazione di broncodilatatori (salbutamolo ed ipratropio) e con CSI (B+CSI), o da placebo (soluzione fisiologica, SF).

Risultati.
Il pretrattamento con broncodilatatori e CSI non ha prodotto un cambiamento statisticamente significativo del tempo di endurance (ET), del consumo massimo di ossigeno (VO2/kg), della frequenza cardiaca ad isotime (FCiso) e nella capacità inspiratoria (IC) alla fine dello sforzo a carico costante. La IC basale risultava lievemente maggiore dopo B+CSI rispetto a SF (2,71 L vs 2,44 L, rispettivamente). La FC massima alla fine del test a carico costante dopo B+CSI era significativamente maggiore rispetto alla SF (109 bpm vs 105 bpm; p: 0,046).
Un sottogruppo di 7 soggetti mostrava un aumento di almeno 30 secondi del tempo di endurance dopo B+CSI (responders). Questi pazienti presentavano, rispetto ai 10 che non miglioravano l’ET dopo trattamento attivo (non responders), un peggiore indice BODE (3,33 vs 1,70; p < 0,05), una peggiore DLCO (49,4% vs 76,3%; p<0,05), un minore wattaggio al test incrementale (71,7 W vs 98,5 W, p<0,05), una maggiore differenza fra IC al massimo dello sforzo ed IC a riposo nel test dopo SF (-0,40 L vs -0,04 L, p<0,05), una maggiore slope del cambiamento della IC durante l’endurance con SF ([ICmax-ICrest]/endurance time) (– 2,91 mL/sec vs – 0,36 mL/sec), una minore variazione frequenza cardiaca durante l’endurance con SF [(FCmax-FCrest)/FCrest x 100)] (+25,7% vs +40,5%), un minore incremento della ventilazione durante endurance con SF [(VEmax-VErest)/VErest x 100)] (+30% vs +130%). Infine è stata osservata una correlazione tra VO2/kg al test incrementale ed indice BODE (R: -0,639), distanza percorsa nel 6MWT (R: 0,519), il volume residuo (% pred., R: -0,535), e il punteggio SGRQ-attività (R: -0,718).

Conclusioni.
Queste osservazioni preliminari non permettono di confermare che una dose aggiuntiva di broncodilatatori e corticosteroidi immediatamente prima dello sforzo in pazienti con BPCO già in trattamento regolare è capace di determinare un miglioramento della tolleranza allo sforzo. Tuttavia esiste una sottopopolazione di soggetti (quelli con maggiore gravità della malattia) che sembrano giovarsi di un incremento acuto della terapia broncodilatatrice. Inoltre queste osservazioni confermano che la tolleranza all’esercizio fisico è ben correlata ad altri indici funzionali che esprimono le limitazioni nella vita quotidiana imposte dalla malattia BPCO.
File