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Hanau C. definisce la nozione tradizionale della disabilità come “tutte quelle ripercussioni negative a danno del soggetto e dei suoi rapporti sociali, che tendono ad instaurarsi quando questi patisce una riduzione oltre la norma di una o più funzioni sensoriali, motorie e/o psichiche”, finendo cosi per inserire nella stessa nozione di disabilità, un fenomeno in continua crescita anche per effetto del progressivo aumento della popolazione anziana, una vasta gamma di situazioni tra loro dissimili, a dimostrazione sia del fatto che i disabili non costituiscono un gruppo omogeneo, sia del crescente numero di persone coinvolte a vario titolo nel disagio.