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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01222025-145629


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BIAGIONI, ELENA
URN
etd-01222025-145629
Titolo
Ruolo della procalcitonina e della proteina C reattiva da sangue cordonale nella diagnosi di sepsi neonatale precoce: studio di una casistica di neonati della UO di neonatologia di Pisa
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Filippi, Luca
correlatore Dott. Ciantelli, Massimiliano
Parole chiave
  • C reactive protein
  • early onset sepsis
  • eos
  • neonatal sepsis
  • procalcitonin
  • procalcitonina
  • proteina C reattiva
  • sepsi neonatale
  • sepsi precoce
Data inizio appello
11/02/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/02/2065
Riassunto
La seguente tesi si propone di indagare il ruolo dei valori di procalcitonina (PCT) e proteina C reattiva (PCR) cordonale nella diagnosi di sepsi neonatale precoce. La sepsi neonatale rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità neonatale a livello mondiale, colpendo oltre il 2% dei nati vivi, ovvero 3 milioni di casi all’anno. In particolare, i neonati costituiscono la fascia di età con la più alta percentuale di decessi globali legati alla sepsi. Appare quindi evidente la necessità di una sua identificazione precoce, tale da permetterne un trattamento tempestivo. Tuttavia, spesso, la diagnosi settica risulta impegnativa, in quanto i criteri diagnostici clinici si sovrappongono a cause non infettive dell'infiammazione sistemica.
La sepsi neonatale è suddivisa in due differenti categorie sulla base del criterio di insorgenza temporale. Si distingue una sepsi neonatale ad esordio precoce (EOS), insorgente entro le prime 72 ore di vita del neonato, ed una sepsi neonatale ad esordio tardivo (LOS), successiva invece alle prime 72 ore di vita. Poiché la presente tesi si concentra sull'analisi dei valori di PCT e PCR nelle prime 72 ore di vita, l'attenzione verrà rivolta in particolare alla sepsi neonatale ad esordio precoce.
La diagnosi di sepsi neonatale rappresenta una sfida significativa. Essa si basa su di un approccio multidimensionale che include una valutazione clinica approfondita, l’esecuzione tempestiva di colture ematiche, l’uso di biomarcatori infiammatori e tecniche diagnostiche molecolari avanzate. La coltura ematica rimane il gold standard per la diagnosi della sepsi neonatale, accompagnata quindi dai biomarcatori infiammatori, che giocano un ruolo cruciale nel supporto diagnostico.
Un aspetto controverso della diagnosi della sepsi neonatale è la gestione dei casi di sepsi con coltura negativa. È stato stimato che l'incidenza dell'EOS negativa alla coltura sia da 6 a 16 volte superiore a quella dell'EOS confermata da coltura.
In questi casi, sebbene le colture ematiche non abbiano identificato il patogeno, la presenza di segni clinici evidenti ed il sospetto di infezione persistente possono giustificare la continuazione della terapia antibiotica. Tuttavia, è stato osservato che questa prassi porta ad un uso eccessivo di antibiotici, con il rischio di sviluppare resistenze batteriche e di esporre il neonato ad effetti collaterali indesiderati. È fondamentale, quindi, affinare le tecniche diagnostiche per identificare la sepsi in modo più tempestivo ed accurato.
La proteina C-reattiva e la procalcitonina sono reagenti di fase acuta non specifici adoperati a questo proposito come biomarker ematici, ricoprendo un ruolo strategico nella gestione clinica. Nella presente tesi si fa riferimento in particolare ai valori di PCT e CRP cordonali ottenuti tramite prelievo ematico dal cordone ombelicale, effettuato entro e non oltre le prime 4 ore di vita del neonato.
La possibilità, inoltre, di seguire l'andamento dei livelli di questi biomarcatori nel corso di un periodo di 72 ore consente di ottenere informazioni riguardo l’evoluzione della risposta infiammatoria, l'efficacia del trattamento e l’appropriatezza della terapia antibiotica. Identificare i neonati che dovrebbero ricevere una terapia antibiotica rappresenta una sfida attuale importante, dato l’uso eccessivo e talvolta indiscriminato che viene fatto degli stessi e l’insorgenza sempre più insistente del fenomeno di antibiotico-resistenza.
In questa tesi si esegue lo studio di una casistica di neonati della UO di neonatologia di Pisa, comprendendo i nati negli anni 2018, 2019, 2020 e 2021, ai quali è stato eseguito il monitoraggio di PCT e PCR, in base alle indicazioni delle linee guida. Si evidenziano le differenze dei valori di PCT e PCR cordonali e di monitoraggio a 24, 48 e 72 ore tra i neonati settici ed i non settici.


This thesis aims to investigate the role of umbilical cord procalcitonin (PCT) and C-reactive protein (CRP) levels in the diagnosis of early-onset neonatal sepsis (EOS). Neonatal sepsis is one of the leading causes of neonatal morbidity and mortality worldwide, affecting over 2% of live births, amounting to 3 million cases annually. Newborns represent the age group with the highest percentage of global deaths related to sepsis. Hence, the need for early identification of sepsis is evident to allow timely treatment. However, septic diagnosis is often challenging because clinical diagnostic criteria overlap with non-infectious causes of systemic inflammation.
Neonatal sepsis is divided into two different categories based on the timing of onset. Early-onset sepsis (EOS) occurs within the first 72 hours of a newborn's life, while late-onset sepsis (LOS) occurs after the first 72 hours. As this thesis focuses on the analysis of PCT and CRP levels within the first 72 hours of life, particular attention will be paid to early-onset neonatal sepsis.
Diagnosing neonatal sepsis represents a significant challenge. It relies on a multidimensional approach that includes a thorough clinical evaluation, timely blood culture sampling, the use of inflammatory biomarkers, and advanced molecular diagnostic techniques. Blood culture remains the gold standard for diagnosing neonatal sepsis, complemented by inflammatory biomarkers, which play a crucial role in diagnostic support.
One controversial aspect of neonatal sepsis diagnosis is the management of culture-negative sepsis cases. The incidence of culture-negative EOS is estimated to be 6 to 16 times higher than that of culture-confirmed EOS. In such cases, although blood cultures fail to identify the pathogen, the presence of evident clinical signs and persistent suspicion of infection may justify the continuation of antibiotic therapy. However, this practice has been observed to lead to excessive antibiotic use, increasing the risk of bacterial resistance and exposing the newborn to undesirable side effects. Thus, refining diagnostic techniques to identify sepsis more promptly and accurately is essential.
C-reactive protein and procalcitonin are non-specific acute-phase reactants used as blood biomarkers and play a strategic role in clinical management. In this thesis, particular reference is made to cord PCT and CRP levels obtained through umbilical cord blood sampling performed within the first 4 hours of the newborn's life. Moreover, monitoring the levels of these biomarkers over a 72-hour period allows for information regarding the progression of the inflammatory response, the effectiveness of treatment, and the appropriateness of antibiotic therapy. Identifying newborns who should receive antibiotic therapy is a critical current challenge, given the excessive and sometimes indiscriminate use of antibiotics and the growing emergence of antibiotic resistance.
In this thesis, a study is conducted on a cohort of newborns from the Neonatology Unit of Pisa, including those born in 2018, 2019, 2020, and 2021, for whom PCT and CRP monitoring was performed following guideline recommendations. Differences in umbilical cord PCT and CRP levels, as well as their monitoring at 24, 48, and 72 hours, are highlighted between septic and non-septic newborns.
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