Tesi etd-02022011-214608 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
GAZZARRINI, DENISE
URN
etd-02022011-214608
Titolo
L’impulsività in un campione di pazienti obesi affetti da Binge Eating Disorder con e senza disturbo bipolare
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Ramacciotti, Carla Emilia
Parole chiave
- Binge Eating Disorder
- impulsività
Data inizio appello
22/02/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/02/2051
Riassunto
Scopo dello studio: negli ultimi anni numerosi studi stanno evidenziando la validità diagnostica del Binge eating disorder (BED) che ha mostrato stabilità nel tempo come un Disturbo psichiatrico definito e caratteristiche proprie dei Disturbi della Condotta Alimentare (DCA) come l’eccessivo valore attribuito al peso e all’aspetto fisico che influenza, in maniera patologica, l’autostima. Un deficit del concetto di sé e una sopravvalutazione dell’importanza del peso e dell’aspetto fisico sembrano costituire aspetti fondamentali del disturbo (Masheb e Grilo, 2003; Ramacciotti, Coli e coll., 2008). Nei soggetti obesi la presenza del BED è associata a caratteristiche peculiari come, appunto, l’inappropriato ruolo dell’insoddisfazione corporea nel determinare l’autostima, una maggiore compromissione del funzionamento globale a causa della condizione di sovrappeso, una maggiore insicurezza sociale, disagio nelle relazioni interpersonali e maggiore stress psicologico (Ramacciotti, Coli e coll., 2008), l’alta comorbidità con Disturbi dell’Umore, Disturbi del Controllo degli Impulsi e Disturbi di Personalità. Tali caratteristiche influenzano la prognosi di queste persone.
Con l’obiettivo di approfondire la conoscenza di questo Disturbo e del suo nucleo psicopatologico, abbiamo ricercato la presenza di eventuali tratti impulsivi, visto che l’Impulsività è un tratto comune agli altri DCA.
Il senso comune del termine “Impulsività” si riferisce a comportamenti che includono una componente di avventatezza, perdita di previsione o pianificazione o comportamenti che si verificano senza considerazione riguardo le conseguenze del comportamento stesso. L’impulsività coinvolge comportamenti che sono inappropriati per il contesto, poco pianificati e che frequentemente risultano in conseguenze avverse, riflettendo l’incapacità di valutare e rispondere, per ottenere un determinato obiettivo, a una situazione mutevole.
L’abbuffata può essere considerata una manifestazione di discontrollo degli impulsi e, alla luce del fatto che questo si associa spesso ai cambiamenti dell’umore, ci è sembrato utile approfondire la relazione tra BED e Disturbo Bipolare (BD). Alcuni studi, infatti, hanno evidenziato la presenza di una maggior impulsività anche nei soggetti con BD (Swann e coll., 2001).
Materiali e metodi: 40 pazienti affetti da BED afferenti all’Ambulatorio per i Disturbi della Condotta Alimentare della Unità Operativa 2a della Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa sono stati reclutati nello studio. All’interno di questo campione 16 persone presentavano comorbidità con Disturbo Bipolare (I o II). Per il confronto è stato selezionato un gruppo di controllo, senza una storia di disturbi psichiatrici, costituito da 20 persone della popolazione generale.
I soggetti sono stati sottoposti a tre tipi di test: la Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis I disorders (SCID I), l’Eating Disorder Inventory (EDI-2) e la Barratt Impulsiveness Scale (BIS-11).
Risultati: i soggetti affetti da BED, rispetto ai controlli, hanno presentato un maggior BMI (34,8±8,1 vs. 21,1±1,6 kg/m2, p<0,01), maggiori livelli d’impulsività statisticamente significativi sia nel totale della BIS-11 (p<0,01) sia nei fattori di II ordine della stessa scala: Impulsività Attentiva, Motoria e da non pianificazione (p<0,01). L’impulsività ha mostrato una correlazione positiva con alcuni domini della EDI-2 (p<0,01). Nel gruppo BED il totale della BIS-11 non è correlato al BMI.
Dopo aver effettuato una Regressione Logistica Multipla abbiamo trovato un incremento del 33% di rischio di BED per un punto di differenza nella scala di Impulsività da non pianificazione (p<0,02).
Nel gruppo di pazienti affetti da BED, 16 soddisfacevano i criteri diagnostici per Disturbo Bipolare Tipo I o II; i soggetti con BED e BD non hanno mostrato differenze significative in nessuna delle variabili rispetto ai soggetti con BED senza BD (Kruskas – Wallis test, Test POST-HOC di Dunn).
