Tesi etd-01122023-154512 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARCHIÒ, CHIARA
URN
etd-01122023-154512
Titolo
La dimensione persuasiva della pubblicità. Strategie di consumo e aspetti etici ai tempi dell'onlife
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof.ssa Neri, Veronica
relatore Prof. Masala, Antonio
relatore Prof. Masala, Antonio
Parole chiave
- acquisto
- algoritmo
- bisogno
- consapevolezza
- consumatore
- emozioni
- etica
- inconscio
- informazione
- libertà
- manipolazione
- marca
- messaggi sociali
- moda
- obiettivo
- online
- persuasione
- prodotto
- profilazione
- pubblicità
- pubblico
- responsabilità
- scelta
- sensi
- sogni
- spot
- stereotipi
- strategie
- utente
- valori
Data inizio appello
02/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/02/2093
Riassunto
L’elaborato si pone l’obiettivo di presentare una riflessione circa la domanda "come e quanto ci persuade la pubblicità?" Uno spot pubblicitario è infatti formato da più segni al suo interno, segni visivi, sonori, testuali che collaborano tra di loro per raggiungere l’obiettivo finale, ovvero la persuasione del pubblico affinché sia indotto a fare qualcosa, qualcosa sia a livello di cambiamento di un’opinione sia di decisione di acquisto.
Esistono più ambiti nei quali si può parlare di ‘pubblicità’, dall’ambito istituzionale al sociale, dal politico al commerciale. Per ciascuna tipologia è sempre richiesto qualcosa al pubblico, dunque ogni messaggio pubblicitario ha un obiettivo ben preciso e la domanda è se questo obiettivo viene raggiunto dalla pubblicità, ovvero se il pubblico davvero viene mosso o ad acquistare o a cambiare opinione per sposarne un’altra.
Dapprima verrà introdotto il tema ‘pubblicità’ partendo dal significato etimologico del termine e da una breve introduzione storica rispetto alle diverse modalità di pubblicità che nel corso dei secoli si sono succedute, fino a giungere ai nostri giorni. L’elaborato si suddividerà poi in quattro capitoli.
Nel primo capitolo verranno presentate le ricerche e il pensiero di autori che hanno studiato l’ambito pubblicitario, riflettendo su come la pubblicità abbia influito e continui ad influire sulla quotidianità e quali strategie i pubblicitari possono adottare per raggiungere il loro scopo. Contemporaneamente si snoderà anche un tentativo di risposta alla domanda "che cosa fa il consumatore con la pubblicità?" presentando Vance Packard e la ricerca motivazionale, gli esperimenti di Martin Lindstrom in ambito di neuromarketing, l’importanza che rivestono il conformismo, i bias e l’inconscio.
Il secondo capitolo si aprirà con il riferimento ad altre strategie che possono essere adottate più o meno efficacemente dai pubblicitari, quali lo sfruttare il narcisismo delle persone, il ricorrere agli stereotipi, il coinvolgere tutti i sensi del consumatore durante l’esperienza di acquisto, l’utilizzare modelli e modelle per richiamare sensualità, gioventù e bellezza. Altro caso presentato è quello di aziende private che si fanno portavoce di un messaggio sociale.
Infine, nel terzo capitolo sarà presentato lo scenario contemporaneo caratterizzato da dispositivi dotati di intelligenza artificiale, da una comunicazione many-to-many in cui ciascun utente non solo fruisce di contenuti ma anche li produce e nel quale scenario contemporaneo dilaga il culto del lusso e della bellezza.
Dopo aver presentato alcuni dati relativi ai diversi modi di informarsi delle persone in Italia oggi, si tratterà del comportamento degli utenti online e di come, più o meno consapevolmente, cedono i loro dati ad un algoritmo predittivo che tenterà di realizzare un loro profilo a seconda delle ricerche eseguite e degli interessi mostrati cosicché i risultati delle ricerche future saranno pertinenti per l’utente in questione. Saranno poi trattati i temi degli influencer sui social media e dell’influencer marketing ed infine il tema dei contenuti visivi manipolati che possono essere immessi online col rischio di essere considerati verità assolute, andando così ad incidere negativamente sul pubblico più debole nel riceverli.
