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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01112018-124722


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
TELESCA, ROSSANA
URN
etd-01112018-124722
Titolo
Accertamento della realtà della morte per l'esclusione dell'exitus apparente: cenni storici e normativa attuale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Lombardi, Maria Antonietta
Parole chiave
  • accertamento della realtà della morte
Data inizio appello
30/01/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Benché da un punto di vista corrente, profano, il concetto di morte appaia di per sé evidente ed auto esplicativo, più arduo risulta definire e mettere a confronto tale fenomeno da un punto di vista biologico e giuridico.
Dal lato biologico, la vita dell’organismo non risulta la semplice somma della vita dei singoli elementi o delle singole parti, ma un embricarsi coordinato delle singole attività, per cui la morte è un processo che non interessa simultaneamente l’intera compagine dell’ordinamento né estingue, sin dal principio l’attività di tutte le cellule, ma si svolge con gradualità, iniziando dall’arresto delle funzioni essenziali dell’organismo - cardiaca, nervosa e respiratoria: Xavier Bichat, in particolare, ha raffigurato l’organismo quale un tripode sostenuto da tali principali sistemi, di talché, l’arresto durevole di una sola di tali funzioni porta inevitabilmente alla rottura dell’equilibrio, all’arresto delle altre funzioni e dunque alla cessazione della vita.
Giuridicamente, di contro, la morte si identifica con il momento dell’estinzione della persona fisica e della perdita della capacità giuridica e subentra allorquando sia avvenuta “la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo”, così come stabilito dalla legge 578 /1993,all’art. 1.
Fissate tali definizioni, si rappresentano due ordini di problemi, il primo, di natura prettamente operativa, consistente nella possibilità di cogliere i segni della morte, al fine di escludere le condizioni di c.d. morte apparente, in cui le attività vitali (circolo, respirazione, funzione nervosa, metabolismo) sono ridotte al minimo, tanto da poter essere apprezzate con certezza solo con metodiche strumentali (ECG, EEG, etc), al fine di evitare di dichiarare deceduti soggetti ancora in vita, il secondo, di natura scientifica ma anche etica, rappresentato dalla precisa delimitazione del momento di passaggio tra lo stato di vita e lo stato di morte, attesi i recenti progressi tecnici della scienza medica in ordine alla possibilità di vicariare, artificialmente, funzioni organiche vitali, e dunque prolungando, virtualmente in modo indefinito, la “vita” di taluni organi anche quando il resto della compagine organica ha cessato irreversibilmente la propria attività.
Questa tesi si propone l’obiettivo di illustrare l’evoluzione storica, medica e giuridica dei problemi connessi al fenomeno della morte e all’accertamento della sua realtà, con particolare riguardo al fenomeno della morte apparente, presentando alcuni casi paradigmatici a riguardo e analizzandone le principali criticità sotto il profilo clinico e medico legale.
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