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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01212016-143932


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FALLANI, DILETTA
URN
etd-01212016-143932
Titolo
Figure e forme della "donna fatale" nel cinema: modelli drammaturgici e iconografici.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Cuccu, Lorenzo
Parole chiave
  • morte
  • fato
  • iconografia
  • drammaturgia
  • donne fatali
  • cinema
  • passione
Data inizio appello
08/02/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/02/2086
Riassunto
Il fine di questo mio elaborato è studiare le manifestazioni della figura della “Donna Fatale” ricorrenti nel cinema. Cercare innanzi tutto di trovare attraverso l’individuazione di concetti e di modelli delle definizioni che vadano oltre alle definizioni e varianti che vadano oltre quella corrente che identifica la Donna Fatale solo come donna che utilizza la sua forza di attrazione erotica per condurre l’uomo verso la propria morte. Per dirla, se ho capito bene, come nel saggio Storia delle Passioni a cura di Vegetti Finzi “la femme fatale è riconoscibile in quanto si mostra predatrice amorosa eccentrica, capricciosa e inafferrabile. Più si concede, più sfugge a chi tenta di possederla. È troppo bella per essere di uno soltanto, ha la seduzione nel sangue. Entra dentro gli uomini, ne cattura le emozioni, ne afferra l’anima. Ha il gusto della provocazione e la voglia di trasgredire, possiede un ego ipertrofico, recita, coltiva lo scandalo, si specchia in se stessa, per lei l’erotismo è emancipazione, è forza.” In sintesi sembra che la donna fatale non sia altro che l’incarnazione delle pulsioni erotiche represse, dei conflitti generati dai tabù che, governando azioni e stati d’animo, rendono l’uomo un fantoccio in balia dei propri recessi più oscuri.”
Definizione, questa, con cui moltissime generazioni sono cresciute senza indagare oltre, senza porsi troppe domande mentre guardavano film o leggevano poesie o testi letterari. Tutto ciò che ci è stato insegnato sulla donna fatale ha ovviamente un fondamento ma non riesce ad esaurire a pieno né in profondità né in estensione questa figura così complessa. Il compito di questa tesi non è tanto quello di una ricostruzione storico- filologica , ma quello di individuare alcune figure archetipiche, sulla base delle quali svilupperò l’analisi di alcuni personaggi cinematografici significativi e di trovare in essi la manifestazione dei modelli di cui sopra cercando di cogliere nei tratti specifici di questi personaggi scelti la proiezione concreta di alcune figure modello. Per fare questo lavoro di“ Modellizazione”, se mi è permesso usare questo termine, farò riferimento ad alcuni studi che possono servire da orientamento. Per quanto riguarda i modelli drammaturgici, solo per citarne alcuni; “Dodici donne figure di destino nella letteratura drammatica”, di Maurizio Grande “L’amore e l’occidente” di Denis De Rougemont, “Carmen Adorata” di Franco Fornari e “ Le belle dame sans Merci” di Praz.. Per quanto riguarda quelli iconografici; “Lulù e il vaso di pandora” diretto da Georg Wilhelm Pabst ed interpretato da Louise Brooks, ispirato alle due tragedie di Frank Wedekind Lo spirito e la terra e Il vaso di Pandora, e come altro film Prenom Carmen di Godar. Altri modelli iconografici verranno presentati nell’arco dell’elaborato ma questi scritti sopra saranno i principali a cui farò riferimento.
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