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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01172019-102234


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
STALFIERI, VINCENZO
URN
etd-01172019-102234
Titolo
La morfologia verbale nel dialetto di Francavilla in Sinni: uno sguardo diacronico e comparativo.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA
Relatori
relatore Prof. Fanciullo, Franco
Parole chiave
  • arcaicità
  • area Lausberg
  • conservazione -S e -T
Data inizio appello
04/02/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/02/2089
Riassunto
L’analisi sulla morfologia verbale si impernia sul dialetto di Francavilla in Sinni (PZ), del quale chi scrive è parlante dialettale nativo. Con l'intento di avere una visione più ampia di alcuni fenomeni e per collocare più chiaramente Francavilla in un contesto linguistico, ho allargato l'indagine ai paesi che si trovano nell'immediato circondario di Francavilla, della quale condividono il tipo dialettale, vale a dire Agromonte, Episcopia, Chiaromonte, Fardella, Teana, San Severino Lucano, Terranova di Pollino, e a un altro paio di comuni, Latronico e Roccanova. Questi ultimi due, infatti, non fanno parte a pieno titolo della zona arcaica lucano-calabrese (anche se, spesso, si è cercato di dimostrare che l’area non sia stata sempre, nel corso dei secoli, attanagliata da un tenace isolamento), ma conservano qua e là tracce dell’antica -S latina e un’alternanza d’uso fra un perfetto analitico e uno sintetico che, al contrario, nelle altre località succitate (eccetto Teana) non si trova più. A ogni modo, la conservazione di -S e -T segue modalità differenti e autonome rispetto al sardo: ad esempio, a Fra compare una dittongazione “para-metafonetica” che funge da elemento co-segnalatore del significato di seconda persona sing. Inoltre, alcune località hanno la terza pers. Sing. Uscente in /-dә/, mentre Senise conserva /-tә/. Per quanto riguarda la prima pers. Sing., a Francavilla questa non si differenzia dalla terza; esistono tuttavia numerosi verbi a inserto velare che le danno caratterizzazione unica, con la conseguenza che ogni persona verbale assume la propria marca morfologica distintiva. I verbi irregolari, principalmente monosillabi, non conservano né -S né -T, ma la terza persona induce RF (Rafforzamento Fonosintattico) sulla consonante successiva. La radice verbale può essere infissata, principalmente da due infissi, che sono i succedanei delle forme -IDIO e -ISCO. Come in buona parte del mondo romanzo, entrambi gli infissi hanno un ruolo sia flessionale che derivazionale. L’imperfetto francavillese ha la particolarità di conservare, alle prime due pers. Plur., una terminazione non etimologica in /-lә/, che è frutto di una rifunzionalizzazione di un clitico ormai assorbito nella desinenza verbale. Per quanto riguarda I verbi ausiliari, il verbo essere si è completamente ritirato da questa funzione, lasciando campo libero al verbo avere. Tuttavia, esistono interessanti forme di sincretismo. Il primo, infatti, esercita influenza sul secondo a livello di vocale radicale accentata, che al presente del verbo avere, quando esso ha funzione di ausiliare, è sempre #é-. Inoltre, nella zona Lausberg arriva al sincretismo completo alla terza pers. Sing., quando la forma di avere non è più distinguibile da quella del verbo essere (es. é ddittә ‘ha detto’). Il verbo avere ha un paradigma specifico quando assume funzione lessicale piena, e addirittura altri due paradigmi diversi: uno è usato quando la forma verbale ingloba una particella pronominale /lu/, l’altro quando il pronome è assente. Se il congiuntivo è assente, e si trova soltanto in alcune espressioni augurali cristallizzate, il condizionale è ben attestato. Si tratta di forme che derivano dal piuccheperfetto latino. A Fra, la terminazione è in -érә, sia per quanto riguarda il macrogruppo dei verbi in -a che il macrogruppo in -i.
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