Tesi etd-01092006-111437 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Carpita, Francesco
Indirizzo email
francesco.carpita@noze.it
URN
etd-01092006-111437
Titolo
Aspetti della biologia riproduttiva della popolazione di occhione (Burhinus oedicnemus) nidificante nel Parco Fluviale Regionale del Taro
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE BIOLOGICHE
Relatori
Relatore Baldaccini, Natale Emilio
relatore Giunchi, Dimitri
relatore Giunchi, Dimitri
Parole chiave
- Burhinus oedicnemus
- biologia riproduttiva
- occhione
- tasso di schiusa
Data inizio appello
26/01/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’occhione (<I>Burhinus oedicnemus</I>) è incluso nella lista delle specie d’interesse conservazionistico europeo (Allegato 1 della Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE) a causa dell’evidente e generalizzato declino numerico, iniziato già a partire dalla seconda metà del XIX sec. e successivamente divenuto più pronunciato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questo andamento negativo si è evidenziato anche nel territorio italiano, dove la sostanziale riduzione e frammentazione degli habitat idonei per la nidificazione ha portato la specie ad essere inclusa come “in pericolo” all’interno della “Lista Rossa degli Uccelli Nidificanti in Italia”.
A fronte di un tale stato di conservazione tutt’altro che favorevole, la disponibilità di informazioni dettagliate sulla biologia dell’occhione è sostanzialmente lacunosa, in parte a causa delle sue abitudini elusive e prevalentemente notturne. Queste informazioni sono tuttavia da considerare indispensabili al fine di mettere in atto adeguati piani di gestione della specie.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di indagare alcuni aspetti della biologia riproduttiva dell’occhione all’interno del territorio del Parco Fluviale Regionale del Taro (PR), ove nidifica una delle popolazioni più consistenti di questa specie nell’Italia continentale. A tal fine, nel periodo 2000-2005, è stato compiuto un monitoraggio intensivo dei siti di nidificazione, raccogliendo dati concernenti la fenologia della riproduzione, la dimensione delle uova e delle covate, ed il successo di schiusa.
Nel complesso, la stagione riproduttiva dell’occhione nel Parco del Taro si è rivelata molto lunga. La deposizione delle uova è iniziata nei primi giorni di aprile, mentre le ultime covate rinvenute erano state deposte in agosto. La gran parte delle covate era composta di due uova, con una bassissima frequenza di covate di un solo uovo. La dimensione delle due uova è risultata molto omogenea, specialmente se confrontata con la variabilità esistente a livello di covate differenti. Questa dimensione tendeva però a diminuire in maniera rilevabile sia col procedere della stagione che in covate successive della medesima coppia (seconde covate e covate di sostituzione). Il successo di schiusa si è rivelato sostanzialmente disomogeneo sia considerando anni differenti, sia periodi diversi della medesima stagione riproduttiva. In generale si è dimostrato un significativo tasso di fallimenti durante l’incubazione probabilmente imputabili ad eventi di predazione.
Nel complesso i dati raccolti permettono di delineare un quadro sufficientemente rappresentativo della biologia riproduttiva dell’occhione in ambiente fluviale e costituiscono una delle pochissime indagini sul successo riproduttivo della specie condotte a livello europeo con metodologie standardizzate.
A fronte di un tale stato di conservazione tutt’altro che favorevole, la disponibilità di informazioni dettagliate sulla biologia dell’occhione è sostanzialmente lacunosa, in parte a causa delle sue abitudini elusive e prevalentemente notturne. Queste informazioni sono tuttavia da considerare indispensabili al fine di mettere in atto adeguati piani di gestione della specie.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di indagare alcuni aspetti della biologia riproduttiva dell’occhione all’interno del territorio del Parco Fluviale Regionale del Taro (PR), ove nidifica una delle popolazioni più consistenti di questa specie nell’Italia continentale. A tal fine, nel periodo 2000-2005, è stato compiuto un monitoraggio intensivo dei siti di nidificazione, raccogliendo dati concernenti la fenologia della riproduzione, la dimensione delle uova e delle covate, ed il successo di schiusa.
Nel complesso, la stagione riproduttiva dell’occhione nel Parco del Taro si è rivelata molto lunga. La deposizione delle uova è iniziata nei primi giorni di aprile, mentre le ultime covate rinvenute erano state deposte in agosto. La gran parte delle covate era composta di due uova, con una bassissima frequenza di covate di un solo uovo. La dimensione delle due uova è risultata molto omogenea, specialmente se confrontata con la variabilità esistente a livello di covate differenti. Questa dimensione tendeva però a diminuire in maniera rilevabile sia col procedere della stagione che in covate successive della medesima coppia (seconde covate e covate di sostituzione). Il successo di schiusa si è rivelato sostanzialmente disomogeneo sia considerando anni differenti, sia periodi diversi della medesima stagione riproduttiva. In generale si è dimostrato un significativo tasso di fallimenti durante l’incubazione probabilmente imputabili ad eventi di predazione.
Nel complesso i dati raccolti permettono di delineare un quadro sufficientemente rappresentativo della biologia riproduttiva dell’occhione in ambiente fluviale e costituiscono una delle pochissime indagini sul successo riproduttivo della specie condotte a livello europeo con metodologie standardizzate.
File
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TESI_FRA...RPITA.pdf | 2.19 Mb |
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