Tesi etd-02022013-151829 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
REDINI, GUIDO
URN
etd-02022013-151829
Titolo
Karl Popper: il ruolo dell’Analisi situazionale nella metodologia delle scienze sociali
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Borghini, Andrea
Parole chiave
- Analisi situazionale
- Karl Popper
- Metodo delle scienze sociali
Data inizio appello
04/03/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/03/2053
Riassunto
L’obiettivo di questo elaborato è di introdurre, situandolo nel dibattito filosofico sulla scienza del Novecento, il pensiero epistemologico di Karl Popper in relazione al tema del metodo delle scienze sociali. Grazie al contributo di diversi autori che hanno analizzato il pensiero di Popper, si valuta il valore che tale pensiero può avere per la sociologia contemporanea.
Nel primo capitolo viene mostrata la visione che Popper ha delle scienze sociali, dei loro caratteri, del loro compito, e del loro metodo. È presentata la sua idea di unità di metodo tra scienze sociali e scienze naturali, derivante dall’analisi da egli compiuta sugli aspetti metodologici in comune tra i due tipi di scienza. Nel corso del capitolo verrà anche presentata la proposta di un approccio metodologico individualistico che Popper indica per analizzare i fatti sociali, unitamente all’idea della sociologia come scienza sociale autonoma, in particolare dalla psicologia. Altri due temi sono trattati. Il primo è il suggerimento dell’Autore di applicare alla sociologia il metodo dell’analisi situazionale, basata sul principio di razionalità, per la costruzione di modelli situazionali esplicativi. Il secondo emerge nella critica dell’olismo, caratteristico della visione dello Storicismo: è la proposta di applicare il metodo di quella che Popper chiama ingegneria sociale gradualistica (o a spizzico), in opposizione all’ingegneria sociale utopica, per tentare di risolvere i problemi della società. Tale metodo nasce come evoluzione di esperimenti di riforma graduale, non rivoluzionaria, e mostra la possibilità delle scienze sociali di compiere esperimenti.
Nel secondo capitolo viene analizzata l’analisi situazionale, vedendo come tale strumento metodologico si evolva, nelle proprie caratteristiche, dalle prime definizioni che l’Autore ne dà, passando per quelle successive situate in vari testi. Subito dopo, grazie al contributo di autori contemporanei come William Gorton, Peter Hedström e altri, sono analizzate le caratteristiche dell’analisi situazionale, tra cui debiti concettuali e analogie con altre discipline, le potenzialità ma anche i limiti e gli aspetti critici di essa.
Nelle conclusioni, riassumendo brevemente gli esiti delle analisi compiute da vari autori sui concetti di Popper, vedremo quale contributo può fornire l’Autore, con le sue idee sul metodo, alle odierne scienze sociali, e in particolare alla sociologia contemporanea.
Nel primo capitolo viene mostrata la visione che Popper ha delle scienze sociali, dei loro caratteri, del loro compito, e del loro metodo. È presentata la sua idea di unità di metodo tra scienze sociali e scienze naturali, derivante dall’analisi da egli compiuta sugli aspetti metodologici in comune tra i due tipi di scienza. Nel corso del capitolo verrà anche presentata la proposta di un approccio metodologico individualistico che Popper indica per analizzare i fatti sociali, unitamente all’idea della sociologia come scienza sociale autonoma, in particolare dalla psicologia. Altri due temi sono trattati. Il primo è il suggerimento dell’Autore di applicare alla sociologia il metodo dell’analisi situazionale, basata sul principio di razionalità, per la costruzione di modelli situazionali esplicativi. Il secondo emerge nella critica dell’olismo, caratteristico della visione dello Storicismo: è la proposta di applicare il metodo di quella che Popper chiama ingegneria sociale gradualistica (o a spizzico), in opposizione all’ingegneria sociale utopica, per tentare di risolvere i problemi della società. Tale metodo nasce come evoluzione di esperimenti di riforma graduale, non rivoluzionaria, e mostra la possibilità delle scienze sociali di compiere esperimenti.
Nel secondo capitolo viene analizzata l’analisi situazionale, vedendo come tale strumento metodologico si evolva, nelle proprie caratteristiche, dalle prime definizioni che l’Autore ne dà, passando per quelle successive situate in vari testi. Subito dopo, grazie al contributo di autori contemporanei come William Gorton, Peter Hedström e altri, sono analizzate le caratteristiche dell’analisi situazionale, tra cui debiti concettuali e analogie con altre discipline, le potenzialità ma anche i limiti e gli aspetti critici di essa.
Nelle conclusioni, riassumendo brevemente gli esiti delle analisi compiute da vari autori sui concetti di Popper, vedremo quale contributo può fornire l’Autore, con le sue idee sul metodo, alle odierne scienze sociali, e in particolare alla sociologia contemporanea.
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