Dunque le conclusioni, che avranno il duplice obiettivo di tentare di sottolineare come sia importante essere vigili di fronte a qualsiasi tipo di campagna pubblicitaria e di tentare di dare speranza attraverso la presentazione di concetti quali ‘responsabilità’, ‘controllo’ e ‘agire etico’, dove con ‘etico’ si intende un agire corretto, virtuoso, per fini positivi e non manipolativi. I due obiettivi convergono dunque nel tentativo di far capire che non siamo vittime passive in mano agli inserzionisti e agli algoritmi ma che ciascuno di noi può, nel suo piccolo, mettere in atto alcune controstrategie al fine di prevenire la manipolazione intenzionale che sta alla base di ogni messaggio pubblicitario, messaggio che può provenire anche dal mondo politico.
Elettori e consumatori da ultimo non possono che riappropriarsi della loro libertà di scelta, ovvero elettori e consumatori devono scegliere di scegliere e, conseguentemente, devono farsi carico della responsabilità che dal loro libero scegliere deriva.
Esistono più ambiti nei quali si può parlare di ‘pubblicità’, dall’ambito istituzionale al sociale, dal politico al commerciale. Per ciascuna tipologia è sempre richiesto qualcosa al pubblico, dunque ogni messaggio pubblicitario ha un obiettivo ben preciso e la domanda è se questo obiettivo viene raggiunto dalla pubblicità, ovvero se il pubblico davvero viene mosso o ad acquistare o a cambiare opinione per sposarne un’altra.
Dapprima verrà introdotto il tema ‘pubblicità’ partendo dal significato etimologico del termine e da una breve introduzione storica rispetto alle diverse modalità di pubblicità che nel corso dei secoli si sono succedute, fino a giungere ai nostri giorni. L’elaborato si suddividerà poi in quattro capitoli.
Nel primo capitolo verranno presentate le ricerche e il pensiero di autori che hanno studiato l’ambito pubblicitario, riflettendo su come la pubblicità abbia influito e continui ad influire sulla quotidianità e quali strategie i pubblicitari possono adottare per raggiungere il loro scopo. Contemporaneamente si snoderà anche un tentativo di risposta alla domanda "che cosa fa il consumatore con la pubblicità?" presentando Vance Packard e la ricerca motivazionale, gli esperimenti di Martin Lindstrom in ambito di neuromarketing, l’importanza che rivestono il conformismo, i bias e l’inconscio.
Il secondo capitolo si aprirà con il riferimento ad altre strategie che possono essere adottate più o meno efficacemente dai pubblicitari, quali lo sfruttare il narcisismo delle persone, il ricorrere agli stereotipi, il coinvolgere tutti i sensi del consumatore durante l’esperienza di acquisto, l’utilizzare modelli e modelle per richiamare sensualità, gioventù e bellezza. Altro caso presentato è quello di aziende private che si fanno portavoce di un messaggio sociale.
Infine, nel terzo capitolo sarà presentato lo scenario contemporaneo caratterizzato da dispositivi dotati di intelligenza artificiale, da una comunicazione many-to-many in cui ciascun utente non solo fruisce di contenuti ma anche li produce e nel quale scenario contemporaneo dilaga il culto del lusso e della bellezza.
Dopo aver presentato alcuni dati relativi ai diversi modi di informarsi delle persone in Italia oggi, si tratterà del comportamento degli utenti online e di come, più o meno consapevolmente, cedono i loro dati ad un algoritmo predittivo che tenterà di realizzare un loro profilo a seconda delle ricerche eseguite e degli interessi mostrati cosicché i risultati delle ricerche future saranno pertinenti per l’utente in questione. Saranno poi trattati i temi degli influencer sui social media e dell’influencer marketing ed infine il tema dei contenuti visivi manipolati che possono essere immessi online col rischio di essere considerati verità assolute, andando così ad incidere negativamente sul pubblico più debole nel riceverli.
Dunque le conclusioni, che avranno il duplice obiettivo di tentare di sottolineare come sia importante essere vigili di fronte a qualsiasi tipo di campagna pubblicitaria e di tentare di dare speranza attraverso la presentazione di concetti quali ‘responsabilità’, ‘controllo’ e ‘agire etico’, dove con ‘etico’ si intende un agire corretto, virtuoso, per fini positivi e non manipolativi. I due obiettivi convergono dunque nel tentativo di far capire che non siamo vittime passive in mano agli inserzionisti e agli algoritmi ma che ciascuno di noi può, nel suo piccolo, mettere in atto alcune controstrategie al fine di prevenire la manipolazione intenzionale che sta alla base di ogni messaggio pubblicitario, messaggio che può provenire anche dal mondo politico.
Elettori e consumatori da ultimo non possono che riappropriarsi della loro libertà di scelta, ovvero elettori e consumatori devono scegliere di scegliere e, conseguentemente, devono farsi carico della responsabilità che dal loro libero scegliere deriva.
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