ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01222013-171629


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MURANO, MARIA CRISTINA
URN
etd-01222013-171629
Titolo
Sull'etica del biopotenziamento
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Bartolommei, Sergio
Parole chiave
  • umanità
  • autonomia
  • responsabilità
  • bioconservatorismo
  • nuova eugenetica
  • eugenetica storica
  • perfezionamento
  • post-umanità
Data inizio appello
11/02/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/02/2053
Riassunto
Il presente lavoro si propone di trattare le questioni etiche relative al biopotenziamento, termine con il quale indichiamo gli interventi di manipolazione genetica al fine di migliorare e superare i limiti attuali delle nostre capacità psico-fisiche.
Abbiamo diviso il lavoro in tre parti, che corrispondono ai tre capitoli di cui è composto: nel primo analizzeremo il contesto storico in cui è nata la parola eugenetica e il movimento cui diede vita; nel secondo esporremo le tesi bioconservatrici, cioè contrarie ad ogni tipo di intervento migliorativo sull’uomo; nell’ultimo capitolo infine cercheremo, attraverso paragrafi speculari rispetto a quelli del secondo, di problematizzare le tesi precedentemente delineate e mostrare una visione alternativa della questione.
Cominceremo cerando di delineare un quadro storico e culturale che va dalla nascita dell’eugenetica fino ai moderni interventi di tipo potenziante, mettendo bene in rilievo quali sono stati i cambiamenti nel tempo del movimento eugenetico (attraverso la suddivisione tra “eugenetica storica” e “nuova eugenetica”) e proponendo una nostra interpretazione di cosa si intenda oggi per potenziamento e come dovremmo approcciarci ad esso.
Nel corso del secondo capitolo esporremo le tesi contrarie all’enhancement, focalizzando l’attenzione su tre aree tematiche: la prima sarà la contrarietà di principio al perfezionamento, quindi ci occuperemo della distinzione che viene proposta dai bioconservatori tra intervento terapeutico e migliorativo e tratteremo il caso specifico dell’utilizzo del doping nello sport. La seconda tematica riguarderà la convinzione che l’ammissione di interventi potenzianti provocherebbe un decadimento morale, poiché saremmo indotti a pensare di poter intervenire su qualsiasi cosa, quasi come Dio, e così verrebbero messi in discussione valori finora considerati inviolabili. Infine ci dedicheremo ad esaminare i cambiamenti che si determinerebbero se ammettessimo l’enhancement, secondo i bioconservatori sarebbero cambiamenti pericolosi e inaccettabili, in quanto comporterebbero un’indebita perdita di autonomia e la violazione dell’essenza dell’Umano.
Nel terzo capitolo cercheremo, infine, di esporre alcune considerazioni critiche riguardo alle tematiche presentate nel capitolo precedente. Riteniamo infatti che non ci sia un confine ben preciso che ci permetta di distinguere tra intervento terapeutico e migliorativo; argomenteremo la nostra posizione secondo la quale non troviamo convincenti le posizioni ispirate al divieto dell’utilizzo del doping nello sport; mostreremo quali sono le ragioni moralmente plausibili per potenziare noi stessi e gli altri, e ciò non comporta necessariamente un decadimento morale. Infine proporremo la tesi che, per quanto è oggi possibile prevedere, i cambiamenti che l’ingegneria genetica prospetta per il prossimo futuro non solo sarebbero buoni, bensì addirittura auspicabili, in quanto ci permetterebbero di essere noi stessi migliori. Potremmo così ottenere una nuova umanità, un'umanità eticamente potenziata, nata per rispondere ai quesiti posti dalle recenti possibilità tecnologiche.
File