Conclusioni: i dati ottenuti dalla presente ricerca sono in accordo con i pochi studi esistenti in letteratura che supportano maggiori livelli d’impulsività nei DCA e nel BED. Sorprendentemente, questa dimensione sembra non collegata a una sottostante diatesi bipolare che era ben rappresentata nel nostro campione come diagnosi d’Asse I. Abbiamo riscontrato le correlazioni che ci attendevamo con la sottoscala Regolazione degli Impulsi della EDI-2, confermando la validità di questa scala addizionale. L’assenza di peculiarità legata alla comorbidità con il Disturbo Bipolare potrebbe indicare che alcuni aspetti impulsivi rilevabili nel BED quali il non riuscire a non iniziare e a non smettere di mangiare, il mangiare in risposta agli stati emotivi e l’impulsività da non pianificazione, intesa come il preferire una gratificazione immediata ad un vantaggio futuro, appartengono al nucleo del disturbo alimentare più che all’instabilità emotiva legata al disturbo dell’umore.
Con l’obiettivo di approfondire la conoscenza di questo Disturbo e del suo nucleo psicopatologico, abbiamo ricercato la presenza di eventuali tratti impulsivi, visto che l’Impulsività è un tratto comune agli altri DCA.
Il senso comune del termine “Impulsività” si riferisce a comportamenti che includono una componente di avventatezza, perdita di previsione o pianificazione o comportamenti che si verificano senza considerazione riguardo le conseguenze del comportamento stesso. L’impulsività coinvolge comportamenti che sono inappropriati per il contesto, poco pianificati e che frequentemente risultano in conseguenze avverse, riflettendo l’incapacità di valutare e rispondere, per ottenere un determinato obiettivo, a una situazione mutevole.
L’abbuffata può essere considerata una manifestazione di discontrollo degli impulsi e, alla luce del fatto che questo si associa spesso ai cambiamenti dell’umore, ci è sembrato utile approfondire la relazione tra BED e Disturbo Bipolare (BD). Alcuni studi, infatti, hanno evidenziato la presenza di una maggior impulsività anche nei soggetti con BD (Swann e coll., 2001).
Materiali e metodi: 40 pazienti affetti da BED afferenti all’Ambulatorio per i Disturbi della Condotta Alimentare della Unità Operativa 2a della Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa sono stati reclutati nello studio. All’interno di questo campione 16 persone presentavano comorbidità con Disturbo Bipolare (I o II). Per il confronto è stato selezionato un gruppo di controllo, senza una storia di disturbi psichiatrici, costituito da 20 persone della popolazione generale.
I soggetti sono stati sottoposti a tre tipi di test: la Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis I disorders (SCID I), l’Eating Disorder Inventory (EDI-2) e la Barratt Impulsiveness Scale (BIS-11).
Risultati: i soggetti affetti da BED, rispetto ai controlli, hanno presentato un maggior BMI (34,8±8,1 vs. 21,1±1,6 kg/m2, p<0,01), maggiori livelli d’impulsività statisticamente significativi sia nel totale della BIS-11 (p<0,01) sia nei fattori di II ordine della stessa scala: Impulsività Attentiva, Motoria e da non pianificazione (p<0,01). L’impulsività ha mostrato una correlazione positiva con alcuni domini della EDI-2 (p<0,01). Nel gruppo BED il totale della BIS-11 non è correlato al BMI.
Dopo aver effettuato una Regressione Logistica Multipla abbiamo trovato un incremento del 33% di rischio di BED per un punto di differenza nella scala di Impulsività da non pianificazione (p<0,02).
Nel gruppo di pazienti affetti da BED, 16 soddisfacevano i criteri diagnostici per Disturbo Bipolare Tipo I o II; i soggetti con BED e BD non hanno mostrato differenze significative in nessuna delle variabili rispetto ai soggetti con BED senza BD (Kruskas – Wallis test, Test POST-HOC di Dunn).
Conclusioni: i dati ottenuti dalla presente ricerca sono in accordo con i pochi studi esistenti in letteratura che supportano maggiori livelli d’impulsività nei DCA e nel BED. Sorprendentemente, questa dimensione sembra non collegata a una sottostante diatesi bipolare che era ben rappresentata nel nostro campione come diagnosi d’Asse I. Abbiamo riscontrato le correlazioni che ci attendevamo con la sottoscala Regolazione degli Impulsi della EDI-2, confermando la validità di questa scala addizionale. L’assenza di peculiarità legata alla comorbidità con il Disturbo Bipolare potrebbe indicare che alcuni aspetti impulsivi rilevabili nel BED quali il non riuscire a non iniziare e a non smettere di mangiare, il mangiare in risposta agli stati emotivi e l’impulsività da non pianificazione, intesa come il preferire una gratificazione immediata ad un vantaggio futuro, appartengono al nucleo del disturbo alimentare più che all’instabilità emotiva legata al disturbo dell’umore.
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