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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06202011-234944


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BELLETTI, ALBERTO
URN
etd-06202011-234944
Titolo
Cattolicesimo e nazionalismo nell’Irlanda di fine Ottocento: la Chiesa e il movimento di Charles Stewart Parnell
Settore scientifico disciplinare
M-STO/04
Corso di studi
STORIA E SOCIOLOGIA DELLA MODERNITA'
Relatori
tutor Prof. Nello, Paolo
Parole chiave
  • Papa
  • Parnell
  • Plan of Campaign
  • nazionalismo
  • National League
  • Land League
  • Irlanda
  • Ireland
  • Church
  • Chiesa
  • cattolicesimo
  • Boycotting
  • Pope
  • Roman
Data inizio appello
20/07/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nella mia tesi ho analizzato i rapporti che intercorsero tra la Chiesa Cattolica e il movimento nazionalista irlandese negli anni in cui esso fu guidato da Charles Sterwart Parnell.
Il primo anno interessante al fine delle mie ricerche è il 1878, molto importante per la Chiesa irlandese, dal momento che si spensero il cardinale Cullen, arcivescovo di Dublino, e papa Pio IX. Negli anni precedenti Cullen, che prima di diventare arcivescovo aveva trascorso diversi anni a Roma guadagnandosi la fiducia del Papa, era stato la guida carismatica della Chiesa irlandese. La sua morte causò quindi un vuoto di potere all’interno della Chiesa dell’isola, proprio quando la situazione politica irlandse stava vivendo un momento di grande fermento.
Tre cattivi raccolti a partire dal 1877, unitamente al calo dei prezzi dei prodotti agricoli e del bestiame resero insostenibile la situazione degli agricoltori irlandesi. Essi erano per lo più affittuari, coltivavano un appezzamento di terra in cambio del pagamento di un affitto, che ora spesso non erano in grado di pagare, correndo il rischio di essere sfrattati.
Fu in questi anni che Charles Sterwart Parnell emerse come leader fra i parlamentari irlandesi nazionalisti che sedevano nel Parlamento britannico. Egli divenne presto un punto di riferimento anche per gli affittuari, in quanto venne eletto presidente dell’Irish Land League, un’associazione creata a loro tutela. La sua influenza in Irlanda divenne tale che fu chiamato Uncrowned King of Ireland, Re d’Irlanda senza corona.
Inizialmente, all’interno della Chiesa irlandese, vi fu disaccordo riguardo all’atteggiamento da tenere nei confronti del movimento di Parnell. Monsignor MacCabe, il successore di Cullen alla guida dell’arcidiocesi di Dublino, l’osteggiava mentre altri ecclesiastici, tra cui l’arcivescovo di Cashel monsignor Croke, lo supportavano.
Croke e MacCabe si scontrarono con forza allorchè l’arcivescovo di Dublino condannò, in una lettera pastorale, la Ladies’ Land League. Alla fine del 1881 la Land League era stata dichiarata illegale e molti suoi leader, incluso Parnell, erano stati tratti in arresto (seppur per breve tempo). I nazionalisti avevano allora creato una nuova associazione formata da donne, la Ladies’ Land League, che mons. MacCabe condannò ritenendo immorale il coinvolgimento delle donne nelle questioni politiche. Mons. Croke disapprovava la posizione dell’arcivescovo di Dublino, e presto pervenne alla stampa una lettera in cui utilizzava parole molto dure nei confronti di MacCabe e della sua condotta. Il fatto causò grandi polemiche, e la Santa Sede stessa intervenne in veste di pacificatrice fra i due ecclesiastici.
