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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01302020-180035


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PERUZZI, MARTINA
URN
etd-01302020-180035
Titolo
Progetto di ponte ciclopedonale sul Canale della Scafa, Cagliari
Dipartimento
INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE E DELLE COSTRUZIONI CIVILI
Relatori
relatore Prof. Sassu, Mauro
relatore Ing. Viviani, Massimo
relatore Ing. Puppio, Mario Lucio
Parole chiave
  • basculante
  • Cagliari
  • ciclopedonale
  • ponte
Data inizio appello
24/02/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La presente tesi tratta di della progettazione di un ponte a via superiore ciclo pedonale in risposta a quanto richiesto da un bando di gara edito dal Comune di Cagliari per la realizzazione di un nuovo tratto ciclabile che collegherà il rione marittimo di Giorgino con il centro di Cagliari. Tale opera rientra nel progetto europeo del PON Città Metropolitane 2014 – 2020, di ampliamento del Corridoio ciclabile del litorale di Cagliari con l’obiettivo di riallacciare il cordone litoraneo con la borgata di Giorgino, che risulta isolata a causa del “taglio” eseguito per realizzare il porto canale.
Per la forma del ponte si è optato per creare un contesto con il territorio ricalcando la forma del Golfo di Cagliari nel profilo Sud mentre per il profilo superiore si sono fatte considerazioni geometriche e stradali.
Il ponte, fa parte di un intervento più generale di riqualificazione costiera quindi è stato concepito per essere non solo un elemento infrastrutturale urbano e di completamento della via ciclopedonale di Cagliari, ma anche uno spazio pubblico per il tempo libero e un elemento di attrazione per l’ambiente circostante. Per questo si è cercato di inserire degli elementi che possano incrementare la vivibilità del luogo come il bar e delle panchine. In questo modo si soddisfa anche uno dei requisiti espressi dal tema del bando ovvero quello di creare degli spazi pubblici utilizzabili ed attrezzabili per le ricorrenze annuali della Borgata di Giorgino.
Data l’importanza del Porto di Cagliari, la navigabilità del Canale e la previsione nel PRP di Cagliari di un collegamento marittimo tra lo Stagno di Santa Gilla ed il Porto Vecchio, si è scelto di inserire un elementi che creino un dialogo tra l’attività marittima ed il ponte, ovvero il molo per le piccole/medie imbarcazioni e tratto basculante. Al ponte viene quindi attribuita la priorità di mare ovvero il traffico marittimo ha prevalso in termini di importanza sul traffico ciclo pedonale che all’apertura della parte mobile del ponte dovrà interrompersi.
Il ponte, a via superiore, è suddiviso in quattro tratti che hanno funzionalità diverse: il Tratto 1 svolge la funzione di molo e di passaggio, il Tratto due rappresenta la parte panoramica del ponte, il Tratto 3 fa da collegamento tra Tratto 2 e 4, nel Tratto 4 si trova la parte basculante.
La struttura del Tratto 1, largo 4m, (e del Tratto 3) è a cassone di altezza 1m e larghezza 2m che poggia su pilastri posizionati eccentricamente rispetto all’asse del ponte e con un interasse che è stato fissato in base ai multipli dell’interasse tra i diaframmi pari a 3m. Questo perché si è cercato di evitare una monotonia strutturale affiancandola però a considerazioni razionali. Il pacchetto strutturale è completato da una soletta alta 15cm tralicciata e da una pavimentazione in plastica riciclata. La struttura del Tratto 2 presenta la biforcazione del cassone che segue l’andamento delle isostatiche della piastra, trovate da una analisi con il programma Straus 7 (analisi fatta con i carichi permanenti propri e portati e il carico folla opportunatamente coefficientati). Il pacchetto si completa tramite una soletta alta 30cm anche questa tralicciata e dalla pavimentazione in plastica riciclata.
La parte mobile è a doppia volata di 15m ciascuna e ruotando compie un angolo di 90° in senso antiorario. La parte che ruota è costituita da una ralla di rotazione il cui diametro è di 2,30 m in modo che la risultante dei carichi non esca dal nocciolo centrale d’inerzia altrimenti si potrebbe avere sollevamento di una ruota e quella diametralmente opposta risulterebbe sollecitata con il doppio del carico. La ralla è saldata al cassone il cui intradosso, nella zona del dispositivo, si abbassa di 80cm quindi l’altezza del cassone diventa 1,80m. Questa variazione di altezze avviene gradualmente attraverso una sagomatura curvilinea. Solidali alla ralla si trovano 12 ruote di spessore 150mm, diametro lato esterno 300 mm e diametro del lato interno 250 mm (sono quindi ruote troncoconiche). La forma troncoconica fa si che il moto delle ruote sia di puro rotolamento senza strisciamento in modo da evitare l’erosione delle ruote. Queste sono ingabbiate da due lastre di acciaio verticali (saldate anche queste al cassone) di spessore pari a 2cm e una barra orizzontale. La parte mobile si completa con un perno centrale di raggio 200mm che ha funzione prettamente cinematica e non statica (a parte il contraccolpo dovuto all’azione del vento e del sisma).
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