Tesi etd-01092018-145619 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
TAVELLA, ALICE
URN
etd-01092018-145619
Titolo
L'emodialisi intermittente nel cane: valutazione delle concentrazioni plasmatiche di omocisteina pre e post trattamento
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Guidi, Grazia
correlatore Dott.ssa Lippi, Ilaria
controrelatore Dott.ssa Meucci, Valentina
correlatore Dott.ssa Lippi, Ilaria
controrelatore Dott.ssa Meucci, Valentina
Parole chiave
- cane
- emodialisi
- insufficienza renale
- omocisteina
Data inizio appello
23/02/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Obbiettivo: L’insufficienza renale è una delle patologie più frequenti del cane e comporta un’alterazione strutturale o funzionale di uno od entrambi i reni. In diversi studi è stato dimostrato che queste alterazioni renali comportano anche un aumento dei livelli plasmatici di omocisteina, chiamata iperomocisteinemia, e che quest’ultima comporta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, conducendo all’insorgenza di aterosclerosi e trombosi. Lo scopo del presente studio è stato di valutare la concentrazione plasmatica di omocisteina pre e post trattamento dialitico in un gruppo di cani sottoposti ad emodialisi intermittente ed affetti da insufficienza renale acuta e cronica.
Materiali e metodi: Sono stati arruolati per il seguente studio 50 cani, pervenuti presso il Centro di Emodialisi e Purificazione Ematica dell’Università di Pisa, nel periodo compreso fra settembre 2015 e luglio 2017 per sottoporsi al trattamento di emodialisi intermittente. Le concentrazioni plasmatiche di omocisteina pre e post dialisi sono state ottenute con metodologia HPLC su plasma utilizzando il kit Homocysteine in plasma/serum CHROMSYSTEMS ®, Diagnostics by HPLC & LC-MS/MS. I dati sono stati analizzati statisticamente mediante il programma GraphPad Prism®7. I risultati sono stati considerati statisticamente significativi per valori di p<0.05.
Risultati: Il presente gruppo di studio presentava 23 maschi e 27 femmine di differente razza, età e peso corporeo. 24/50 cani presentavano un danno renale acuto di origine tossinfettiva, mentre 13/50 AKI su CKD. Non è stata riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa fra i valori pre e post trattamento nei soggetti anche se è possibile notare una tendenza alla riduzione di questi, soprattutto per i soggetti in AKI, nemmeno per i valori di omocisteina confrontati fra soggetti affetti da AKI e CKD. Nessuna correlazione statisticamente significativa fra valori di omocisteina e creatinina ma leggera tendenza alla correlazione positiva.
Conclusioni: Nel 57% dei casi il trattamento ha portato ad una depurazione del sangue dalla molecola, e la molecola risulta dializzabile avendo un peso molecolare di 135D. C’è una leggera tendenza alla correlazione positiva fra omocisteina e creatinina dimostrando che può essere indicata come indice di progressione del danno renale. Essendo i valori di omocisteina maggiori per i pazienti vivi rispetto ai morti possiamo dimostrare che, a differenza degli studi presenti in medicina umana, in medicina veterinaria la molecola non è un indice di sopravvivenza.
File
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TESI_FINALE.pdf | 3.13 Mb |
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