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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01142014-194349


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
AQUILINO, GIOVANNA
URN
etd-01142014-194349
Titolo
LA CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO E IL RISPETTO DELLA VITA FAMILIARE NELLA PRASSI GIURISPRUDENZIALE DELLA CORTE DI STRASBURGO.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Calamia, Antonio Marcello
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
05/02/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente studio si propone di esaminare l’art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo in diverse statuizioni della Corte europea, con particolare riferimento al rispetto della vita familiare. La vita familiare ad oggi presenta una fisiologia differente rispetto al passato ed ho ritenuto opportuno esaminare se il dispositivo originario della Convenzione europea dei diritti dell’uomo del 1950 può trovare un’applicazione giurisprudenziale ancora soddisfacente, ovvero se tale disposto necessita di un aggiornamento normativo. Per tali motivi la prima parte avrà ad oggetto l’evoluzione storico-giuridica dei diritti umani, un analisi che si è così rivelata significativa per porre le basi al nostro studio, dove ho avuto modo di constatare che le singole persone, fisiche o giuridiche, non erano annoverabili nel genus dei soggetti di diritto internazionale. L’esame dell’’evoluzione dei diritti umani prosegue fino ad arrivare alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo", firmata a Roma il 4 novembre 1950. La filosofia dei diritti dell’uomo, fatta propria dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, implica che sia rispettato un equilibrio fra diritti individuali e diritti della società. Inoltre la giurisprudenza costituzionale italiana pur confermando l’insindacabilità dell’interpretazione della Convenzione fornita dalla Corte di Strasburgo, riserva a sé la possibilità – oltre che di controllare la corrispondenza delle norme della Convenzione europea alla Costituzione – anche di valutare come ed in qual misura il prodotto dell’interpretazione della Corte europea si inserisca nell’ordinamento costituzionale italiano. Ci troviamo dunque di fronte ad una nuova impostazione, dove l’attribuzione di valore interpretativo alla Convenzione europea risolve in parte il problema della sua valenza rispetto a leggi interne successive. La Corte europea dei diritti dell’uomo è stata più volte chiamata a confrontarsi con il diritto al rispetto della vita familiare. La Corte statuendo la violazione dell’ art 8, sotto il profilo della vita familiare, tutela tale diritto facendolo prevalere talvolta su altri diritti; essa ha rammentato che l’art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo non assegna un diritto a creare una famiglia né riconosce un diritto all’adozione dei minori abbandonati. Esso tutela una vita familiare esistente. Per finire ho ritenuto opportuno esaminare nel quinto capitolo le violazioni strutturali, facendo riferimento alla procedura della sentenza pilota. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha sviluppato questa procedura come mezzo per affrontare una cospicua quantità di casi identici derivanti, sostanzialmente, dallo stesso problema, indicati come "casi ripetitivi", che rappresentano una percentuale significativa del carico di lavoro della Corte e pertanto contribuiscono alla congestione dei processi all'interno della stessa.
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