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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02022010-093120


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
ALCIATOR, FRANCESCO
URN
etd-02022010-093120
Titolo
IL RENDICONTO FINANZIARIO COME STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NEL PROCESSO DI AZIENDALIZZAZIONE E DI REGIONALIZZAZIONE DEI SERVIZI SANITARI
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
MANAGEMENT & CONTROLLO
Relatori
relatore Dott.ssa Talarico, Lucia
Parole chiave
  • bilancio
  • finanziario
  • rendiconto
Data inizio appello
25/02/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/02/2050
Riassunto
Il rapporto Brundtland nel 1987 ha definito lo sviluppo sostenibile come “quello sviluppo che consente la soddisfazione dei bisogni presenti senza compromettere o limitare la soddisfazione dei bisogni delle generazioni future”. La definizione è correlata all’uso e consumo delle risorse naturali del pianeta. Ma se per un attimo trasliamo questo principio in un altro sistema, come quello sanitario italiano, possiamo chiederci se il consumo di risorse attuale, per soddisfare i nostri bisogni di salute, sia compatibile con la soddisfazione dei bisogni delle future generazioni di questa nazione. Il sistema sanitario italiano è, in pratica, un sistema fondato sulla sostenibilità economica nel medio e lungo termine? Il sistema sanitario italiano sarà in grado di assicurare equità intergenerazionale fra i cittadini italiani? E se la risposta fosse negativa, a cosa saremmo disposti a rinunciare? Alla scuola pubblica? Alla previdenza pubblica? O saremmo disposti a finanziare la maggior spesa con il pagamento di maggiori imposte? Ad oggi, dopo una analisi attenta dei dati, risulta difficile fornire una risposta affermativa al primo quesito. Dal 1978, ovvero da quando è nato il nostro Sistema Sanitario Nazionale, assistiamo ad un consumo di risorse non compatibile con la reale disponibilità delle stesse.
E’ altresì noto che il S.S.N verte in uno stato di estrema difficoltà per effetto congiunto di una serie di cause di diversa natura: l’incremento e il cambiamento della domanda di salute dovuto, come vedremo, a vari fattori; le esigenze della gestione delle aziende sanitarie nel contesto del rispetto della economicità sociale; le esigenze delle Regioni nell’ottica del decentramento dei poteri e delle responsabilità; i vincoli finanziari sempre più severi nel bilancio nazionale e delle Regioni; la discrasia tra ritmi istituzionali e politici dell’attività amministrativa del governo centrale e delle Regioni da un lato, e le esigenze della gestione delle aziende sanitarie dall’altro; la particolare rigidità che caratterizza i costi delle aziende sanitarie.
Il legislatore è da ormai vent’anni che si impegna per trovare una soluzione duratura al problema, cercando di capire quali sono i meccanismi causali che legano le determinanti della spesa sanitaria. Si è osservato, in particolare, che mentre nel lungo periodo la spesa è guidata dalla variazione della domanda, dipendente dai bisogni di salute dei cittadini, fortunatamente sempre in continua evoluzione, nel breve periodo la prima causa della crescita della spesa sanitaria è l’aumento dell’offerta. Un aumento del finanziamento pubblico alla sanità genera, quindi, spesa sanitaria in più “indipendentemente” da una reale variazione dei bisogni della collettività. Pertanto, ponendo come priorità il perseguimento dell’economicità sociale , per il rispetto del carattere precettivo dell’art.32 della Costituzione italiana, è necessario individuare con estrema puntualità l’appropriato fabbisogno finanziario per ogni Azienda Ospedaliera, AUSL o Regione per il rispetto della economicità aziendale come vincolo imprescindibile per la sostenibilità del sistema. La letteratura aziendale ci offre da anni un documento che ha questa finalità come perno del suo essere: il Rendiconto Finanziario. La riforma della sanità del 1992 ha previsto l’ abolizione della contabilità finanziaria a favore della contabilità economico patrimoniale al fine di aumentare la capacità informativa del bilancio. Con la contabilità finanziaria, però, emergeva in modo chiaro e veritiero come i contributi erogati dalle Regioni venivano impiegati dalle aziende sanitarie. L’ introduzione della contabilità economico-patrimoniale, pur mettendo in luce la struttura patrimoniale e la dinamica economica di queste aziende non è n grado, senza l’introduzione del rendiconto finanziario, di fornire le informazioni finanziarie prima ottenibili con la ormai soppiantata contabilità finanziaria pubblica. In questa tesi si è cercato, pertanto, di adattare il Rendiconto Finanziario, concepito per le aziende private, alle Aziende Ospedale, al fine di provare a ricavare degli indicatori che ci forniscano, in modo più oggettivo e confrontabile possibile, l’appropriato fabbisogno di risorse connesso con la reale domanda di servizi sanitari. Una categoria di informazioni a supporto dell’attività di pianificazione e programmazione delle Regioni, concepite come holding (capogruppo) e deputate all’attività di direzione e coordinamento delle strutture sanitarie presenti nel territorio regionale. Le modalità di costruzione, interpretazione e presentazione del rendiconto finanziario dipendono strettamente dalle finalità conoscitive perseguite. Nel caso delle aziende sanitarie, tali finalità sono influenzate da un ambiente nettamente diverso da quello in cui operano le tradizionali aziende for profit. Per meglio giustificare le finalità conoscitive, perseguite con il mio rendiconto finanziario, presento un “ambiente” composto da un insieme di obiettivi e vincoli. L’insieme di obiettivi e vincoli è rappresentato in una piramide gerarchica al fine di evidenziare le interdipendenze fra gli stessi e trovare una giusta collocazione all’ obiettivo della “sostenibilità del sistema”, inteso come vincolo per il perseguimento dell’economicità sociale. Il pensiero di base è che non si rispetta l’economicità sociale se si compromette la soddisfazione della domanda di salute futura, se si compromette cioè la sostenibilità del sistema. Gli indicatori del rendiconto forniscono informazioni sulla sostenibilità del sistema, o ,facendo una forzatura concettuale, sulla resilienza dello stesso, ovvero la sua capacità di adattarsi al cambiamento. Nella ricerca della sostenibilità del sistema sanitario il rendiconto finanziario rappresenta solo l’inizio del un percorso di analisi. Le informazioni fornite dal rendiconto dovrebbero essere lette parallelamente ad ulteriori dati di natura contabile ed extracontabile in conformità al principio di appropriatezza enunciato nel “Patto per la Salute Stato-Regioni”, visto in questo contesto come un insieme di strumenti funzionali al perseguimento dell’economicità sociale.
Il rendiconto finanziario, attualmente, è l’unico documento in grado di superare l’incapacità informativa della contabilità economico e patrimoniale introdotta con la riforma del 1992. Il rendiconto finanziario è altresì fondamentale per superare i limiti informativi che nascono da una contabilità finanziaria, a livello regionale, che si confronta con una contabilità economico-patrimoniale a livello aziendale.
In conclusione, il presente lavoro, anche se criticabile in molti punti, ad iniziare dalla rigidità con cui ho concepito le interdipendenze tra gli obiettivi della piramide, e considerando anche le semplificazioni generali con cui ho elaborato il rendiconto finanziario, ha l’indubbia capacità di stimolare delle riflessioni.
Nonostante tutto, non si può non riconoscere l’importanza informativa del rendiconto finanziario alla luce dei processi di aziendalizzazione e di regionalizzazione dei servizi sanitari.
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