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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01152015-100643


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI ROSA, MARIA
URN
etd-01152015-100643
Titolo
Le unita della zona di Corte (Corsica): un esempio dei processi tettono-metamorfici attivi durante la collisione continentale
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
correlatore Vidal, Olivier
relatore Prof. Marroni, Michele
Parole chiave
  • Geologia strutturale
  • orogenesi Alpina in Corsica
Data inizio appello
27/02/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lavoro eseguito nell’ambito di questa tesi ha come obbiettivo lo studio geologico-strutturale del settore di Corsica Alpina compreso tra la città di Corte, Castirla e Francardo.
In questa area, geologicamente compresa tra le unità Erciniche e quelle Alpine, affiorano delle scaglie tettoniche metamorfiche, note dagli anni Settanta del Novecento come Scaglie di Corte. Tali unità presentano una deformazione polifasica di età alpina che ha prodotto una struttura complessa, riconosciuta attraverso varie metodologie che sono state applicate dalla microscala alla scala cartografica.
Al fine di ricostruire la cronologia delle fasi deformative e di collocare in tale cronologia le strutture identificate durante il rilevamento geologico-strutturale, il lavoro è stato sviluppato attraverso sette fasi:
1. Lo studio della geologia regionale della Corsica attraverso la bibliografia disponibile;
2. Il rilevamento geologico strutturale circoscritto in un’area di circa 100 km2 che ha portato alla realizzazione di una carta geologica dalla quale si sono elaborate le cartografie a scala 1:5000 e 1:10000;
3. L’analisi strutturale alla mesoscala ed elaborazione dei dati raccolti in campagna;
4. Lo studio al microscopio ottico di 30 sezioni sottili;
5. L’acquisizione alla microsonda EPMA delle analisi chimiche e la relativa elaborazione dei dati mediante la termodinamica;
6. La ricostruzione dell’evoluzione strutturale del settore studiato mediante l’integrazione di tutti i dati raccolti;
7. L’elaborazione di un modello d’esumazione specifico per l’area studiata integrando la bibliografia pregressa con i nuovi dati ottenuti per questo lavoro di tesi.
I risultati di questo studio hanno permesso di riconoscere la presenza di diverse unita tettoniche, separate a est e a sud dal complesso degli Schistes Lustrés e Santa Lucia mediante un sistema di faglie facenti parte della “Central Corsica Shear Zone”. Lo studio si è concentrato sulle unità caratterizzate da una successione triassico-eocenica, rappresentative del margine continentale europeo. L’evoluzione strutturale ricostruita consiste di tre fasi deformative, la prima delle quali associata a pieghe di tipo sheath folds e a un metamorfismo di medio-basso grado. La seconda fase è invece caratterizzata da pieghe isoclinali a sub isoclinale associate a un clivaggio di crenulazione, ben sviluppato nelle metapeliti. La terza fase produce pieghe asimmetriche da aperte a chiuse con vergenza verso est.
L’interferenza tra le fasi deformative ha prodotto una struttura geologica complessa a scala cartografica che è stata caratterizzata mediante l’andamento dei piani assiali.
I contatti tettonici che delimitano le Scaglie di Corte sono in alcuni casi ripiegati dalla terza fase deformativa, altri invece sono successivi ad essa e quindi si presentano per lo più indeformati. A complicare il quadro deformativo, si è notato e discusso del cambiamento di direzione dei contatti, che nel settore centrale dell’area esaminata si dispongono a 90° rispetto alla direzione principale delle strutture relative alle fasi deformative D2 e D3.
L’ultimo evento deformativo è rappresentato da faglie trascorrenti che coinvolgono tutte le unità tettoniche alpine.
Dall’elaborazione termodinamica delle analisi chimiche eseguite sulla formazione delle Metabrecce Eoceniche, si sono ottenute le condizioni temperatura – pressione d’equilibrio alle quali determinate fasi mineralogiche sono cristallizzate. Unendo il dato chimico all’immagine del SEM fornita in automatico dalla microsonda EPMA utilizzata, è stato inoltre possibile determinare la geometria di tali fasi metamorfiche e quindi gerarchizzarle nelle fasi deformative in base a semplici principi della geologia strutturale.
Nei campioni studiati, il picco metamorfico è caratterizzato dall’associazione mineralogica mica bianca + clorite + albite + quarzo.
Collegando i dati cartografici, strutturali e mineralogici è proposto infine un modello per l’inquadramento geodinamico delle Scaglie di Corte, al fine di interpretarne l’evoluzione all’interno del prisma d’accrezione e la successiva esumazione.
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