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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01182013-024325


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
MARCHETTI, ANDREA
URN
etd-01182013-024325
Titolo
Il Westminster model attraverso il prisma del rapporto tra politica e amministrazione: il caso del civil service inglese
Settore scientifico disciplinare
IUS/21
Corso di studi
DIRITTO PUBBLICO E DELL'ECONOMIA
Relatori
tutor Prof. Tarchi, Rolando
relatore Prof. Carrozza, Paolo
commissario Prof. Frosini, Tommaso Edoardo
commissario Prof. Pinto, Ferdinando
Parole chiave
  • governo
  • forma di governo
  • civil service
  • amministrazione
  • Westminster model
Data inizio appello
01/03/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi consta di una premessa introduttiva, quattro capitoli ed una conclusione finale. Il lavoro muove dal proposito di affrontare lo studio della forma di governo inglese secondo la prospettiva visuale del rapporto tra politica e amministrazione, estendendo dunque la consueta indagine sulle forme di governo anche all’analisi del ruolo svolto dalla burocrazia (il civil service) in merito alla formazione dell’indirizzo politico.
Nella premessa il candidato, oltre ad illustrare le finalità generali del lavoro, ricostruisce brevemente i principali modelli di riferimento utilizzati dalla scienza giuridica e politologica per la descrizione dei rapporti tra amministrazione e politica nell’ambito degli ordinamenti giuridici contemporanei, dedicando un apposito riferimento agli studi e alle teorie esposte in merito, agli inizi del XX secolo, da Max Weber.

Il capitolo primo si limita, invece, a tracciare brevi premesse in ordine ai principi generali che, in assenza di una costituzione formale, governano la forma di governo inglese. In particolare il capitolo si sviluppa intorno alla ricostruzione teorica prospettata dal giurista vittoriano Dicey in merito ai tre pilastri del costituzionalismo inglese: la rule of law, la sovereignty of Parliament e la separation of powers.

Il secondo capitolo, premessa la ricostruzione storica ed evolutiva dell’attuale configurazione del governo britannico (dalla monarchia feudale al governo parlamentare), si sofferma a descrivere i singoli elementi costitutivi del c.d. Westminster model, considerato come punto di riferimento imprescindibile per lo studio del funzionamento delle istituzioni inglesi. Il lavoro prosegue poi con alcune osservazioni sulla classificazione della forma di governo. Rispetto a tale ultimo aspetto, in particolare, la tesi ricostruisce il dibattito dottrinale che fino ad oggi ha interessato la classificazione del modello Westminster, indugiando in particolare sul ruolo politico e istituzionale del premier. Il capitolo si conclude con alcune osservazioni conclusive circa la classificazione ritenuta più confacente con la realtà istituzionale odierna, ammettendo come la lettura che enfatizza la predominanza del premier sul Parlamento e l’intera compagine governativa possa effettivamente essere preferita rispetto alle altre. Il lavoro, tuttavia, prospetta i possibili rischi e i limiti di una lettura “univoca” della forma di governo che non prenda in debita considerazione anche gli aspetti di apprezzabile elasticità e flessibilità presenti nell’ordinamento inglese.

Il terzo capitolo prosegue poi il lavoro di ricerca descrivendo nel dettaglio l’organizzazione tripartita dell’esecutivo, analizzando la struttura e il funzionamento del Privy Council, del Ministry e dei Departments of State. Il capitolo, inoltre, approfondisce i profili dinamici del rapporto tra amministrazione e politica sotto il profilo del principio della responsabilità ministeriale individuale, analizzando peraltro i suoi sviluppi alla luce degli interventi di riforma, attuati a partire dagli anni ’90, con cui è stato avviato il processo di “apertura” dell’attività amministrativa ai c.d. non executive public bodies. L’analisi effettuata evidenzia come l’attenuazione delle rigidità del modello dipartimentale di amministrazione abbia in parte messo in discussione l’attualità e la validità del principio di responsabilità individuale ponendo dubbi sulla sua effettiva capacità di regolare, almeno da un punto di vista formale, il rapporto intercorrente tra ministri e funzionari pubblici. Proseguendo sul funzionamento dell’esecutivo e sulla conseguente configurazione della forma di governo, il capitolo si conclude con il riferimento alle numerose sedi decentrate della politica governativa e al conseguente delinearsi di un “core executive system”.

L’ultimo capitolo è dedicato, infine, all’analisi del ruolo del Civil Service, ossia al funzionamento di quello che viene definito il Whitehall model. Dopo la descrizione della genesi della moderna burocrazia il candidato si sofferma ad analizzarne la posizione all’interno dell’ordinamento, delineando i rapporti intercorrenti con il potere esecutivo, dedicando, inoltre, un apposito approfondimento alla condizione giuridica del permanent civil servant. Vengono così descritti i rapporti intercorrenti con il potere politico, ed in particolare con i ministri posti al vertice dei singoli departments. Più specificatamente, infine, la ricerca si focalizza sui tre caratteri distintivi che hanno da sempre connotato i pubblici funzionari inglesi: la permanence, l’anonimity e la political neutrality, interrogandosi sulla persistente riconducibilità del sistema burocratico inglese al modello weberiano.

Nelle conclusioni, sulla base dello svolgimento del lavoro precedentemente svolto, dopo aver brevemente richiamato gli elementi di innovazione rispetto ai contenuti dell’originario modello Whitehall, ci si sofferma su una valutazione conclusiva in merito alla forma di governo prospettando una lettura dei fenomeni istituzionali in grado di integrare il modello Westminster con i necessari riferimenti al rapporto tra governo e civil service. In altre parole il lavoro si conclude evidenziando le interconnessioni esistenti tra i due modelli utilizzati dalla scienza giuridica per descrivere, nell’ambito dell’ordinamento inglese, in un caso la forma di governo, e nell’altro il funzionamento e la posizione della burocrazia. La scelta di una lettura integrata dei due modelli consente di apprezzarne i reciproci condizionamenti ed influenze, fornendo una valutazione più completa della forma di governo inglese nonché del ruolo politico-istituzionale degli organi di indirizzo politico.
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