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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01122020-150340


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GIANNASI, MARTINA
Indirizzo email
martinagiannasi1990@gmail.com,m.giannasi@studenti.unipi.it
URN
etd-01122020-150340
Titolo
Nanoparticelle a base di chitosano quaternario-metilβciclodestrina per la veicolazione orale di Dalargina
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Dott.ssa Piras, Anna Maria
Parole chiave
  • Dalargina
  • Ciclodestrine
  • Chitosano
  • Nanoparticelle
Data inizio appello
29/01/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/01/2090
Riassunto
L'impiego di polimeri, naturali o sintetici, nella pratica farmaceutica è ben consolidato. I polimeri possono assolvere numerosi ruoli all’interno di una formulazione tra cui quello di aumentare la biodisponibilità di un principio attivo. Nel caso della via orale, ad esempio, sono importanti la protezione da eventuali processi degradativi a carico del principio attivo e la sua veicolazione attraverso la barriera mucosale intestinale. I polimeri utilizzabili devono essere biocompatilbili e con una spiccata mucoadesività. Inoltre, l'aggregazione in forma nonaparticellare delle strutture polimeriche permette, di esaltarne l'effetto protettivo nei confronti dei componenti dei fluidi gastrointestinali o eventuali sistemi ossidanti.
La dalargina (DAL) è un neuropeptide appartenente alla famiglia delle encefaline con possibilità di azione farmacologica a livello del sistema nervoso centrale. In alcuni paesi extracomunitari, Russia e Ucraina, è commercializzato come prodotto medicinale in forma di soluzione iniettabile (Dalargin®), la sua emivita plasmatica è molto breve e si ritiene che la sua azione centrale possa essere in realtà data da un metabolita attivo (Aliyev, 1992).
Nel presente lavoro di tesi, il veicolo oggetto di studio è costituito da nanoparticelle a base di chitosano ammonio quaternario coniugato a MeβCD, atto quindi ad incorporare dalargina, con un effetto stabilizzante, e volto alla promozione dell’attraversamento delle barriere intestinale ed emato-encefalica. Il presente lavoro di tesi quindi ha previsto la sintesi e caratterizzazione di un chitosano-ammonio quaternario a partire da chitosano depolimerizzato e successivamente ancorando la β-ciclodestrina metilata selettivamente in posizione 2, attraverso uno spaziatore di esametilene diisocianato in grado di garantire una efficiente capacità di formazione di complessi di inclusione da parte della ciclodestrina legata al polimero. Il coniugato ottenuto è stato utilizzato per la formulazione di nanoparticelle incapsulanti dalargina, al fine di veicolare il peptide, per non incorrere nella dissociazione del complesso nel lume intestinale e poter così giungere al sito d’azione.
Studi di caratterizzazione del polimero hanno evidenziato che il chitosano quaternario covalentemente legato a metilbciclidestrina interagisce con l'esapeptide DAL amplificando la capacità della ciclodestrina di complessare il peptide.
La formulazione di nanoparticelle a base del coniugato polimerico è stata ottimizzata in termini di dimensioni, indice di polidispersione e capacità di incapsulamento, ottenendo dimensioni da 200 a 300nm, un basso indice di polidispersione (0.200-0.300); la capacità di incapsulamento (89%) è stata valutata mediante saggio con acido bicinconinico (BCA). Le nanoparticelle conferiscono un aumento della stabilità del peptide in presenza di enzimi proteolitici gastro intestinali, rallentando l’idrolisi del peptide di un fattore tre.
Sono seguiti studi di vitalità e permeazione su linee cellulari CACO-2 e bEnd.3 cresciute in monostrato e differenziate in modo da simulare le barriere endoteliali intestinale, CACO-2, ed emato-encefalica, bEnd.3. Studi preliminari hanno permesso di individuare le concentrazioni non tossiche di veicolo e dalargina. Successivamente, la permeazione è stata valutata con campioni costituiti da nanoparticelle fluoresceinate al 100% contententi DAL: in questo modo è stato possibile correlare la permeazione del peptide con la sua veicolazione da parte delle nanoparticelle.
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