Tesi etd-02032020-231800 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TERZI, LEONARDO
URN
etd-02032020-231800
Titolo
Il fenomeno del Disaster Risk Management: dalle direttive delle Nazioni Unite al sisma dell'Aquila
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Zarone, Vincenzo
Parole chiave
- Disaster
- Management
- Risk
Data inizio appello
24/02/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/02/2090
Riassunto
Tra i molti i problemi che affliggono il mondo di oggi, quello delle catastrofi naturali e del deterioramento del nostro ecosistema è uno di quelli che sempre più spesso risulta presente sui media nazionali ed internazionali.
La situazione si è aggravata negli ultimi decenni poiché si sono sommate alle catastrofi naturali esistenti da tempo sul nostro pianeta e sostanzialmente indipendenti dall’azione dell’uomo quelle di origine antropica cioè determinate dall’azione talvolta irresponsabile dell’uomo sull’ambiente.
Per catastrofi naturali quali terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, cicloni tropicali o uragani l’uomo e la scienza possono solo cercare di individuare forme di monitoraggio e prevenzione per ridurre le conseguenze sull’uomo e sull’ambiente. Ad esempio per quanto riguarda i terremoti è possibile monitorare la terra ed i suoi movimenti.
In simili crisi è l’insieme delle strutture socio-economiche e politiche di un paese che deve essere riorganizzato.
La mancanza di pioggia spesso non è che l’ultimo elemento di una serie di gravi carenze che fa precipitare il tutto.
Risulta quindi piuttosto evidente che molte di queste "catastrofi naturali" potrebbero, quindi, essere evitabili, prevedibili o perlomeno rese meno devastanti. Questo richiederebbe, in Italia e nel mondo, un radicale cambiamento nell'approccio della gestione del territorio e lo sviluppo di un ‘sentire comune’ che sappia cogliere le complesse interconnessioni tra i diversi elementi dell'ambiente e gli interventi dell'uomo.
Sarebbe importante e fondamentale che il tema dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile diventi una delle priorità delle politiche mondiali.
Solo se ciò avverrà si potrà veramente parlare di progresso a favore dell’umanità.
La situazione si è aggravata negli ultimi decenni poiché si sono sommate alle catastrofi naturali esistenti da tempo sul nostro pianeta e sostanzialmente indipendenti dall’azione dell’uomo quelle di origine antropica cioè determinate dall’azione talvolta irresponsabile dell’uomo sull’ambiente.
Per catastrofi naturali quali terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, cicloni tropicali o uragani l’uomo e la scienza possono solo cercare di individuare forme di monitoraggio e prevenzione per ridurre le conseguenze sull’uomo e sull’ambiente. Ad esempio per quanto riguarda i terremoti è possibile monitorare la terra ed i suoi movimenti.
In simili crisi è l’insieme delle strutture socio-economiche e politiche di un paese che deve essere riorganizzato.
La mancanza di pioggia spesso non è che l’ultimo elemento di una serie di gravi carenze che fa precipitare il tutto.
Risulta quindi piuttosto evidente che molte di queste "catastrofi naturali" potrebbero, quindi, essere evitabili, prevedibili o perlomeno rese meno devastanti. Questo richiederebbe, in Italia e nel mondo, un radicale cambiamento nell'approccio della gestione del territorio e lo sviluppo di un ‘sentire comune’ che sappia cogliere le complesse interconnessioni tra i diversi elementi dell'ambiente e gli interventi dell'uomo.
Sarebbe importante e fondamentale che il tema dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile diventi una delle priorità delle politiche mondiali.
Solo se ciò avverrà si potrà veramente parlare di progresso a favore dell’umanità.
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