Nel frattempo il Governo britannico cercava, inizialmente con scarso successo, d’indurre la Santa Sede a condannare la collaborazione che stava venendosi a creare fra il movimento di Parnell e alcuni ecclesiastici. Nel 1883 la Congregazione di Propaganda Fide inviò una circolare ai vescovi irlandesi, criticando la partecipazione di molti ecclesiastici a una raccolta di fondi a favore di Parnell. Gli irlandesi però, ritenendo che tale circolare fosse una concessione fatta al Governo, risposero aderendo in massa alla sottoscrizione e la Santa Sede, imbarazzata, riprese a non prestare orecchio alle richieste britanniche. Nel 1885, in seguito alla morte di MacCabe, fu addirittura nominato arcivescovo di Dublino William Walsh, un sacerdote nazionalista malvisto dal Governo. Ciò contribuì a creare una vera e propria alleanza tra il clero irlandese e il movimento di Parnell.
La situazione iniziò a cambiare a partire dal 1887. Il desiderio di costruire buoni rapporti con il Regno Unito, la perplessità riguardo alla moralità dei metodi di lotta utilizzati dai nazionalisti irlandesi (specialmente il Plan of Campaign e il Boycotting) e il desiderio di contrbuire alla pacificazione politico-sociale dell’Irlanda furono probabilmente i principali motivi che spinsero il Papa ad interessarsi personalmente della questione irlandese. Egli dunque incaricò il suo Segretario di Stato, cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, di occuparsi delle problematiche irlandesi.
Rampolla inviò in Irlanda mons. Ignazio Persico in qualità di Delegato Apostolico (una sorta di rappresentante del Papa incaricato d’indagare sulla situazione). Egli confermò molte delle accuse che il Governo muoveva contro il movimento nazionalista, ma sottolineò che in Irlanda vi era molta tensione, e sconsigliò vivamente un intervento della Santa Sede che scavalcasse l’episcopato dell’isola. Il Papa e il suo Segretario di Stato non tennero tuttavia conto di tale consiglio, e si adoperarono perché vi fosse una pronuncia da parte del S. Uffizio, il ‘tribunale’ ecclesiastico incaricato di giudicare questioni inerenti la Fede e la morale. Esso nel 1888 condannò come immorali il Plan of Campaign e il Boycotting, e proibì a tutti i Cattolici, in particolare ai sacerdoti, di ricorrere a tali forme di protesta.
Questa pronuncia del S. Uffizio in Irlanda fu accolta con grande irritazione e causò un periodo di tensione tra la Santa Sede e la Chiesa irlandese, che si risolse solo grazie all’evolversi della situazione politica.
Nel 1890 divenne di pubblico dominio la relazione che Parnell intratteneve con una donna sposata. Fu un grave scandalo, che colpì profondamente l’opinione pubblica irlandese e britannica. Esso portò ad una spaccatura del movimento di Parnell e il clero irlandese, con l’approvazione del Papa, appoggiò coloro che avevano abbandonato il leader. Pochi mesi dopo Parnell si spense, e una fase della storia del nazionalismo irlandese volse così al termine.
Le relazioni tra la Chiesa e il nazionalismo irlandese sono state studiate da alcuni storici anglofoni, in particolare da Emmet Larkin, Ambrose Macaulay e da Christopher J. Woods. In Italia però questo argomento è quasi sconosciuto, malgrado il coinvolgimento di diverso italiani (il Papa, il cardinale Rampolla, mons. Persico) e l’esistenza di numerosi documenti storico scritti in italiano relativi a questo argomento. Rispetto ad altri studiosi mi sono concentrato maggiormente sui documenti vaticani, e ho cercato di trattare l'argomento in una maniera che possa interessare maggiormente il pubblico italiano.

In this thesis I observed the connection between the Catholic Church and the Irish Nationalism in the years of Charles Stewart Parnell’s leadership.
Firstly, 1878 was found to be interesting for the research. In fact, this year was important for the Irish Church since both Cardinal Cullen, archbishop of Dublin, and Pope Pius IX died. In the previous years Cullen, who before being appointed archbishop had spent many years in Rome, getting the pope’s trust, had been the charismatic guide of the Irish Catholic Church. Cullen’s death caused a power vacuum in a period of political unrest for Ireland.
