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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02052020-185125


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ROVANI, CHIARA
URN
etd-02052020-185125
Titolo
L'EVOLUZIONE DELL'INFORMATIVA NON FINANZIARIA: ANALISI DEL SETTORE BANCARIO.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof.ssa Talarico, Lucia
Parole chiave
  • settore bancario
  • performance
  • decreto legislativo 254/2016
  • direttiva 2014/95/UE
  • informativa non finanziaria
  • bilancio integrato
  • bilancio di sostenibilità
Data inizio appello
24/02/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/02/2090
Riassunto
Nel presente elaborato viene descritto il processo di evoluzione dell’informativa non finanziaria e vengono illustrate sia la crescente attenzione riservata ai temi della sostenibilità e della corporate social responsibility sia la rilevanza che assumono nel contesto odierno. Vengono, inoltre, evidenziati i cambiamenti avvenuti a livello di normativa europea e nazionale, soffermandosi sulla direttiva 95/2014/UE e sul decreto legislativo 254/2016 che ne ha permesso l’attuazione in Italia. Tali disposizioni hanno, infatti, introdotto l’obbligo per determinate categorie di imprese di predisporre una dichiarazione non finanziaria. Vista la mancanza di uno schema obbligatorio da seguire nella redazione di tale documento, le imprese possono fare riferimento a vari modelli e linee guida proposti a livello internazionale, alcuni dei quali menzionati nella direttiva stessa. Nell’elaborato ne vengono descritti due, ovvero quelli maggiormente utilizzati: gli Standard della Global Reporting Initiative e il framework per il report integrato dell’International Integrated Reporting Council. La tesi, inoltre, si pone l’obiettivo di indagare sull’esistenza o meno di una relazione tra le informazioni di carattere non finanziario e le performance aziendali, esponendo le posizioni assunte da alcuni autori. Infine, la tesi riprende i temi dell’informativa non finanziaria e della sostenibilità inquadrandoli all’interno di uno dei settori maggiormente colpiti dall’introduzione dell’obbligo previsto dalla direttiva, ovvero il settore bancario.
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