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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01072010-101548


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CARPITA, VERONICA
URN
etd-01072010-101548
Titolo
Caratteri biometrici della produzione foraggera in alcune varietà di erba medica (Medicago sativa L.)
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA PRODUZIONE E DIFESA DEI VEGETALI
Relatori
relatore Macchia, Mario
Parole chiave
  • erba medica
  • confronto varietale
Data inizio appello
25/01/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/01/2050
Riassunto
L’erba medica è ritenuta la leguminosa foraggera per eccellenza e le ragioni di questa sua superiorità sono riconducibili a pregi quali: l’alta produttività, l’elevato valore nutritivo del foraggio, l’azione miglioratrice sulla fertilità del terreno, la buona resistenza alla siccità, l’ottima capacità azoto-fissatrice, la possibilità di utilizzare i nutrienti delle riserve profonde del terreno e l’azione rinettante dalle malerbe.
L’erba medica ha assunto una posizione di rilievo tra le foraggere in avvicendamento, grazie alla sua capacità di produrre grandi quantità di foraggio di elevato livello qualitativo.
La definizione del valore alimentare di un foraggio è elemento indispensabile per la sua utilizzazione nel razionamento e nella formulazione di diete per animali in allevamento. Tale valore è influenzato da molti fattori esterni alla pianta e al suo ambiente di crescita, quali le caratteristiche genetiche e fisiologiche dell’animale, l’ambiente di allevamento e le interazioni pianta-animale
La scelta delle varietà foraggere più adatte alle proprie esigenze e ai propri ambienti riveste un’importanza fondamentale per il risultato finale. Ciò non toglie che le informazioni a disposizione siano piuttosto limitate e lacunose, a fronte di un’offerta ogni giorno più ampia.
Nel caso della medica, di tutte le varietà iscritte, ben poco si evince dal Registro nazionale, se non il nome commerciale, il responsabile della selezione conservatrice, la data di iscrizione e il relativo decreto ministeriale. Non vengono invece riportate le caratteristiche che più interessano gli agricoltori, cioè rese, adattamento ambientale, resistenza, suscettibilità, qualità dei foraggi, durata della coltura, ecc.
Per questo motivo ogni anno vengono pubblicate le liste, composte dalle varietà che sulla base di prove agronomiche triennali o quadriennali hanno dimostrato prestazioni produttive superiori alla media; in particolare, oltre alle principali rilevazioni biomorfologiche, vengono misurate le produzioni di foraggio fresco, il tenore e la produzione di sostanza secca.
Il Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agroecosistema (DAGA) dell’Università di Pisa è costitutore e responsabile della conservazione in purezza di cinque varietà di erba medica. Manto, Maraviglia, Messe, Mirabile ed Etrusca (derivante dall’ecotipo Maremmano). Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di conoscere, per queste cinque varietà, i principali parametri della produzione foraggera (produzione di sostanza secca e proteine fogliari) rispetto alle varietà più diffuse e/o di più recente costituzione.
A tal fine è stata condotta questa ricerca negli anni 2008 e 2009 su parcelle sperimentali di erba medica in asciutto al primo e al secondo anno di impianto.
Le cinque varietà del DAGA sono state messe a confronto con le tre varietà (tester) più certificate in Italia (dati ENSE): La Bella Campagnola (anno iscrizione 1980), Gea (1992), Pomposa (1992). La sperimentazione di campo è stata condotta presso l’Azienda sperimentale di Rottaia (San Piero a Grado - Pisa).
Per i caratteri esaminati: altezza piante, produzione di foraggio e rapporto foglie/steli, le varietà oggetto di studio hanno mostrato differenze significative tra loro per lo meno in alcuni dei sette tagli effettuati. La produzione di foraggio, carattere principale da un punto di vista economico, è risultata paragonabile a quella delle prove varietali condotte a livello nazionale in diversi ambienti e in diverse aree; inoltre è risultata direttamente proporzionale all’altezza raggiunta dalle piante. Una relazione inversa è stata invece osservata con il rapporto foglie/steli.
I risultati migliori sono stati raggiunti dalla varietà Maraviglia in quanto risultano equiparabili ai testimoni: ciò conferma l’importanza di questa varietà tuttora apprezzata dai coltivatori dell’Italia centrale. Questo appare ancora più importante se si considera che i testimoni utilizzati nella presente ricerca, rappresentano varietà ampiamente diffuse sul territorio nazionale e di più recente costituzione, rispetto a quelle del DAGA.
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