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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01272018-181727


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CASTELLI, GIUSEPPE
URN
etd-01272018-181727
Titolo
L’effetto sinergico dello sviluppo del Business Model per la predisposizione del Business Plan Case Study: Solar Energy Part.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof.ssa Rigolini, Alessandra
Parole chiave
  • Canvas
  • business model
  • piano industriale
Data inizio appello
19/02/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/02/2088
Riassunto
Il presente lavoro, è stato redatto per dimostrare come far sì che Strategia- Pianificazione-Controllo possano sinergicamente collaborare tra loro, ponendo le basi per il raggiungimento del successo aziendale.
Questa idea, è nata dallo studio e dalle nozioni accademiche ricevute nel corso degli anni di studio divisi tra la Sicilia e la Toscana e le esperienze lavorative fatte.
Il progetto di tesi è nato dalla domanda: come mai le start-up o molti progetti, magari innovativi non riescono ad avere successo? Cosa manca?
Per rispondere a queste domande, si è pensato di porre le basi per poter ideare o comunque dare uno spunto, per uno strumento nuovo basato su un modello che nella letteratura economica è fortemente utilizzato e molte volte viene sottostimata la sua utilità, ovvero, il Business Plan.
La funzione primaria del Business Plan, com’è utilizzato oggi, è quella di permette alle aziende nuove o consolidate di porre le basi per entrare in nuovi business attraverso il reperimento dei finanziamenti che permetteranno all’azienda di avere quella liquidita per fronteggiare il mercato, però la sua funzione, come descritto in letteratura, va ben oltre.
A causa di questa idea sempre più diffusa, alcuni autori, hanno cominciato ad ipotizzare e considerare un nuovo strumento da poter sostituire al business plan, vista la sua rigidità e la sua “obsolescenza”, ovvero, il Business Model.
Le considerazioni fatte, hanno portato ad un momento di riflessione profonda sull’utilità di uno o dell’altro strumento, guardando entrambi e capendo se l’uno potesse essere il sostituto dell’altro, è emerso che i due strumenti sotto alcuni aspetti, presi singolarmente hanno delle caratteristiche che erroneamente si potrebbero definire “uno il sostituto dell’altro”, però, addentrandoci sempre di più nello studio e guardando secondo un’ottica aziendale si può affermare che “l’uno non sia il sostituto dell’altro”, anzi, si possono definire “l’uno che da ausilio all’altro”.
Il lavoro è stato strutturato, nel primo capitolo, si è parlato del Business Model e di tutte le sue definizioni, ad oggi non definitive, si è introdotto il Business Model Canvas come vero e proprio strumento da utilizzare, si consideri che fino a quando Alexander Osterwalder non creò questo strumento insieme ai suoi collaboratori il concetto di Business Model era puramente teorico, lui permise di tradurre in via empirica, con passaggi ben definiti il modo per “catturare il valore”, dimostrando come qualsiasi progetto di business o qualunque business idea possa essere tradotta nero su bianco su una “tela”(Canvas in inglese) e vedere anticipatamente ciò che c’è di buono nel proprio progetto e ciò che potrebbe causare l’insuccesso del proprio business dando la possibilità sia all’inizio che in corso d’opera di prendere le dovute precauzioni.
Nel secondo capitolo si è parlato del Business Plan tradizionale, della sua struttura e dei suoi passaggi. È emerso che il Business Plan è uno strumento significativamente importante per l’azienda, ma se da un lato è fortemente rigido e poco flessibile, avendo una composizione a compartimenti stagni, dall’altro nonostante la sua importanza non è usato adeguatamente dall’aziende.
Nel terzo Capitolo, si è affrontata l’ipotesi, dopo lo studio nei capitoli precedenti, di poter porre le basi per una collaborazione sinergica tra i due strumenti, ipotizzando e prendendo le caratteristiche migliori di entrambi, ed inoltre, si è accennato l’utilizzo di un’ulteriore modello che possa rendere questo strumento nuovo più flessibile e maggiormente riadattabile ai scenari economici sempre più mutevoli, ovvero, lo Strategic Budget Management con Balance Score Card.
Nel quarto capitolo, si è affrontato un Case Study, dove si è voluto dimostrare che nonostante l’eccezionale business plan redato da un punto di vista economico- finanziario-patrimoniale, una visione strategica ristretta ed una poca flessibilità da parte del Direttore Generale a portato il progetto di business a non avere avuto un seguito.
Se magari si fosse utilizzato il Business Model Canvas, sia sui dati attuali che su uno scenario alternativo, da un lato si sarebbero dimostrale le falle del progetto e tutti gli aspetti non considerati, dall’altro la Start-up sarebbe partita in condizioni diverse e più favorevoli.
Come si vedrà, la finalità del lavoro è quella di dimostrare che in qualsiasi progetto di business si debba raggiungere un equilibrio tra le forze strategiche, analitiche e di controllo soprattutto quando il sistema economico e gli scenari socio-economici sono fortemente influenzati da una instabilità dettata da fattori di crisi e di innovazione. Le aziende, oggi, dovranno avere la capacità e la bravura di districarsi tra questi scenari, ridurre i rischi al minimo possibile ed avere la capacità di riadattarsi in modo da avere e mantenere il successo aziendale nel tempo.
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