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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01072020-190750


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GARIBALDI, NATASCIA
URN
etd-01072020-190750
Titolo
Abuso e dipendenza da farmaci: la minaccia del loro consumo come droga
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof. Giannaccini, Gino
relatore Prof.ssa Betti, Laura
correlatore Dott.ssa Palego, Lionella
Parole chiave
  • dipendenza da farmaci
  • dipendenza
  • basi neurobiologiche della dipendenza
  • abuso di farmaci
  • farmacodipendenza
Data inizio appello
29/01/2020
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il fenomeno della farmaco-dipendenza nel corso degli ultimi anni si sta progressivamente espandendo. La dipendenza da farmaci e psicofarmaci è una seria patologia che si può manifestare in forma sia fisica che psichica, alimentata dall’assunzione ripetuta ed eccessiva di tali medicinali. La dipendenza da sostanze è un disturbo ad eziologia multifattoriale; a generare l’instaurarsi di questo fenomeno infatti concorrono svariati fattori non ancora del tutto compresi, con elevata differenza interindividuale in relazione alle caratteristiche neurobiologiche, psichiche e socio-ambientali. Dall’uso di una sostanza si può andare verso una condizione d’abuso e dall’abuso si può sconfinare nella dipendenza. Il disturbo da dipendenza da sostanze è considerato come una vera e propria patologia che rientra nelle malattie psichiatriche, e come tale dovranno esistere dei criteri per la diagnosi. Questi criteri vengono raccolti nel DSM-5.
Esistono una serie di composti farmacologicamente attivi con meccanismi farmacodinamici e farmacocinetici completamenti diversi l’uno dall’altro; effetti finali, tossicità, sintomatologia, intossicazione acuta ed astinenza pienamente differenti, che sono uniti da un unico filo conduttore, ovvero sono accumunati dal fatto che creano una situazione d’abuso e dipendenza. Una sostanza d’abuso induce dipendenza se ha la capacità di causare, dal punto di vista psicologico, un rinforzo; nel cervello è presente un importante sistema neuroanatomico dove agiscono le sostanze rinforzanti aumentando il rilascio del neurotrasmettitore dopamina. Molti studi hanno fornito le basi della “Teoria dopaminergica” della dipendenza: certe sostanze hanno potenziale d’abuso in base alla loro capacità di attivare le vie dopaminergiche della gratificazione
Oggigiorno il confine tra droga e farmaco è sempre più labile. Svariati casi di cronaca confermano il problema dovuto all’uso inappropriato di sostanze che pur avendo una ben nota efficacia clinica possono essere particolarmente dannose. Molte persone fanno abuso di farmaci. Emerge la tendenza, in particolare tra i giovani ad utilizzare nuove droghe, soprattutto medicinali a base di oppiacei, ma anche antidepressivi , ansiolitici, dimagranti, stimolanti, che sono in grado di causare dipendenza. Ad indurre la dipendenza non è il farmaco in sé, se tali farmaci vengono assunti nelle dosi corrette e negli appropriati contesti psicofisici, possono favorire la cura di determinate patologie che possono verificarsi in alcune persone, contrariamente possono essere dannose se la dose assunta è eccessiva e fuori dalle disposizioni mediche e i tempi di assunzione sono prolungati, ovvero facendo un uso del farmaco sempre più frequente e senza controllo.
In questa tesi verranno descritti alcuni farmaci che hanno elevato potere d’abuso e sono in grado di instaurare il fenomeno della dipendenza, provocando, in alcuni casi anche esiti fatali.
Uno dei più grandi rischi per la Salute Pubblica, che già da molti anni dilaga negli Stati Uniti, è la crisi degli oppioidi, che è causa di numerose vittime. Gli oppioidi sono il principale presidio nel trattamento del dolore, in particolare sono una risorsa importante per la terapia del dolore severo. Essi sono in grado di dare dipendenza e ancor peggio assuefazione: occorre aumentare sempre di più le dosi per ottenere il medesimo effetto iniziale.
Altra classe di farmaci che provocano l’instaurarsi della dipendenza sono gli psicofarmaci; in particolar modo è stato evidenziato un aumento del consumo di ansiolitici, specialmente di benzodiazepine. In passato erano i barbiturici ad essere utilizzati come ansiolitici e sadativo-ipnotici, in seguito sono stati sostituiti dalle benzodiazepine essendo meno pericolose in caso di sovradosaggio. Le benzodiazepine costituiscono la categoria di medicinali prevalentemente prescritta in Italia e nei Paesi dell’occidente; si può affermare che ci sia un iperuso da questi farmaci.
Contemporaneamente negli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento del consumo di farmaci utilizzati, in modo inappropriato, per migliorare prestazioni in ambito lavorativo e dello studio. Le sostanze farmacologiche che inducono un potenziamento cognitivo sono usate principalmente per trattamento dell’ADHD (disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività).
Altri farmaci che presentano alto indice di dipendenza e frequentemente vengono utilizzati in modo illecito come sostanze d’abuso sono la Ketamina e il GHB.
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