Starting from 1877, three bad harvests and a drop in prices of crops and livestock exasperated the Irish farmers. Most of them were tenants farming their lot and giving a rent in return. Then, unable to pay their rents, the tenants risked eviction from landlords.
In those years Charles Steward Parnell emerged as leader of the Irish nationalists among the deputies sitting in the Parliament of Westminster. He also became a leader for the tenants when he was elected president of the Irish Land League, an association created in defence of the farm tenants. Parnell gained so much influence in the Irish political life that he was called “Uncrowned King of Ireland”.
There was disagreement in the Irish Catholic Church about its position towards Parnell’s movement. Archbishop MacCabe, Cullen’s successor of the archdiocese of Dublin, disapproved Parnell’s movement, but other priests supported it, even the archbishop of Cashel, Croke.
There was a fight between MacCabe and Croke when the archbishop of Dublin condemned, in a pastoral letter, the Ladies’ Land League. At the end of 1881 this Land League was declared illegal and many of its leaders, such as Parnell, despite the Irish complaining, were jailed.
Then the nationalists created a new league, the Ladies’ Land League, but Monsignor MacCabe condemned it because he considered women’s involvement in political affairs immoral. Croke strongly disapproved this idea and the press discovered a letter where he used very strong words while talking about MacCabe and his pastoral. This issue provoked great rumours and the Holy See had to intervene as peacemaker between the two clergymen.
In the meantime the British government was trying to induce the Holy See to condemn the cooperation between some Irish priests and nationalists, but at the beginning it didn’t succeed. In 1883 the Roman Congregation of Propaganda Fide sent a letter to the Irish bishops condemning the involvement of many priests in a pro-Parnell collection of founds. However, the Irish considered this circular as a concession to the British Government and joined en masse to the fund-raising; consequently the Holy See, embarrassed by the result, again started to disregard the British requests. And after the death of MacCabe in 1885 William Walsh, a nationalistic and unpopular priest for the Government, was appointed archbishop of Dublin. This lead to an alliance between the Irish clergy and Parnell’s movement.
The situation started to change in 1887. Creating good relationship between the Holy See and the United Kingdom, the perplexity on morality of the Irish nationalists means of protest (Boycotting and Plan of Campaign) together with a desire of peace in Ireland were probably the reasons that persuaded the Pope to involve himself in the Irish affairs. He appointed Cardinal Mariano Rampolla del Tindaro as Secretary of State to manage the Irish situation.
Cardinal Rampolla sent monsignor Ignazio Persico to Ireland as Apostolic Delegate, a sort of papal commissioner investigating on the situation. He confirmed many of the British charges against Nationalism, but underlined that the situation was very difficult. Persico also advised the Secretary of State against any action without the Irish episcopate approval. Anyway, the Pope and Rampolla preferred to act without the Irish bishops, and insisted on an intervention from the Congregation of the Holy Office. The latter is the supreme court of the Catholic Church in matter of faith and morality. It in 1888 the Plan of Campaign and Boycotting were condemned as immoral, and they were forbidden to every Catholic and especially to the clergy. This verdict was very unpopular in Ireland, and caused tension between the Irish episcopate and the Holy See. This tension ended when was the Irish political situation changed.
In 1890 Parnell’s relationship with a married woman was discovered. That was a great scandal deeply upsetting Ireland. When, after this scandal, the Irish nationalist party split the Irish clergy, with the Pope’s approval, supported those who abandoned Parnell. After some months Parnell died and a stage of the Irish nationalism came to an end.
The relationship between Parnellism and the Catholic Church is being studied by some British historians like Emmet Larkin, Ambrose Macaulay, and Christopher J. Woods. But this topic is still unknown in Italy, although it involved many Italians like the Pope, Cardinal Rampolla, monsignor Persico and despite the fact it concerned many Italian documents.
I hope, with my thesis, to make known this topic also in Italy, by looking to the Irish situation from a ‘Roman’ prospective.
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