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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01172014-115354


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
CHEMI, GERMANA MARIA
URN
etd-01172014-115354
Titolo
La tradizione araba del Monobiblon di Proclo sulle prove platoniche dell'immortalità dell'anima
Settore scientifico disciplinare
M-FIL/08
Corso di studi
DISCIPLINE UMANISTICHE
Relatori
tutor Prof. D'Ancona, Cristina
Parole chiave
  • Proclo
  • immortalità dell'anima
  • tradizione araba
Data inizio appello
11/02/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Tra le opere di Proclo che Ibn al-Nadīm elenca nel suo Kitāb al-Fihrist,compare un trattato indicato come: Kitāb šarḥ qawl Flāṭūn inna al-nafs ġayr mā’ita, ṯalāṯ maqālāt (Libro dell’esposizione dell’affermazione di Platone circa il fatto che l’anima è immortale, tre capitoli).Di questa traduzione araba non è stato ritrovato nessun manoscritto ed il suo originale greco è perduto. Tuttavia, nel 1973, L. G. Westerink ha dimostrato che questa monografia sulle prove platoniche dell’immortalità dell’anima è stata la fonte dei capitoli 6 e 7 del Kitāb al-fawz al–aṣġar (Piccolo libro della vittoria) di Miskawayh e di un passo delle Solutiones ad Chosroem di Prisciano Lido. Nella mia ricerca ho approfondito il confronto impostato da Westerink, con lo scopo di ricostruire la dottrina originariamente contenuta nel trattato di Proclo ed il suo veicolo letterario, perduto in greco. Si è trattato, cioè, di ricostruire una fonte per comprendere meglio l’esegesi tardo – neoplatonica del Fedone che conosciamo attraverso i commenti di Damascio e Olimpiodoro: il commento di Proclo al Fedone, infatti, è perduto. La tesi, inoltre, contiene la traduzione italiana dell'intero Kitāb al-fawz al–aṣġar.
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