ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01112008-140010


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LEIBEL, YAEL
URN
etd-01112008-140010
Titolo
I documentaristi di Addoc nell'evoluzione del documentario francese contemporaneo
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
CINEMA TEATRO PRODUZIONE MULTIMEDIALE
Relatori
Relatore Prof. Cuccu, Lorenzo
Parole chiave
  • documentario francese
  • Addoc
  • documentario
Data inizio appello
18/02/2008
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
18/02/2048
Riassunto
Nel gennaio del 1992 la neonata associazione Addoc organizza un dibattito pubblico nel corso del FIPA di Cannes. Il tema su cui si discute viene riassunto in una domanda: “quale dialogo tra realizzatori e distributori?” La risposta, secca, “nessuno”. Eppure la legge francese obbliga i distributori a destinare un ampio spazio al film documentario, garantendo così lo sviluppo di un filone cinematografico che ha contribuito in modo sostanziale all’importanza del cinema transalpino. Per capire le ragioni che hanno portato alla fondazione di Addoc bisogna analizzare in profondità la stagione storica in cui nasce, che alcuni non esitano a definire “di crisi” per il documentario. Una crisi che per i documentaristi di Addoc, alcuni dei quali provenivano dal cinema militante, si traduce in una ricerca di “nuovi” punti di riferimento nella psicanalisi e nel cinema. Nel presente lavoro si cerca di contestualizzare la scelta di Addoc e di delineare i sintomi della crisi del documentario francese contemporaneo. Dopo un breve accenno alle origini del documentario francese (caratterizzate dalla ricerca etnografica e dalla propaganda, anche se non mancano esempi di diversa natura) si descrive la nascita del documentario moderno, dal cortometraggio degli anni Cinquanta, passando dal Cinéma Direct, fino al cinema militante, caratterizzato dall’adesione all’ideologia marxista, da una presa di posizione decisa nei confronti della realtà e da un rifiuto diffuso per il cinema commerciale. È forse la “morte delle ideologie” a creare le condizioni per il superamento del dogmatismo che caratterizzava il cinema militante e a favorire il ritorno al confronto con tutti i modelli cinematografici. Tuttavia la crisi genera anche un ripiegamento intimistico, una perdita di sicurezza nell’interpretazione dei problemi sociali. L’analisi storica non può esimersi dal trattare le due grandi contrapposizioni che vedono protagonista il cinema documentario: il confronto con il cinema di finzione e con le televisioni. Il documentario è rimasto per lungo tempo ai margini della produzione cinematografica, dominata dallo strapotere (determinato dal successo di pubblico) del cinema di finzione. Questa situazione ha condotto il documentario a misurarsi con la fiction, in chiave di rifiuto o al contrario adottandone i modelli narrativi. L’esiguità degli spazi messi a disposizione del documentario ha condotto negli anni ’80 ad una serie di proteste e di rivendicazioni, guidate da cineasti ex-militanti. Il rapporto con le televisioni, basato sulla logica dell’audience e della censura, ha monopolizzato l’attenzione dei documentaristi, per i quali è diventato sempre più din cui si cerca di verificare la fondatezza delle ipotesi avanzate. Gli autori scelti, Denis Gheerbrant, Claire Simon, François Caillat e Anne Toussaint, sono tutti membri di Addoc, ma si diffenziano per età, stile, sensibilità e centri di interesse.
File