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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01132018-172901


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI RICCO, GIULIA
URN
etd-01132018-172901
Titolo
Palazzo Pfanner a Lucca: l'evoluzione di una dimora di mercanti.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Nuti, Lucia
Parole chiave
  • Palazzo Pfanner
  • Domenico Martinelli
  • Lucca
  • contratti
  • scalone
  • famiglia Pfanner
  • famiglie storiche
  • palazzi storici
Data inizio appello
05/02/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/02/2088
Riassunto
Il presente lavoro ha cercato di trovare soluzioni a quei nodi irrisolti che si erano presentati durante l’elaborazione della tesi triennale da me redatta su palazzo Pfanner e indubbiamente alcuni di essi sono stati sciolti. Procedendo con un’approfondita ricerca, principalmente svolta presso l’Archivio di Stato di Lucca, in particolare nella sede sussidiaria, ho rintracciato numerosi documenti inediti che mi hanno permesso di ricostruire i vari passaggi di proprietà del palazzo e alcuni ampliamenti, che i vari proprietari hanno attuato nel tempo nella proprietà. In particolare sono risultati essere di notevole rilevanza, ai fini della ricerca, il contratto del 1570, in cui Vincenzo Barsotti acquista l’edificio da Girolamo Pighinucci; tale atto ha permesso di stabilire che il palazzo era stato costruito non solo prima del 1660, come si era ritenuto fino ad ora, bensì anteriormente al 1570; il contratto del 1641 nel quale Bartolomeo Moriconi compra il palazzo da Vincenzo Barsotti e quello del 1680 in cui Domenico Controni acquista dai Sindici del fallimento di Lorenzo Moriconi. Con quest’ultima acquisizione e con i successivi ampliamenti il palazzo assume molte delle caratteristiche sia strutturali che artistiche che ancora oggi si possono ammirare. L’ultimo compratore, Felix Pfanner, con la sua fabbrica di birra e con i lauti guadagni che ne ricava, continua l’opera di abbellimento dell’edificio.
Il contratto del 1680 è stato sicuramente il documento chiave da cui è partita la mia tesi di attribuzione della scala esterna del palazzo a Domenico Martinelli. I disegni allegati al contratto, con firma autografa di Domenico Martinelli, mi hanno permesso di formulare varie ipotesi sul ritenere l’architetto lucchese l’ideatore della scala: la conoscenza dell’edificio, attraverso i disegni realizzati; il contatto che Martinelli potrebbe avere avuto con Domenico Controni attraverso conoscenze comuni in Polonia e che, quindi, potrebbero aver permesso al Controni di apprezzare le qualità di Martinelli e di avere desiderato, per il palazzo che stava ristrutturando e abbellendo, un’impronta prestigiosa dell’insigne arcitetto lucchese; la pratica assai diffusa da parte di Martinelli, visti i suoi numerosi impegni, di “progettare a distanza” e di lasciare poi ai committenti il compito di seguire i lavori con maestranze scelte da loro; il confronto con ricorrenze stilistiche di particolari architettonici con altre opere progettate da Domenico Martinelli, sia in Italia che all’estero.
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