Tesi etd-01092015-131214 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
IADAROLA, MARIA
URN
etd-01092015-131214
Titolo
Vicini e distanti. Russia ed Europa tra collaborazione e competizione. 1994-2004
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Dundovich, Elena
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
26/01/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/01/2085
Riassunto
La tesi ripercorre le relazioni intercorse tra l’Europa e la Russia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri. In generale, i rapporti tra i due soggetti sono stati caratterizzati, nel corso degli anni, da una costante diffidenza a cui si sono alternati momenti di collaborazione e stretta cooperazione.
Nel primo capitolo si vede come l’ostilità sovietica nei confronti del processo d’integrazione europea, che ha caratterizzato il periodo successivo alla fine del secondo conflitto mondiale, si è attenuata con l’arrivo al Cremlino di Michail Gorbačëv. La sua proposta di una “casa comune europea” ha avvicinato l’Unione Sovietica alla Comunità Europea, avviando le prime forme di collaborazione, soprattutto in ambito economico.
A partire dagli Anni novanta, sia l’Europa che la Russia hanno attraversato un periodo di forti cambiamenti istituzionali e politici; la Comunità Europea è diventata l’Unione Europea e dal crollo dell’URSS, nel 1991, è nata la Federazione russa. Il secondo capitolo, quindi, descrive come tutto ciò abbia portato ad un’intensificazione delle relazioni tra Mosca e Bruxelles, culminata nella firma di uno dei più importanti documenti russo-europei, l’Accordo di Partenariato e Cooperazione (APC) nel 1994. Inoltre, la disgregazione dell’URSS portò l’UE ad adottare politiche volte al sostegno dei Paesi dell’Europa centro-orientale (PECO), verso i quali furono adottati programmi specifici come il PHARE e per i quali fu prevista la possibilità di un’adesione alla stessa Unione Europea.
Infine, nel terzo capitolo viene analizzato il rapporto della Russia con l’UE sotto la presidenza di Vladimir Putin. Nonostante l’adozione di documenti importanti volti a rafforzare la cooperazione russo-europea (“Strategia a medio termine verso l’Europa” presentato da Putin, e il Concetto dei Quattro Spazi Comuni adottato da Bruxelles), l’allargamento dell’Unione verso Est e la nuova Politica di Vicinato (PEV) nei riguardi di alcuni Paesi dell’ex Unione Sovietica, hanno portato il presidente russo, a sua volta a cercare di rafforzare i legami con i Paesi “vicini”. Al fine di mantenere inalterata l’influenza della Russia nell’area, sono stati conclusi una serie di accordi per la creazione di una zona economica comune tra Russia, Bielorussia e Kazakistan.
Nel primo capitolo si vede come l’ostilità sovietica nei confronti del processo d’integrazione europea, che ha caratterizzato il periodo successivo alla fine del secondo conflitto mondiale, si è attenuata con l’arrivo al Cremlino di Michail Gorbačëv. La sua proposta di una “casa comune europea” ha avvicinato l’Unione Sovietica alla Comunità Europea, avviando le prime forme di collaborazione, soprattutto in ambito economico.
A partire dagli Anni novanta, sia l’Europa che la Russia hanno attraversato un periodo di forti cambiamenti istituzionali e politici; la Comunità Europea è diventata l’Unione Europea e dal crollo dell’URSS, nel 1991, è nata la Federazione russa. Il secondo capitolo, quindi, descrive come tutto ciò abbia portato ad un’intensificazione delle relazioni tra Mosca e Bruxelles, culminata nella firma di uno dei più importanti documenti russo-europei, l’Accordo di Partenariato e Cooperazione (APC) nel 1994. Inoltre, la disgregazione dell’URSS portò l’UE ad adottare politiche volte al sostegno dei Paesi dell’Europa centro-orientale (PECO), verso i quali furono adottati programmi specifici come il PHARE e per i quali fu prevista la possibilità di un’adesione alla stessa Unione Europea.
Infine, nel terzo capitolo viene analizzato il rapporto della Russia con l’UE sotto la presidenza di Vladimir Putin. Nonostante l’adozione di documenti importanti volti a rafforzare la cooperazione russo-europea (“Strategia a medio termine verso l’Europa” presentato da Putin, e il Concetto dei Quattro Spazi Comuni adottato da Bruxelles), l’allargamento dell’Unione verso Est e la nuova Politica di Vicinato (PEV) nei riguardi di alcuni Paesi dell’ex Unione Sovietica, hanno portato il presidente russo, a sua volta a cercare di rafforzare i legami con i Paesi “vicini”. Al fine di mantenere inalterata l’influenza della Russia nell’area, sono stati conclusi una serie di accordi per la creazione di una zona economica comune tra Russia, Bielorussia e Kazakistan.
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